La città deve sapere

Quel contratto integrativo Fiat del 1971 (il libretto verde distribuito in migliaia di copie) è stato considerato la più grande conquista sindacale a Mirafiori di quei tempi perché legittimava il ruolo dei delegati (chiamati nell’intesa: rappresentanti sindacali e esperti) attribuendo a loro compiti di controllo su problemi attinenti l’organizzazione del lavoro e la prestazione lavorativa e poi di confronto con le gerarchie aziendali, assegnando per tali compiti un considerevole monte ore retribuito. Nei fatti, più che nella letetra, un potere di negoziazione che gradualmente, negli anni a venire post anni 80 si è perso; in seguito anche formalmente con gli accordi sindacali unitari degli anni 90, all’epoca del nuovo modello produttivo di Melfi.

Per l’ambiente di lavoro e l’impiantistica venenro recepiti alcuni degli indirizzi collegati ai quattro fattori di rischio (1 lavoro fisico – 2 luce,rumore,temperatura – 3 gas, polveri, fumi,vapori – 4 effetti stancanti, posizioni disagevoli, ritmi, ansia, stress) individuati e elaborati con il gruppo di studio di Ivar Oddone. https://sindacalmente.org/content/loperaio-di-mirafiori/

Per il controllo dei tempi, delle saturazioni, delle pause e delle cadenze l’accordo del 1971 recepiva gran parte di precedenti regolamenti sul lavoro di linea, risalenti anche a quello originario del 1955, ma inseriva quelle poche parole da sempre rifiutate dalle Direzioni Aziendali “o per iniziativa del rappresentante sindacale”. È vero che in democrazia per eleggere i rappresentanti e per votare documenti uno vale uno, ma per esercitare i propri diritti sul lavoro è necessario avere delle forme di rappresentanza collettiva di base, di primo livello. Norme che infatti si tradussero in fatti che cambiarono in modo significativo la vita lavorativa in fabbrica, in modo particolare sulle linee di montaggio e di quelle produzioni a cadenze vincolate. In quella fabbrica-caserma di allora cambiò molto. In allegato l’intervento “L’accordo del 1971 che cambiò le relazioni sindacali alla Fiat”di Adriano Serafino.

IL VIDEO DEL CONVEGNO E’ DISPONIBILE SU POLO 900 – un clic su questo link e poi iniziare da minuto 19 https://www.youtube.com/watch?v=gBFBSOW__Eo E’ stato registrato anche da Radio Radicale che potete attivare con questo link https://www.radioradicale.it/scheda/655258/convegno-per-parlare-dellassemblea-la-citta-deve-sapere-svoltasi-a-torino-nel-novembre

Vita da pretore: «Quei processi alla Fiat, l’avv. Bianca Guidetti Serra e la fatica di fare giustizia»   di  RAFFAELE GUARINIELLO  14 Dicembre 2021 https://italialibera.online/cultura/vita-da-pretore-quei-processi-alla-fiat-lavv-bianca-guidetti-serra-e-la-fatica-di-fare-giustizia/

Dopo poche settimane un coraggioso pretore fece un sopralluogo negli uffici riservati della Direzione Fiat in C.so Marconi…Trovò 350.000 schede e così la Città venne a sapere ciò che i lavoratori Fiat da tempo sapevano o pensavano: di essere controllati come persone e sulle proprie idee e comportamenti di vita.   Problemi solo di ieri?

1 commento
  1. GIULIO COMETTO
    GIULIO COMETTO dice:

    HO SEGUITO CON MOLTO INTERESSE, NON AVENDO VISSUTO QUEL PERIODO, QUESTA RICOSTRUZIONE DI UNA IMPORTANTE E STORICA PAGINA SINDACALE NON SOLO DI TORINO, MA ANCHE NAZIONALE E INTERNAZIONALE, COME TESTIMONIATO DA DUE PROTAGONISTI DI QUELLA VICENDA SINDACALE, COME, ADRIANO SERAFINO E FRANCO ALOIA, CHE SONO DA RINGRAZIARE PER IL CONTRIBUTO CHE HANNO DATO IN PRIMA PERSONA A TRASMETTERCI OGGI QUESTO SAPERE A CHII, COME IL SOTTOSCRITTO NON CONOSCEVA.

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