L’AMARA RIFLESSIONE DI RODOLFO VIALBA – una vita passata nella Cisl milanese – il9marzo.it –
L’amara riflessione di Rodolfo Vialba – pubblicato sul sito www.il9marzo.it – Rodolfo Vialba, per il quale l’espressione “una vita nella Cisl” non è solo un modo di dire, ci manda le sue considerazioni sulla storia recente e sulla situazione attuale dell’organizzazione. E noi volentieri gli diamo voce.
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Ho passato molti anni nella CISL, come iscritto, come delegato, come dirigente a diversi livelli, tanto da aver conosciuto e frequentato quasi tutti i Segretari Generali Nazionali, tranne Pastore. Posso ben dire di conoscere bene la CISL, gli uomini della CISL e gli avvenimenti interni alla CISL e, quindi, anche la vicenda di Scandola, sia nei suoi antefatti che nell’evoluzione successiva fino ad oggi.
Non è essere “pezzottiani” ma solo “oggettivi realisti” l’affermare che qualche mese dopo il Congresso nazionale del luglio 2005, in cui Savino Pezzotta aveva ottenuto il 96% dei voti congressuali, Bonanni aveva avanzato la proposta di essere nominato Segretario Generale Aggiunto sulla base di un supposto mutamento del quadro politico interno alla CISL.
Alla risposta negativa di Pezzotta, coerente con il risultato congressuale, Bonanni ha dato corso, attraverso metodi mafiosi che con ricatti e promesse di carriera aggregava e induceva all’obbedienza, ad una campagna di erosione del consenso a Savino e di delegittimazione che ha portato Pezzotta a dar corso ad una intensa e difficile fase di consultazione delle strutture territoriali e delle categorie ed ha rassegnare le dimissioni a meno di un anno dal Congresso Confederale, sostituito da Bonanni quale Segretario Generale e da Pierpaolo Baretta Segretario Generale Aggiunto, il quale nel 2008 lascia per candidarsi al Parlamento.
Per ragioni dalla Segreteria Confederale mai chiarite, ma intuite dalle informazioni fatte circolare da Scandola, in particolate di quelle contenute in un famoso “dossier”, che ai più è sembrato il “ricatto” messo in atto da qualcuno, Bonanni lascia con sorprendente rapidità la Segreteria Nazionale della CISL nell’autunno del 2014 e il Consiglio Generale elegge Anna Maria Furlan alla Segreteria Generale.
Il Consiglio Generale era sostanzialmente lo stesso che aveva avvallato la defenestrazione di Pezzotta e favorito l’ascesa di Bonanni dunque era, ancora in questa fase, un gruppo di sicura fede bonaniana che doveva garantire il silenzio sulla gestione Bonanni e come dimostra tutta la vicenda Scandola fino all’attualità di questi giorni.
Non ho altro sindacato a cui iscrivermi, anzi, non vedo altra associazione che possa definirsi “sindacato” che non sia la CISL e, dunque, pur con tutti i suoi limiti, alla CISL resto iscritto. Non posso però non esprimere il mio personale e negativo giudizio sul gruppo dirigente di questa CISL (Segreteria Confederale, Esecutivo Confederale e Consiglio Generale) ripiegato nell’autotutela di se stesso e dei suoi ubbidienti componenti, senza alcuna capacità e volontà di essere interprete e rappresentante reale delle esigenze e necessità della sua base, non certo quella che partecipa ai congressi ma quella che sta nei posti di lavoro, che paga la tessera e ancora crede nella CISL come strumento di tutela e difesa di interessi personali e collettivi nei luoghi di lavoro e nel Paese.
Se questo gruppo dirigente della CISL non cambia radicalmente e in profondità nel rapporto con i suoi iscritti, nelle politiche e nelle strategie, non solo tradisce 70 anni di storia di quella “splendida anomalia” che è la CISL, ma altro non gestirà che il suo declino.
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18 dicembre 7 Commenti
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