IL PAPA VENUTO DA LONTANO – A.Serafino – due episodi a Buenos Aires –
I gesti e le parole di Francesco I si commentano da sé e con l’empatia che il popolo dei fedeli ha immediatamente dimostrato. La semplicità del suo linguaggio è sorretto dalla conoscenza della realtà, da una consistente base culturale ( anche due lauree) come in genere è nella tradizione dei gesuiti. Si estende il consenso e la curiosità anche tra i non credenti ed i fedeli di altre religioni. Su questo non alleghiamo alcun testo, i media ne danno un gran rilievo. Ci soffermiamo su due periodi della vita di padre Jorge Mario Bergoglio a Buenos Aires.
Il primo riguarda una sua intervista del 2002, periodo in cui l’Argentina era in conflitto con il Fmi, rilasciata ad un giornale italiano ( 30 Giorni diretto da Giulio Andreotti) un anno dopo la sua nomina a Cardinale. In quelle dichiarazioni parlando della povertà in Argentina mette sotto accusa la tirannia del libero mercato; non solo, ricorda che la “Chiesa riconosce l’oppressione del povero e la frode del salario agli operai come due peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio”. Parole e giudizi non usuali nel mondo cattolico e dintorni. La lunga intervista (pubblicata il 16 Marzo da Milano Finanza e il 19 marzo su Conquiste del Lavoro) la potete leggere in allegato. ’
Il secondo episodio riguarda il periodo della dittatura militare di Videla (1976) alla quale la chiesa ufficiale argentina assicurò un fattivo apporto e legittimazione. In quel periodo preti coraggiosi vennero incarcerati, torturati e uccisi. E’ viva la domanda: da che parte stava Jorge Mario Bergoglio?.
I fantasmi di quel tragico periodo argentino ritornano ed hanno anche toccato il Papa venuto da lontano, soprattutto per il suo controverso coinvolgimento nell’episodio di due preti di strada, che operavano nelle villas miseria, sequestrati e torturati per cinque mesi dalla giunta golpista. Abbiamo selezionato alcuni articoli di cronisti che sembrano attenti a descrivere i comportamenti di quell’ “area grigia” – più o meno vasta – nei periodi in cui i diritti sono soppressi, il terrore dilaga e le voci che si ribellano vengono soffocate con spietata ed efficiente metodologia, senza lasciare traccia. E' credibile che Jorge Bergoglio, allora il più giovane Superiore della Compagnia di Gesù dell'Argentina, chiese a due gesuiti (Orlando Yorio e Francisco Jalics) impegnati nelle comunità di base, nelle baraccopoli di abbandonare il loro lavoro? Per dare una risposta si può pensare in quale contesto ben diverso il Cardinal Pelligrono diede il consenso ai preti operai a Torino. Quei due giovani gesuiti rimasero senza copertura ed esposti alla repressione dei golpisti. In vita è rimasto il solo Francisco Jalics che vive in Ungheria: ai cronisti ( vedi allegato) ha dichiarato di "esserci riconciliato" con Jorge Bergoglio; il che vuol dire che prima è stato in rottura. Altre testimonianze raccontano di padre Jorge Bergoglio che "condannava il peccato ma non indicava il peccatore", non si spingeva ad un j'accuse contro i generali golpisti. ( vedi allegato), altri ancora testimoniano di ospitalità date per nascondere ricercati e dissensienti. Gli articoli che abbiamo scelto sono stati pubblicati recentemente su La Stampa, La Repubblica, Il Manifesto.
Infine, per quanto riguarda la semplicità e lo spirito evangelico di questo Papa elevata è l’attesa per quanto potranno produrre nella destrutturazione del potere Vaticano ( Curia e Ior).
Molti sperano che ritorni lo spirito del Concilio Vaticano II e, perché no?, si avveri quanto il regista Michael Anderson, nel 1968, fece fare a “L’uomo venuto dal Kremlino”. Ricordare in sintesi quella trama è una scommessa con la speranza. Si narra la storia del metropolita Kiril Lakota che arriva a Roma anche lui da lontano, liberato dal gulag con un accordo segreto Unione Sovietica e Santa Sede. Diventerà Pontefice con il nome di Kiril I e come primo impegno è chiamato a dissuadere la Cina ad intraprendere una guerra con gli stati limitrofi per trovare soluzione all’indigenza del popolo cinese. Il leader sovietico Kamenev invita il Papa Kiril a far da mediatore per giungere a una soluzione pacifica della questione. Il Papa accetta, incontra segretamente il leader cinese che gli chiede l’impossibile; poco tempo dopo il Papa annuncia a sorpresa la sua intenzione di mettere tutti i beni della Chiesa a disposizione dei poveri. La Cina abbandona l’idea della guerra.
E’ forse utopia per i credenti e non sperare che lo Ior venga sciolto e con esso il potere corrotto curiale, che le risorse della banca vaticana, come auspicano anche prelati, confluiscano nelle Banche Etiche che ben operano in Italia.
Vedi articoli pubblicati su Famiglia Cristiana ed il bel post sul sito di Beppe Grillo.
http://www.beppegrillo.it/2013/03/limportanza_di_1.html#commenti?s=n2013-03-16
Per approfondire apri gli otto allegati
Allegato:
la_finanza_speculativa_intervista_bergoglio_2002_cdl.pdf
quei_fantasmi_che_ritornano_candido_la_stampa.pdf
padre-bergoglio-e-_i_due_preti_di_strada_repubblica.pdf
omissione_pastorale_kocci_manifesto_16-3-13.doc
poverta_e_obbedienza_carotenuto.doc
il_papa_al_tempo_della_dittatura_coen.doc
i_gesuiti_damerica_ferraresi.pdf
limportanza_di_chiamarsi_francesco.doc
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