IL MONDO CORRE …E NOI IN “TOPOLINO” – L.Viggiano – Assemblea Organizzativa Cisl –
Luigi Viggiano, della Fnp Cisl di Savona, nel suo articolo “Rinnovarsi per non morire” inizia così. E' oramai chiaro a tutti che il sindacalismo confederale, anche perché venuto meno il confronto-riferimento coi grandi partiti, ha perso quella che era una delle principali caratteristiche che lo distingueva dagli autonomi ovvero la capacità di guardare lontano. I programmi sono divenuti sempre più evanescenti, di difficile attuazione e scarsa presa sui lavoratori che sempre più li rigettano. Fatto quest’ultimo, che dimostra una crescente incapacità della dirigenza di intercettare, affrontare e risolvere i problemi connaturati all’evolversi della società e delle nuove esigenze del mondo del lavoro.
Un forte ruolo in questo contesto lo gioca l’età media del sindacalista (decisamente alta) che a torto o ragione viene letta come un handicap per la necessaria agilità di pensiero che dette novità richiedono. Sempre più spesso si sentono frasi tipo “il mondo va alla velocità di una Ferrari e voi siete ancora alla Topolino”; il sindacato arranca nell’inseguire i problemi invece che anticiparli; il numero dei lavori non tutelati, in continua crescita, alimenta nell’opinione pubblica la convinzione che il sindacato invece che rinnovarsi preferisca ripiegare su se stesso pensando prevalentemente all’autoconservazione.(…)
Prosegue con un’analisi e con considerazioni a 360 gradi. Include i grandi trattati del commercio internazionale che trasformano la sovranità nazionali, i diritti universali conquistati mentre il sindacato langue al livello domestico. Molte sono le considerazioni sull’Assemblea Organizzativa della Cisl in corso, che si concluderà nelle prossime settimane a Riccione. Dice la sua opinione su tanti problemi non affrontati nonostante l’urgenze di trasformare il sindacato di questi anni.
Viaggino così conclude. Potremmo per esempio fare come scrive Ivo Camerini “anche oggi mentre sono in corso le tante assemblee che stanno portando a Riccione 2015, così come avvenne con l'assemblea organizzativa di Montecatini 1966, c'è bisogno di preparare un congresso che affidi ai giovani la Confederazione (…) che sappia però decidere di far riprendere al sindacato confederale l'indispensabile strada della guida morale del paese; occorre riaffermare i valori veri del sindacalista: passione sociale, statura etico-morale, amore per la giustizia sociale, per la promozione della persona umana e per l'impegno volontario. E coinvolgere i giovani rendendoli artefici del proprio futuro come fece Pastore negli anni cinquanta ammettendo al centro studi di Firenze solo ventenni”.
Oggi, nella situazione determinatasi (anche per colpa della nostra dirigenza dimostratasi completamente inadeguata) corriamo il serio rischio di scomparire. Sempre Camerini, sull’onda dell’ottimismo richiama il motto del congresso CISL 1969 «potere contro potere» ma come detto ci siamo ridotti a “potere contro il nulla”. (allora Segretario Generale della Cisl era Bruno Storti). E’ evidente che la situazione è difficile da affrontare ma non impossibile, ricordiamoci la nascita delle prime forme di sindacato e di partiti (alla fine dell’ottocento) ebbene pensate che gli aspiranti sindacalisti e politici di allora si trovassero in condizioni migliori delle nostre? Ritengo che sia solo una questione di volontà e attributi; una cosa certa è che se lasciamo andare le cose alla deriva passeremo alla storia come generazioni inette, per non aver neanche minimamente saputo o tentato di difendere le conquiste sociali ereditate.
Nota – Ivo Camerini, prestigioso e poliedrico dirigente Cisl dell’Umbria, anni 80-90. Poi, chiamato a Roma da Pierre Carniti, fonda L'archivio storico nazionale della Cisl di cui tuttora è direttore. Dal marzo 2011 è anche responsabile della Biblioteca centrale della Cisl.
Allegato:
rinnovarsi_per_non_morire_viggiano.doc
Se al Centro studi di Firenze fossero stati ammessi solo ventenni non avrebbero potuto partecipare personaggi come Colombo, Crea, Marini e Tridente. I ventenni erano pochissimi, anche se tra di loro venne fuori quello che, assieme a Pastore, è considerato il più grande segretario generale della Cisl: Pierre Carniti. Enrico Giacinto