IL CORPO DELLE DONNE – i fatti di Colonia – il vero campo di battaglia –
MIchele Serra su L’amaca del 14 gennaio in 15 righe richiama le principali questioni collegate ai fatti di Colonia. Così. SE si stenta a credere che i fatti di Colonia avessero un’intenzione “politica” (ovvero che quelle molestie fossero in qualche modo organizzate, e mirate a umiliare le donne europee e la loro scandalosa libertà), è perché si stenta a credere che il corpo delle donne sia il vero campo di battaglia della guerra in corso. Eppure è una guerra che ha già avuto le sue stragi (per esempio le ragazze algerine sgozzate perché portavano i jeans) e le sue deportazioni (le donne yazide vendute come schiave dai negrieri dello Stato Islamico).
Ma qui in Occidente fatichiamo molto a vedere e valutare per quello che sono quei crimini contro esseri umani perché non ci tangono. O meglio, finché non ci tangono.
È accaduto per il terrorismo jihadista, ben più attivo e mortale in Medio Oriente e in Africa che in Europa, ma da quando ha colpito le nostre capitali finalmente nominato e odiato anche da noi. Minaccia di accadere anche per l’attacco mondiale scatenato dal radicalismo islamista contro la libertà delle donne. Finché è una ragazza pakistana a venire “giustiziata” perché sta andando a scuola o una attivista saudita a venire uccisa perché non si piega alla legge patriarcale possiamo fare finta che il problema non sia nostro. Noi siamo la prova vivente che la globalizzazione, tanto temuta, in realtà è ancora molto lontana.
Bernardo Valli in"La ferita di Colonia l’accoglienza tradita nel luogo simbolo della Germania" (allegato) descrive le conseguenze politiche di quanto accaduto nella notte di Capodanno. Inizia così. LA cattedrale di Colonia è uno dei simboli più forti della Germania occidentale: ed è sull’ampio spazio antistante, da dove si sale al sagrato, che si è consumato il tradimento. Là, ai piedi dell’ imponente monumento gotico, è stata violata la fiducia con la quale molti tedeschi, esortati, guidati da Angela Merkel, avevano accettato l’ondata di migranti. È stato il tradimento della cattedrale. Scegliendo quel luogo emblematico nella valle del Reno i colpevoli hanno appesantito i loro gesti incivili: non hanno ferito soltanto la dignità femminile, ma sono venuti meno anche al rispetto dovuto ai luoghi della memoria, nella terra che ti ospita.
Heiko Maas. Il 49enne ministro della Giustizia in una lunga intervista a Andrea Tarquini, su La Repubblica, illustra la linea del governo tedesco per “Via subito chi sbaglia chi vive qui rispetti i diritti delle donne.Qui viviamo la parità di diritti tra i sessi e va accettata da tutti ”, per “Per difendere le nostre libertà assumeremo 3mila nuovi agenti. Le culture diverse non giustificano e non scusano nulla” , per "troveremo i responsabili", per " Non dobbiamo però trasformare ogni straniero in un sospetto". (vedi allegato)
Allegato:
laccoglienza_tradita_valli.doc
via_chi_sbaglia_ministro_giustizia_tedesco.doc
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