GRAN RISSA DA MENTANA – intercettazioni, trattativa stato-mafia –
Lunedì 27 agosto, a “Bersaglio mobile” su La 7 si sono incontrati Giuliano Ferrara, Antonio Di Pietro, Marco Travaglio, Emanuele Macaluso, Francesco Boccia. Enrico Mentana conduce un dibattito serrato a tratti al confine della rissa, in osservanza al titolo della trasmissione “La grande rissa”. Ad innescarla un provocante Ferrara: “I magistrati sono dei fottuti carrieristi" e "La trattativa stato-mafia è una bufala. L’estate fa caldo, i magistrati vogliono fare carriera in politica, fondare partiti, ma l’indagine non esiste e non sta in piedi….”. Repliche argomentate e pungenti di Travaglio e Di Pietro. Sul finire dell’infuocata trasmissione Travaglio trova la lucidità per rispondere alla reiterata domanda , più volte urlata, di Ferrara “ Perché i rappresentanti di questo Stato colluso con i mafiosi alla fine hanno arrestato i capi mafiosi?”. Il principale riferimento di Ferrara è quello del gen. dei carabinieri Mori ( condannato) che arrestò il capo mafia Reina che diresse la strategia del tritolo contro giudici ( Falcone e Borsellino) e cose ( bombe a Firenze, Roma).
Il dibattito si è svolto con continui riferimenti espliciti o taciti ai tre editoriali pubblicati dopo Ferragosto su La Repubblica: quello di Scalfari, di Zagrebelsky e di Ezio Mauro che sul caso dell’intercettazione della telefonata Mancino-Napolitano per iniziativa del giudice Ingroia e della successiva iniziativa della Presidenza della repubblica di rivolgersi alla Consulta hanno espresso tre valutazioni diverse.
La procura di Palermo doveva interrompere l’intercettazione mentre Mancino parlava con il capo dello Stato? Doveva distruggerla subito dopo? Doveva consegnarla al gip perche la sottoponesse all’ascolto delle parti per deciderne cosa fare?
Marco Travaglio ha spiegato che vige il principio del contraddittorio nel processo penale, e il Pm non può far sparire una telefonata intercettata e registrata di sua iniziativa, ma ci vuole un’udienza preliminare davanti alle parti. Ma il capo dello Stato ha aperto un conflitto di attribuzione, che la Procura avrebbe violato norme esistenti ( altri sostengono che non esistono o che ci sarebbe un vuoto legislativo) con la conseguenza di lesione delle prerogative del Quirinale, tale da configurare un atto eversivo verso lo Stato. Ferrara ha replicato con un secco “ Mi sono rotto i coglioni di sentire i comizi di Travaglio, che cazzo di conduttore sei Mentana”. E Mentana ha mandando in onda la pubblicità per rimettere un po’ di ordine al dibattito. Sul finire del dibattito un calmo Di Pietro ha ribadito che “ il comportamento di Napolitano è stato inopportuno e illegittimo, citando Zagrebelsky”.
Per saperne di più ed approfondire la questione più dibattuta in queste settimane ( l’intercettazione del Colle) vi consigliano la lettura dei tre editoriali pubblicati su La Repubblica, il commento dell’Elefantino su Il Foglio, quello di Travaglio su Il fatto e due file con miscellanea.
Vi suggeriamo anche di ascoltare la puntata “Bersaglio mobile” sul link de La 7
http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50278911&pmk=la7.tv
Allegato:
perche_attaccano_il_capo_dello_stato_scalfari_19-8-12.pdf
quel_silenzio_sulla_costituzione_zegrelbesy.doc
un_giornale_le_procure_il_quirinale_mauro_24-8-12.pdf
a-domanda-risponde_ferrara_25-8-12.pdf
grazie_mauro_finalmente_menichini.doc
la_repubblica_e_il_fatto_travaglio.doc
scalfari_zegrebelsky_mauro.doc
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