Il fisco che verrà…
L’alzata di tono e gli slogan di Salvini contro la legge delega sul fisco voluta fermamente da Draghi, per quanto rapidamente rientarti e ammorbiditi, ben servon a fare capire cosa il centro-destra intenda in materia: evocare la lotta all’evasione ma senza predisporre adeguati strumenti rilanciando il diseducativo slogan “..non mettere le mani nelle tasche degli italiani”. La giustizia fiscale e la progressività delle tasse sui redditi e sulle ricchezze patrimoniali è indubbiamente uno dei principali paradigmi per misurare la cultura civica, il senso di solidarietà verso i concittadini, ovvero essere patrioti della solidarietà e del bene comune. Un tempo la riforma del fisco è stata indicata come “la riforma delle riforme” con un preciso indirizzo: far pagare meno tasse chi oggi ne paghe troppe, far pagare di più a chi ne paga pochine rispetto la ricchezza posseduta, fare emergere e far pagare gli evasori parziali e totali, gli elusori e i tanti patrimoni “fantasma”. Con toni diversi quasi tutti i partiti puntano sulla “lotta all’evasione”, compreso il governo, ma molto pochi esplicitano che questa giusta causa significa individuare, a volte far emergere dall’anonimato, milioni di evasori, ovvero persone fisiche e giuridiche. Un numeroso esercito di “piccoli” e “grandi” evasori che si tengono la mano perché così incentivano le politiche dei partiti di questi ultimi decenni. Anche le le grandi organizzazioni sindacali non si spingono molto più in la del richiamo fermo alla lotta all’evasione e di una difesa di bandiera del principio della progressività delle tasse sancito dalla Costituzione. E’ certamente questo questo un grande tema da dibattere apertamente in ogni sede per fare emergere e capire le differenze, in un paese come il nostro con forte evasione e elusione fiscale, la differenza tra destra e sinistra.
Questo governo sorretto da una ben strana larga maggioranza aggregatasi sull’onda dell’emergenza Covid e dalla magnetica attrazione politica di co-gestire un paio di centinaia di del Pnnr, non ha certo l’identità e una volontà politica per dare gambe, oggi, ad una riforma con l’indirizzo chiamato in premessa, e come ben precisa Carlo Cottarelli in “Delega fiscale vuota e vaga” su La Stampa (testo in allegato). Può fare però alcuni passi importanti, tra questi certamente l’ammodernamento e l’aggiornamento del Catasto, in modo da consentire nella prossima legislatura ad una diversa maggioranza politica di candidarsi per realizzarla chiedendo un voto esplicito agli elettori; al riguardo Valentina Conte in “Perchè la riforma del catasto” su La Repubblica (v.allegato) ben spiega di che si tratta e di cosa si voglia fare. Non ci stanchiamo di dire che il sindacato può fare molto di più se aggiorna la sua strategia e le modalità di chiamare in causa direttamente i lavoratori, consentendo “all’esercito” dei rappresentanti, eletti direttamentee dei lavoratori (alc une centinaia di migliaia di Rsu e Rls) una di “prendere parola” e non solo di manifestare di tanto in tanto nelle piazze e davanti alle prefetture.
In allegato altri articoli e schede per illustrare la legge delega (dieci punti in nove cartelle) approvata dal Consiglio dei Ministri del 5 ottobre .
Per tenere sempre al centro della riflessione politica il problema delle giuste tasse e della grande evasione fiscale nel nostro paese alleghiamo Le novità sull’evasione fiscale e contributiva in Italia – Osservatorio CPI https://osservatoriocpi.unicatt.it/ocpi-pubblicazioni-le-novita-sull-evasione-fiscale-e-contributiva-in-italia?mc_cid=ed37a0240f&mc_eid=eafdbb123e
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