Delega fiscale senza coperture
Il 3 e 4 agosto, il Senato e la Camera, hanno approvato in via definitiva la legge delega per la riforma fiscale, che sarà attuata con numerosi decreti attuativi che non richiedono più il voto del Parlamento. Marco Mobili e Gianni Trovati, su Il Sole, in “Via libera alla delega fiscale” riprendono alcune importanti precisazioni del vice ministro Maurizio Leo, il relatore della proposta di legge, che ha affermato “Subito semplificazioni, testi unici e lotta all’evasione” e sintetizzano in 11 punti gli obiettivi che il governo Meloni vuole raggiungere nel corso della legislatura.
Così inizia il propedeutico e utile articolo di Marco Mobili e Gianni Trovati << Via libera del Senato alla delega fiscale. Con un esame a tempo di record il testo rivisto e corretto a Palazzo Madama torna alla Camera per essere licenziato con una terza lettura lampo già domani. Un risultato fortemente voluto dal viceministro all’Economia e alle Finanze, Maurizio Leo che, come spiega a Il Sole 24 Ore, è giustificato da due ordini di motivi: «La necessità da una parte di allineare il nostro sistema tributario all’entrata in vigore dal prossimo 1° gennaio della global minimum tax, e dall’altra di poter imprimere da subito una forte accelerazione al contenzioso tributario per smaltire e tagliare i tempi delle liti come prevede uno degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza». (…) Proseguono con questi 11 capitoli (testo in allegato) :
- Rischio fiscale – Stop alle sanzioni per chi ha il bollino blu
- Pagamenti – Multe e tributi locali con Rid o carta di credito
- Riscossione – Chance di recupero ai concessionari privati
- Versamenti – Acconti di novembre pagabili anche a rate
- Attività produttive – Addio Irap: per le imprese nessun aumento
- Auto – Riordino delle tasse per lo stop al superbollo
- Compensazioni – Crediti inesistenti distinti dai non spettanti
- Conti correnti – Nessun automatismo sui pignoramenti
- Reddito d’impresa – Mini Ires per chi investe o effettua assunzioni
- Contenzioso – Se il fatto non sussiste cade anche la lite fiscale
- Fisco locale – Obiettivo federalismo Sanatorie su misura
- Federalismo – Tributo per province e città metropolitane
Carlo Cottarelli nell’articolo “La riforma fiscale con il Parlamento in panchina” su L’Espresso n.19 del 23 Luglio sottolinea l’indeterminatezza della legge delega e l’accentramento di scelte cruciali al governo (vedi allegato). Sempre Cottarelli nell’articolo “Delega fiscale senza coperture, sanità e scuola pagheranno il conto” pubblicato su La Stampa del 8 agosto, così inizia:
<< Il governo ha rispettato la promessa di avere la legge delega sul fisco approvata prima della pausa estiva. Ho già più volte notato come questa legge consegni al governo un enorme potere discrezionale nel decidere aliquote, scaglioni, deduzioni, detrazioni delle varie imposte, ossia come sarà distribuito il carico fiscale: infatti i decreti legislativi che il governo è autorizzato a emanare entro 24 mesi dovranno tornare in Parlamento solo per un parere non vincolante. Il nostro Parlamento ha quindi rinunciato a quella che è l’essenza del potere legislativo dai tempi della Magna Carta, cioè la capacità impositiva. Ma non voglio tornare su questo argomento. La questione che voglio discutere oggi è invece quella delle coperture.
Una premessa: la riforma ha due finalità. La prima è quella di semplificare il sistema di tassazione e questo, già di per sé, sarebbe un importantissimo risultato. Vedremo cosa conterranno in proposito i decreti legislativi. La seconda finalità, chiaramente identificata nell’articolo 2 della legge, che fissa i «Principi generali del diritto tributario nazionale», è di «stimolare la crescita economica e la natalità attraverso l’aumento dell’efficienza della struttura dei tributi e la riduzione del carico fiscale». Ecco, la seconda finalità della riforma è la riduzione del carico fiscale, il che, presumibilmente significa ridurre la pressione fiscale ossia il rapporto tra entrate fiscali e Pil. (…)
Cottarelli prosegue con un’analisi dei dati per concludere così << Occorrerà quindi lavorare, e parecchio, sul lato della spesa. Il governo ha spesso parlato della drastica riduzione delle cosiddette “spese fiscali”, ma, al di là del nome, queste “spese” sono deduzioni e detrazioni fiscali, ossia minori tasse: se le tagli per finanziare la riduzione delle aliquote di tassazione, la pressione fiscale non si riduce. Perché si riduca devi andare a intervenire sulle spese vere e proprie e per farlo non si potrà più contare (si spera) sui tagli, lineari ma meno visibili, realizzati nel 2022-’23 attraverso l’inflazione: occorrerà prendere decisioni politicamente difficili per tutta la spesa primaria. Il rischio è che si vada a incidere, di nuovo, su aree cruciali come la pubblica istruzione e la sanità, i cui stanziamenti sono stati già pesantemente erosi dall’inflazione nel 2021-23. In conclusione, abbiamo una legge delega ma trovare le coperture necessarie per ridurre il carico fiscale, la cosa che forse più interessa agli elettori, non sarà per niente facile. >> Il testo completo in allegato
Il Segretario generale della Cisl Luigi Sbarra ha capito e condivide la considerazione finale di Carlo Cottarelli? Per trovare coperture che siano diverse dai tagli incombenti su servizi universali (sanità e scuola) e su contratti pubblici al ribasso, è tempo che la Cisl – oltre al necessario “presidiare i tavoli” come ripete il suo segretario generale – riporti i milioni di iscritti e le sue bandiere nelle mobilitazioni e manifestazioni popolari, dando un decisivo contributo a ricostruire l’unità sindacale indispensabile per far modificare indirizzo al governo.
Articoli e link correlati – “Poche storie: la Riforma fiscale è un incentivo a non pagare” di Anna Paschero https://www.laportadivetro.com/post/poche-storie-la-riforma-fiscale-%C3%A8-un-incentivo-a-non-pagare https://sindacalmente.org/content/tassechi-paga-tutto-e-chi-molto-meno/ ; https://sindacalmente.org/content/tassa-di-scopo-per-la-sanita/ Vedi anche in allegato, l’articolo “Scudi penali e condoni fiscali” di Steffano Iannaccopne su Domani e quello di Paolo Baroni “I conti in busta paga con tre aliquote” su La Stampa.
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