CONFINDUSTRIA, FEDERMECCANICA E CISL – redazione – sindacato & strategia 22/1/11

Emma Marcecagia, dopo il referendum di Mirafiori e lo “strappo” di Federmeccanica, accelera anche lei affermando « a questo punto è venuta l’ora di riformare la Confindustria, e non penso solo di tagliare i costi ma di decidere che mestiere vogliamo fare in futuro, quale rappresentanza diamo alle imprese». Annuncia i suoi propositi: più forza ai territori, meno convegni e apertura ai contratti aziendali.Prosegue con «Dobbiamo abbattere la spirale bassi salari-bassa produttività. Quanto alla partecipazione agli utili, sono più che favorevole a soluzioni aziendali, non credo invece a una legge ad hoc sulla partecipazione». Inoltre apre agli imprenditori cinesi che operano in Italia « Ai miei di Prato ho chiesto di associarne almeno 10, perché se entrano da noi vuol dire che escono dal sommerso. So che spesso i cinesi sono in diretta e sleale concorrenza con le nostre piccole imprese, ma so anche che copiare un’azienda è facile, copiare una filiera è impossibile».

Siamo in una fase storica in cui sono le controparti a presentare le piattaforme ai sindacati e noon viceversa. E non è certo un’alternativa quella di immaginare una realtà che oggi non esiste, ovvero rovesciare a parole questa difficile situazione. Accelerano Marchionne, la Federmeccanica, la Confindustria. La prima condizione per rimettersi in sella è quella di accelerare un processo di unità d’azione per Cil, Cgil e Uil; per la Fim, Fiom e Uilm.

 

In allegato –

Allegato:
Cisl replica a Confindustria.doc
La fuga in avanti di Federmeccanica.doc
E’ ora di riformare la Confindustria_Marcegaglia.doc
Bonanni frena Federmeccanica_Avvenire.pdf

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