Bilanci di Stellantis e…partecipazione

La realtà di Stellantis – Dal 2024 soldi per 6mila esuberi. Oggi il 61% in Cig o in contratti di solidarietà. Tagliati modelli e ricerca, mentre il gruppo perde quote di mercato. Di seguito gli articoli di Andrea Tundo sul Fatto Quotidiano e quello sul “Contratto Stellantis, modello di partecipazione articolata” discusso a Torino in una tavola rotonda con la partecipazione di Daniela Fumarola (vedi sito della cisl del Piemonte). Nel primo articolo si riportano dati produttivi, occupazionali, si parla della realtà degli stabilimenti e della vita ridotta lavorativa; nel secondo si privilegia la discussione sui modelli teorici della partecipazione dei lavoratori, con grande risalto al contratto specifico di lavoro del gruppo Stellantis (CCSL) che da anni tiene fuori dai negoziati la Fiom, ritenuto un sindacato antagonista (sic!). La partecipazione dei lavoratori in cosa consiste? L’immagine della tavola rotonda della Fim-Cisl e i protagonisti della stessa sono abbastanza eloquenti. Buona lettura.

I dati dei bilanci di Andrea Tundo  30 set 2025  Fatto Quotidiano

La “grande fuga” di Stellantis dall’Italia è tutta in tre dati, un combinato disposto di dipendenti che diminuiscono, di grandi risorse destinate a incentivarne l’uscita, di asset svalutati e di investimenti che si dirigono verso altre aree geografiche.

Da quando Psa e Fiat Chrysler Automobiles (Fca) si sono fuse, all’alba del 2021, secondo la Fiom i segnali sono inequivocabili. Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil ha presentato un dossier impietoso del suo Ufficio Studi guidato da Matteo Gaddi. L’Italia – è la fotografia – sta diventando sempre più marginale nel panorama del gruppo, alla faccia delle promesse di allora e dei rilanci verbali, anche da parte del governo Meloni, che si sono susseguiti nell’ultimo anno.

MENO DIPENDENTI  –Quasi 800 milioni sono stati spesi per ridurre la forza lavoro. Durante l’ultimo anno, sostiene la Fiom sulla base dell’analisi dei bilanci, Stellantis ha utilizzato per ristrutturazioni occupazionali 777 milioni 726 mila euro, secondo il sindacato in buona parte attribuibili agli accordi firmati con le altre sigle per chiudere rapporti di lavoro in maniera incentivata. Tra lo scorso anno e il 2025 le uscite pagate hanno riguardato 6.052 dipendenti. Dal 31 dicembre 2020 alla fine del 2024 il saldo occupazionale è negativo per 9.656 unità, con addetti in calo da 37.288 a 27.632, frutto di 10.688 uscite e 1.032 ingressi, al netto dell’incorporazione di Sevel.

AMMORTIZZATORI SOCIALI – Un restringimento del perimetro aziendale che non è bastato per fermare il ricorso agli ammortizzatori sociali, diventati uno strumento di gestione ordinaria. Al primo settembre scorso, il 61,68% dei dipendenti di Stellantis negli stabilimenti italiani aveva un contratto di solidarietà o era in cassa integrazione (20.233 su 32.803) con percentuali superiori al 90% nelle carrozzerie di Mirafiori, Cassino, Pomigliano, Atessa, Melfi, Termoli, cuore produttivo del gruppo. La situazione, fa notare la Fiom, ha avuto un impatto anche sulla filiera dei fornitori: le aziende principali campionate – Lear, Boumarc, Denso, Gruppo Ma, Marelli, Proma, Tiberina – hanno 8.523 dipendenti in qualche modo coinvolti dagli ammortizzatori sociali su 13.865 persone impegnate nella realizzazione di componenti per gli stabilimenti di Stellantis.

PRODUZIONE E MODELLI – La colpa è della produzione colata a picco negli ultimi vent’anni: nel 2004 in Italia si producevano 1 milione di veicoli, mentre lo scorso anno sono stati appena 479.938 e nel 2025 andrà anche peggio. La flessione si è riversata anche nell’area motori con le fabbriche di Termoli e Pratola Serra passate da 1.193.700 unità nel 2004 alle 659 mila del 2024. Tra le cause principali c’è la perdita di auto mass-market, quelle più acquistate e quindi capaci di sostenere uno stabilimento. Vent’anni fa, le fabbriche italiane sfornavano Punto, Grande Punto, Multipla, Idea, Stilo, Croma e Ypsilon, mentre oggi si ritrovano assegnate auto di prezzi superiori, mentre Grande Panda e Y sono state spostate in Serbia e Spagna.

IL MERCATO – Il calo della produzione – fa notare la Fiom – “non può essere solamente imputato al calo della domanda” perché “a prescindere dall’andamento delle vendite complessive” del settore, Stellantis “continua a perdere quote di mercato, sia in Italia che in Europa”. Tra il 2022 e il 2024, il gruppo è arretrato di tre punti percentuali nella Ue e del 6,1% in Italia. Anche quest’anno il calo continua: nel primo semestre ha fatto registrare un -2,9% nel nostro Paese, scendendo al 29,2%, e l’1,4 nell’insieme del continente.

GLI INVESTIMENTI – La Fiom non vede la luce in fondo al tunnel, per via della svalutazione a bilancio degli asset – impianti, macchinari e attrezzature – pari a un 1 miliardo nel quadriennio e degli investimenti materiali in calo. Dai conti finanziari, stando ai calcoli dei metalmeccanici, si evince come le immobilizzazioni immateriali siano passate da 4,9 a 4,1 miliardi tra il 2021 e il 2024 con una riduzione imputabile in gran parte alle attrezzature industriali (-571 milioni) e agli impianti (-297). A preoccupare è anche la voce ricerca e sviluppo con investimenti che si sono contratti in dieci anni dai 991,5 milioni messi a bilancio nel 2014 da Fca a 314,5 e un saldo negativo tra il 2023 e il 2024 di 61,1 milioni di euro. Voci che raccontano come le risorse per la ricerca e la produzione di nuovi prodotti siano orientate verso altri Paesi. Il totale del capitale fisso in Italia è arretrato del 19,53% negli ultimi quattro anni con una flessione di quasi 2 miliardi di euro, mentre volano Nord America (62,28 miliardi, +28,82), Francia (+29,24), i Paesi balcanici e dell’est Europa come Serbia, Polonia e Slovacchia.

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A Torino il convegno Fim con Fumarola, Uiliano e i vertici di Stellantis, Iveco, Cnh e Ferrari

Io penso che sia un valore il fatto che la legge sulla partecipazione si possa applicare a tutte le aziende senza discriminazione di dimensioni, settori o natura giuridica. La partecipazione è un modello inclusivo che garantisce il massimo coinvolgimento del mondo produttivo, anche attraverso il supporto fondamentale degli enti bilaterali e dei fondi interprofessionali, soprattutto per le piccole e medie imprese che ovviamente per la dimensione che hanno fanno fatica a praticare in maniera diversa questo modello”. Lo ha detto la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, concludendo i lavori del convegno nazionale promosso da Fim Cisl nazionale e Fim Cisl Torino Canavese dal titolo: “Contratto collettivo specifico di lavoro. Un modello di partecipazione articolata” che si è svolto al Sermig di Torino. L’incontro è servito a fare il punto sul modello di partecipazione all’interno del Contratto Specifico di Lavoro (CCSL) del Gruppo Stellantis, anche alla luce della recente legge sulla partecipazione nata su proposta di legge popolare voluta dalla Cisl.

Alla tavola rotonda, introdotta dal segretario generale della Fim Cisl Torino-Canavese, Rocco Cutrì, e moderata dalla giornalista de Il Sole 24 Ore, Filomena Greco, sono intervenuti Ferdinando Uliano, segretario Generale Fim Cisl; Giuseppe Manca, responsabile delle Risorse Umane e Relazioni Industriali di Stellantis Italia; Vincenzo Retus, HR & IR Strategic Initiatives IVECO;  Isabella Macrelli, responsabile Relazioni Industriali IVECO; Andrea Girotti, responsabile Relazioni Industriali di Ferrari e Cristina Cofacci, responsabile Relazioni Industriali EMEA CNH.

Praticare partecipazione – ha aggiunto Fumarola nel suo intervento conclusivo – significa elevare la qualità della vita all’interno del luogo di lavoro e i salari, radicare investimenti e occupazione, rilanciare la formazione, affrontare in modo adeguato la sfida sulle competenze e la possibilità di adattarsi velocemente ai cambiamenti attraverso il coinvolgimento attivo e soprattutto consapevole della forza lavoro, come è stato ricordato anche qui oggi”.

Era il 29 dicembre 2010, in piena era Marchionne, quando la Fim Cisl, insieme ad altre organizzazioni sindacali, tranne la Fiom, firmava con Fiat (che sarebbe diventata quattro anni dopo Fca) il Contratto Collettivo Specifico di Lavoro. Si arrivava a quella firma dopo una trattativa molto difficile, in un clima di forte tensione non solo nelle fabbriche, ma in tutto il paese. In ballo c’erano investimenti importanti che avrebbero riaperto la prospettiva della costruzione di auto in Italia ed evitato soprattutto la chiusura di almeno due dei cinque stabilimenti italiani del gruppo.

Senza il metodo partecipativo – ha detto Giuseppe Manca, responsabile delle Risorse Umane e delle Relazioni Industriali di Stellantis in Italia, intervenendo al convegno Fim, nel corso del quale ha anche annunciato l’incontro del prossimo 20 ottobre a Torino tra l’ad di Stellantis Filosa e i sindacati – non ci sarebbero stati i risultati che abbiamo avuto in questi anni. Ad esempio, quello che è stato ottenuto con il rinnovo della parte economica, nel giugno di quest’anno, è il frutto degli sforzi fatti nel 2010 dalla vostra e dalle altre organizzazioni firmatarie.  Attraverso il metodo partecipativo – ha aggiunto – i vostri sforzi sono stati in qualche modo ripagati, anche con invidia di coloro i quali di solito alla partecipazione non credono”.

Per i segretari generali di Fim nazionale e Fim Torino, Ferdinando Uliano e Rocco Cutrì, entrambi intervenuti alla tavola rotonda al Sermig: “La partecipazione rappresenta, fin dall’inizio, una scelta fondamentale perseguita dalla Fim-Cisl e dalle altre organizzazioni sindacali all’interno del CCSL. Questo ci ha permesso di rafforzare il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali e del sindacato stesso, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori. Lo abbiamo fatto anche con l’ultimo rinnovo contrattuale, che ha garantito un incremento salariale per il prossimo biennio di oltre il 6,6%, pari in media a 135 euro mensili. La legge, fortemente voluta dalla Cisl, ha proprio l’obiettivo di sostenere e sviluppare la partecipazione nei contesti di lavoro”. (da Conquistedellavoro.it dell’1 ottobre 2025) – sito cislpiemonte.it di mercoledì 1 Ottobre 2025 /

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