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BAZOOKA, GRIMALDELLI E PRODUTTIVITA’ – A.Serafino – economia & sindacato –

Da settembre è iniziato il tam-tam mediatico su l'accordo “ è vicino”, la trattativa “ è in discesa” tra le parti sociali sulla produttività, indispensabile per la crescita del paese e dei salari. E’ proseguito intenso ad ottobre con l’obiettivo di consentire al premier Monti di partecipare al vertice di Bruxelles del 18 ottobre con l’accordo definito. Raffaele Bonanni si è speso molto per tale fine con  dichiarazioni pubbliche. Ma la realtà è ben diversa. In un primo tempo le piccole e media e imprese si sono dissociate dall’intesa di massima – che la Confindustria di Giorgio Squinzi aveva raggiunto con Cgil-Cisl-Uil – richiedendo più libertà su mobilità e demansionamento e per più straordinari in stile Fiat. In un secondo tempo ad ostacolare un'auspicabile intesa sono state le inopinate dichiarazioni del ministro Corrado Passera ( vedi allegato) per condizionare lo stanziamento di 1,6 miliardi di euro ( defiscalizzazione per accordi aziendali di produttività) ad alcuni criteri che più che “paletti” per non operare interventi “a pioggia” sono stati commentati come grimaldelli per fare saltare l’accordo che sembrava alla portata. Dichiarazioni di politici e sindacalisti hanno sottolineato che l'intervento di Passera costituiva un siluro al documento definito tra Confindustria e Confederazioni Sindacali. Lo stesso Presidente Squinzi, pur mordendosi la lingua, ha ben fatto intendere l’inopportunità di quell’intervento.

L'originario documento Confindustria-Confederazioni, probabilmente già modificato, si articola su 8 punti: considerazione introduttiva, relazioni industriali e contrattazione collettiva, rappresentanza, partecipazione dei lavoratori nell'impresa, formazione, ed occupabilità delle persone, mercato del lavoro e misure di solidarietà intergenerazionale, legge e contrattazione collettiva per la produttività, contenuti degli accordi di produttività. Vedi allegato.

Infine, il  7 novembre, il ministro del lavoro Elsa Fornero – non sappiamo se scandendo lentamente le parole o meno – ha sparato con il bazooka addirittura contro l’accordo per la riforma del modello contrattuale del 22 gennaio 2010 che indica l’Ipca (indice armonizzato dei prezzi al consumo) come parametro per calcolare l’aumento dei rinnovi contrattuali nazionali. L’Ipca è un indice elaborato da un ente para governativo collegato al Ministero del tesoro, scelto dall’allora Ministro Giulio Tremonti. Quell'accordo inteconfederale non unitario ha prodotto lacerazioni e polemiche mai cessate anche perchè rivaluta i minimi salariali dei contratti nazionali non tenendo conto dell'inflazione importata, rilevante è quella per i costi benzina e dell'enegia esclusi da quell'indice.

Dura è stata la reazione di Susanna Camusso, indicata dalla gran parte dei media e dei politici come il soggetto frenate di quell’intesa vitale per la nostra economia.

Dichiarazioni seccate ed imbarazzate sono state quelle di Cisl e Uil verso l’invadenza del governo sulla trattativa in corso, meno esplicite le parole spese contro il merito dei cosiddetti “paletti” di Passera e del “bazooka” di Fornero.

Per una  produttività che sia bene comune ( aziende vitali e salari in crescita) occorre dare risposte ad alcuni punti indicati nei due articoli (allegati) di Panara, Acocella-Tronti-Leoni. Negli inserti economici del Lunedi dei quotidiani ( es. La Repubblica ed Il Corriere della Sera) si trovano anche  riflessioni sul rapporto tra la qualità dei manager e livelli di produttività realizzati. Temi che sono a margine dell'attuale confronto ed appena accennati nell'importante accordo unitario interconfederale del 28 giugno 2011.

Raffaele Bonanni si è pesantemente assopito come sindacalista dai giorni di quest'estate quando rompendo indugi è sceso in campo per Todi2 con l'obiettivo di sponsorizzare  un Monti-bis, aprendo un gigantesco conflitto d’intessi a riguardo della doppia rappresentanza svolta: segretario generale della seconda confederazione sindacale e co-leader per la formazione politica liberal-centrista-moderata. Ma anche la Cisl sembra essersi assopita con il suo leader.

Chi intende difendere l’autonomia del sindacato non può che operare, in questo frangente, su due fronti: difendere “il soldato” Camusso e sollecitare Raffaele Bonanni e la Cisl ad un'indispensabile scelta. Altrimenti il prezzo che si paga è la mancata unità d’intenti e d’azione tra le tre Confederazioni Sindacali -obiettivo oggi a portata di mano- con conseguente rischio di un nuovo accordo separato che sarebbe ben arduo non collegarlo ad uno dei tanti atti necessari utili per il sostegno ad un pro  Monti-bis o un candidato Todi2 (es.Corrado Passera).

Per documentazione ed approfondimento apri gli allegati, tra i quali troverete anche due articoli datati ( uno di Luciano Gallino, l'altro su produttività e nuovi robot) ben attuali.

 

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Allegato:
documento_produttivita_parti_sociali.pdf
grimaldelli_di_passera_su_produttivita.doc
stop_accordo_2010_fornero.pdf
accordo_tra_imprese_stop_camusso_8-11-12.pdf
le_imprese_trovano_laccordo_8-11-12.pdf
un_nuovo_modello_per_la_produttivita_acocella_tronti_leoni.doc
produttivita_panara.doc
produttivita_e_nuovi_robot.pdf
disoccupazione_tecnologica_gallino_1999.doc

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