ATTENTI A DIRE CHE RITORNA IL FASCISMO – E.Gentile – razzismo e xenofobia sempre esistiti –
25 Aprile- Anniversario della Liberazione dal nazifascismo- Matteo Salvini interpellato su dove celebrerà il 25 Aprile ha risposto che:“non mi interessa il derby fascismo-comunismo, in quel giorno sarò a Corleone per “combattere la mafia”, accendendo l’ironia di Crozza “..non potrebbe andarci il giorno prima o dopo..la mafia ci sarà ancora”. Salvini vuole solo attrarre qualche voto della crescente area neo-fascista? “Attenti a dire che ritorna il fascismo”, lo storico Emilio Gentile si oppone alla tesi di chi legge il populismo xenofobo di oggi come una forma aggiornata dell’ideologia nera.
“Siamo in presenza di movimenti razzisti. Ma la dittatura è un’altra cosa”. Oggi viviamo in una democrazia antiegualitaria che non tutela le minoranze. «Quello espresso da Matteo Salvini è un neonazionalismo sovranista che non ha niente a che vedere con il fascismo. E il ripetuto allarme per il pericolo fascista ottiene solo l’effetto di distrarre dalle vere cause della crisi della democrazia».
Emilio Gentile è oggi uno dei più autorevoli studiosi italiani del regime di Mussolini. I suoi libri sono tradotti in molte lingue. E la tesi del fascismo che si ripresenta in forme aggiornate e mascherate gli suscita infinita irritazione. Tanto da averci scritto sopra un’autointervista per Laterza, Chi è fascista, che si inserisce perfettamente nel dibattito cominciato su Repubblica da Eugenio Scalfari.
Simonetta Fiori pubblica, su La Repubblica 17 aprile, l’intervista (v.allegato) a Emilio Gentile.
Articolo correlato. In quel lontano 25 Aprile 1945 quanti erano i Partigiani che hanno lottato per riportare in Italia la libertà? Giovanni De Luna in "Partigiani d'Italia", su La Stampa, inizia così. Al 25 aprile 1945, il numero dei partigiani ammontava, secondo alcune ricostruzioni, a circa 250 mila. Pochi rispetto ai milioni di italiani che si erano iscritti al Pnf e che avevano affollato le piazze di Mussolini; molti rispetto alla scelta che furono chiamati ad affrontare dopo l’8 settembre, rifiutando sia le lusinghe del «tutti a casa», sia l’obbedienza ai bandi di arruolamento nell’esercito di Salò.(..) per continuare aprire l'allegato
- Il Polo '900 celebra il 25 Aprile con eventi e film che trovate sul programma al seguente link
- https://www.polodel900.it/eventi/
Allegato:
attenti_a_dire_che_ritorna_il_fascismo_fiori_rep.doc
partigiani_ditalia_numeri_de_luna_la_stampa.doc
Che il massimo studioso italiano del fascismo si trinceri dietro categorie politologiche e non costruisca invece ponti di comprensione tra passato e presente, primo dovere di uno storico, che altrimenti si riduce a semplice erudito, temo la dica lunga sullo stato del dibattito scientifico in materia nel nostro paese. Sono certamente condivisibili le opportune distinzioni tra epoche diverse, non lo è il piccato e incomprensibile rifiuto di considerare con altrettanta accuratezza le linee di continuità che inevitabilmente esistono, sul piano culturale e delle identità collettive, in qualsiasi storia non solo nazionale, e nel caso specifico, in un paese che al fascismo ha dato i suoi natali, prima che si diffondesse anche all’estero. È come espungere la mafia, peraltro anch’essa un fortunato prodotto d’esportazione “made in Italy”, dalle vicende siciliane. Pur senza cadere in facili e ingenerose generalizzazioni, non la si può ignorare. Si possono sapere tante cose e non capire niente. Viene quindi il dubbio che l’emerito professore sia in realtà un cattivo maestro, che non ci aiuta a comprendere veramente i tratti di un fenomeno, quello attuale, che sarà pure una versione pop, postmoderna, magari più “gentile” di quello originale, ma che non nasce dal nulla. Cordiali saluti e buon lavoro,
(lettera firmata)