ADOZIONI PER UNIONI CIVILI – Cirinnà bis – progressisti o conservatori –
La sen. Monica Cirinnà ha scritto quattro volte il testo della legge per le unioni civili, che per questo porta il suo nome. Un lavoro che è durato due anni nella 2° Commissione permanete (giustizia). In "zona Cesarini” scende in campo lo schieramento più conservatore dell’Italia e della Chiesa. Il cardinal Bagnasco con la sua “benedizione” al family day ha ripescato in quel passato che pretende di far dipendere la legislazione di uno stato laico da opzioni etiche-religiose. Non sarà stato certo Francesco a sollecitarlo….
Si rischia di mandare in fumo tutto il pazientissimo lavoro della Commissione per portare in votazione un testo che tolga l’Italia dall’imbarazzante e poco dignitosa posizione di non aver legiferato in merito. Il punto di maggior discordanza è l’articolo 5, che riguarda la possibilità per la coppia omosessuale di poter adottare il figlio naturale del partner (stepchild adoption).
Monica Cirinnà, romana, senatrice Pd, a lungo consigliera comunale, ha rilasciato un’intervista a Daniela Preziosi, pubblicata sul Manifesto il 15 gennaio, nella quale ben riassume l’intera vicenda, che di certo più che una battaglia tra laici e cattolici ha i connotati di un conflitto tra progressisti e conservatori.
Alleghiamo alcuni testi per rendere più comprensibile la legge in discussione e pubblichiamo l’art.44 della legge 184/1983 che già consente l'adozione di un figlio naturale di un partner della coppia omosessuale, a cui fa esplicito riferimento l’art. 5 del disegno di legge Cirinnà bis.
Vedi anche la Sentenza della Cassazione 138 del 2010 che è stata richiamata da chi vuole ostacolare l'approvazione del testo Cirinnà bis.
Per più informazione aprire gli OTTO I allegati
Allegato:
testo_cirinna_bis_xvii_legislatura.pdf
unioni_civili_commento_al_cirinna_bis.doc
adozione_in_casi_particolari_art_44_lg184.doc
cirinna_testo_discusso_4_volte-progressisti_e_connservatori_-.doc
unioni_civili_cei_schede_a_confronto.doc
trattazione_in_commissione_dal_luglio_2013.doc
sentenza_cassazione_n.138-2010.doc
sentenza_138_patruno.doc
In merito al familyday del 30 gennaio 2016
(lettera ad Adriano Serafino- redazione di SINDACALMENTE)
Caro Adriano,
sono rimasto colpito dall’approccio che è stato dato nell’articolo ADOZIONI PER UNIONI CIVILI – Cirinnà bis – progressisti o conservatori –scritto dalla Redazione e inviato nella mail di Sindacalmente del 18/01/2016.
Si precisa che “La sen. Monica Cirinnà ha scritto quattro volte il testo della legge per le unioni civili, che per questo porta il suo nome. Un lavoro che è durato due anni nella 2° Commissione permanete (giustizia). In “zona Cesarini” scende in campo lo schieramento più conservatore dell’Italia e della Chiesa. Il cardinal Bagnascocon la sua “benedizione” al family dayha ripescato in quel passato che pretende di far dipendere la legislazione di uno stato laico da opzioni etiche-religiose. Non sarà stato certo Francesco a sollecitarlo…..”
Penso che giudizi così trancianti sullo “schieramento più conservatore dell’Italia e della Chiesa.…” sia quanto meno superficiale oltre che intriso di un approccio ideologico, perchè c’è da dedurre che il milione (spero) di persone che saranno a Roma il 30 gennaio prossimo non siano tutti plagiati dal card. Bagnasco e che siano capaci (la buona parte) a ragionare con la loro testa di persone oltre che di lavoratori, padri e madri di famiglia, cittadini, ecc.che vogliono salvaguardare valori in cui credono.
Un minimo di onestà intellettuale richiede che, nelle relazioni con chi la pensa diversamente da te, si debba presupporre che anche il tuo avversario possa avere una parte di verità nelle sue motivazioni che io, magari,non ho ancora compreso e per tale motivo ritenere che meriti rispetto (diverso è il discorso se si usa il manganello o il fucile per affermare le proprie verità).
Ma chi possiede la verità sull’uomo e il suo destino e, quindi, su ciò che è bene in assoluto per lui?
Non credo che sia possibile a nessuno conoscere, pur con tutta la sapienza e conoscenza umana a disposizione, stabilire “da dove arriviamo, perché viviamo e dove andremo alla fine della nostra vita.
Premesso questo, in base a cosa si può dire che un comportamento è progressista o conservatore?
Nelle battaglie vissute in comune durante le nostre esperienze sindacali abbiamo contestato scelte “progressiste” o “conservatrici” dei nostri avversari per conseguire il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori e dei cittadini in quanto persone.
Sicuramente se alla base di ogni scelta c’è il rispetto e la valorizzazione della persona umana, questo è positivo in sé. Sia per laici o cattolici, credenti o non credenti.
E mi sembra che la proposta di legge Cirinnà non difenda e conservi ciò che è positivo e necessario per la famiglia e la società. Senza andare troppo nei dettagli, in questo momento, nello stepchildadoptionnon si tengono conto dei diritti del più debole (il figlio appunto) e non si considera la promozione senza controllo “dell’utero in affitto”, pratica anti-umana e non rispettosa della dignità della donna, che è stata rifiutata recentemente anche da femministe di chiara fama.
Inoltre, ho aderito a “Sindacalmente” perché mi ci ritrovavo in alcuni principi, e metodo, tipici di una realtà pluralista e rispettosa della persona come la CISL, e anche la Fim, delle origini.
Ma vedo che su alcune questioni che coinvolgono valori di fondo, oltre quelli di tipo economicistico, si stanno attuando scelte e proposte in cui non mi ci ritrovo sia come cittadino che come cattolico.
Come cittadino che ha una visione dei rapporti umani rispettosi dell’altro, anche se avversario, e come cattolico che ha riscoperto che la fede cristiana, cioè in Cristo, può illuminare e dare senso all’esistenza di ciascuno di noi.
Per tale motivo mi permetto di segnalarti questo comunicato , sintetico ma preciso, da parte dei Vescovi del Piemonte (che, per inciso, rispecchiano anche il pensiero di Papa Francesco: vedere discorsi e conclusioni dei recenti Sinodi sulla famiglia, straordinario e ordinario):
Roma 30 gennaio 2016 by gruppifamiglia
La famiglia è fondata sul matrimonio, unione d’amore vissuta stabilmente tra donna e uomo, aperta alla gioia responsabile del dono dei figli. I figli devono beneficiare dell’amore operosamente efficace di un padre e di una madre. Gli adulti non possono e non devono trasformare desideri in diritti e imporre al minore ciò che ritengono bello e giusto per se stessi. La famiglia è un dono costitutivo, architrave, di ogni civiltà, della vita della persona, della bella e buona espressione di tanti italiani. Lo attesta e conferma con saggezza e chiarezza la Costituzione della nostra Italia.
Per salvaguardare e promuovere questi valori fondamentali anche dal punto di vista legislativo, raccomandiamo anche noi calorosamente, unendoci alla sollecitazione del Cardinal Bagnasco, un’ampia partecipazione al Familyday del prossimo 30 gennaio a Roma.
I Vescovi del Piemonte
http://gruppifamiglia.wordpress.com-
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Con stima ed affetto.
Ilario DAL BEN
Condivido la maggior parte delle osservazioni critiche di Ilario Dalben. La discussione su questi argomenti precede la stessa nascita del cristianesimo. Basta ricordare culture e tradizioni antagoniste tra Atene e Sparta o culture,comportamenti e mode nelle varie fasi del mondo romano. Trovo quindi del tutto inappropriato descrivere il tutto come una lotta tra progressisti e conservatori e ancora di piu una lotta tra cattolici e laici. Mi sembra,ma posso sbagliare, un confronto tra una borghesia ricca e individualista (tipica della cultura anglo sassone in particolare americana) e una cultura personalista basata sul rispetto della famiglia naturale composta da uomo e donna. Rispetto la liberta di inclinazione sessuale ma il diritto alla procreazione e alleducazione della prole credo debba restare alle coppie eterosessuali,come prevede la nostra costituzione. Preferisco essere sospettato di “troglodita-conservatore” piuttosto che di “modernista-opportunista”.Franco Aloia
Carissimo Ilario,Tu scrivi: Un minimo di onestà intellettuale richiede che, nelle relazioni con chi la pensa diversamente da te, si debba presupporre che anche il tuo avversario possa avere una parte di verità nelle sue motivazioni che io, magari, non ho ancora compreso e per tale motivo ritenere che meriti rispetto (diverso è il discorso se si usa il manganello o il fucile per affermare le proprie verità).
Poso solo dirti che sono pienamente d’accordo con te.
Tu poni la domanda (…) in base a cosa si può dire che un comportamento è «progressista o conservatore?»
Ti rispondo così: mi è relativamente semplice definire un comportamento, un pensiero conservatore, nel senso che è tale chi vuole mantenere una tradizione, un valore, una legge che perdura da tanto tempo. Di per sé non è una considerazione negativa. Ci sono molte cose da conservare perché positive. Nel caso della Chiesa che voglia trasferire i suoi valori – tramite le leggi – per regolare i comportamenti di tutti i cittadini (credenti o no) penso sia un fatto “conservatore” negativo.
Più complesso è definire chi è progressista, quali sono le idee progressiste, stante il costume vigente di accostare questo sostantivo a tutto ciò che “viene dopo”, che “è moderno”. Sono ancora con il nostro grande Alessandro Manzoni che affermava “ non tutto quello che viene dopo è positivo…”.
Scrivendo l’abstract per presentare gli otto allegati, potevo certamente dilungarmi un po’ di più su quel “conservatore” che ho utilizzato troppo semplicemente. E il titolo doveva contenere un punto interrogativo nella parte finale -– progressisti o conservatori ? – com’era nella mia intenzione originaria ma poi me lo sono mangiato nell’editor e aggiungerlo ora, dopo la tua lettera non starebbe bene. Ho inteso rimarcare che il concetto sulle adozioni che hanno i cattolici non debbono essere imposti con la legge a tutti gli italiani. L’intervento della Chiesa per scrivere emendamenti è un dato “conservatore” per la storia dell’Italia.
Per quanto riguardo l’utero in affitto sono pienamente d’accordo con il manifesto che un gruppo di femministe ha reso finalmente pubblico, che sindacalmente.org ha ampiamente ripreso.
Che le unioni civili siano finalmente riconosciute è un fatto positivo (quando avevo vent’anni pensavo che gli omosessuali dovessero essere curati…c’è voluto del tempo ma poi ho capito cose importanti sulla diversità delle persone, cose che ignoravo).
Se si accetta il riconoscimento dell’unione civile per una coppia omosessuale, con una formula diversa dal matrimonio, perché mai si dovrebbe negare la possibilità di adottare il figlio legittimo di un partner?
E’ una tutela maggiore per quel figlio che è venuto al mondo prima dell’atto dell’unione civile. Si potrebbe approfondire quale cognome debba mantenere o quando decidere su quest’aspetto (es. deciderà il figlio quando sarà maggiorenne?).
Ho già inserito il tuo testo ( e questa mia risposta) come primo commento all’articolo ( in home page) ADOZIONI PER UNIONI CIVILI – Cirinnà bis – progressisti o conservatori –
Ciao e grazie del contributo critico Adriano Serafino