A CHI INTERESSA IL PENSIERO DEI CATTOLICI? – L.Bruni – settimana di Cagliari –

A Cagliari si è conclusa (26-29 ottobre) la 48ma Settimana Sociale dei cattolici. E’stata preparata con molti incontri e  con un documento base di riferimento “Instrumentum laboris a firma di mons. Filippo Santoro, responsabile Pastorale del Lavoro della Cei. Dodici cartelle (v.allegato) su “Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo, solidale». Per definire ragioni e obiettivi del convenire. Due giorni dopo, Luigino Bruni, uno dei più importanti relatori, inizia il suo editoriale con una domanda A chi interessa ciò che il mondo cattolico vive, pensa, propone in ambito sociale ed economico? Prosegue. Dal silenzio imbarazzante dei media cosiddetti laici sui lavori e sulle proposte della 48ª Settimana Sociale dei cattolici italiani di Cagliari, si direbbe che interessi soltanto al mondo cattolico, ai suoi media, ai suoi giornali. E questa non è una bella notizia per l’Italia.(…) Per proseguire aprire l’allegato Proposte dei cattolici e non-ascolto. Difetto di laicità  di Luigino Bruni martedì 31 ottobre 2017  L’Avvenire.

No, non è una bella notizia. Perché ciò accade? Più motivi, compreso quello che porta una buona parte del mondo laico, e anche dei credenti, a diffidare quando la chiesa organizzata, la CEI, “guarda alla politica”. Un retaggio del passato che pesa ancora, come pure “la tradizionale doppia morale di molti cattolici” oggi in difficoltà di fronte al linguaggio e alle analisi di Papa Francesco: moderno e spiazzante, che costringe a pensare, a prender parola, ad agire, a schierarsi con i più deboli e ai dimenticati. Un linguaggio che non concede molte possibilità al trasformismo, all’acquattarsi, tradizione ben conosciuta anche nel mondo cattolico italiano.

Alla domanda di Luigino Bruni si possono aggiungere altre considerazioni. Ad esempio quelle che si possono far “emergere” da un’attenta lettura dell’articolo “In politica per rispondere alle attese della povera gente” di Francesco Gagliardi su Conquiste del Lavoro (v.allegato). Un buon resoconto con un titolo un po’ infelice in rapporto ai contenuti dei documenti di Cagliari. E’ non meglio va con l’occhiello “Da Cagliari un nuovo input ai cattolici per uscire dall’irrilevanza “. Ma come? E la Cisl, il cui stato maggior della Cisl non perde occasione per “sbandierare” un’immagine cattolica e una convergenza con il messaggio  rivoluzionario di Francesco….?  Cattolici irrilevanti? Oppure c’entra il gattopardo?

A livello locale, nel torinese, Il Risveglio popolare – settimanale canavesano – (v.allegato) da ampio risalto alla Settimana dei cattolici di Cagliari, ospitando più articoli, tra i quali quelli di Savino Pezzotta e Franco Aloia (v. allegati)

1 commento
  1. Rodolfo Vialba
    Rodolfo Vialba dice:

    Luigino Bruni, che è stato uno dei protagonisti della Settimana Sociale dei cattolici italiani di Cagliari (straordinaria la sua relazione dal titolo “Riflessione Biblica”), ha firmato su Avvenire del 31 ottobre scorso un editoriale in cui commenta l’attenzione, o meglio la disattenzione, che i mass media hanno riservato alla Settimana Sociale e si chiede: a chi interessa ciò che il mondo cattolico vive, pensa, propone in ambito sociale ed economico? E si risponde: dal silenzio imbarazzante dei media cosiddetti laici sui lavori e sulle proposte della Settimana Sociale di Cagliari, si direbbe che interessi soltanto al mondo cattolico, ai suoi media, ai suoi giornali. E questa non è una bella notizia per l’Italia.
    Personalmente non posso che condividere i contenuti del suo editoriale di Avvenire ma mi sembra che le sue riflessioni tendano a parlare più dei comportamenti di chi sta all’esterno della Chiesa che non dei comportamenti di quanti stanno al suo interno e dunque, come tali, rappresentano il mondo cattolico o cattolici si professano.
    A mio giudizio la Settimana Sociale, e più in generale la stessa Dottrina Sociale della Chiesa, soffrono delle conseguenze dovute alla “scarsa attenzione” a loro riservata dai livelli di base dell’organizzazione ecclesiale, quelli Parrocchiali in particolare, che li considerano più come messaggio politico diretto ad una minoranza di cattolici, e dunque estraneo alla predicazione e all’insegnamento rivolto alla generalità, che non la lettura della realtà e dei problemi che le persone vivono, attraverso i fondamenti del messaggio cristiano.
    E’ vero, i mezzi di comunicazione di massa non sono stati richiamati, o più realisticamente, hanno ignorato il richiamo, della Settimana Sociale ma, per quanto non sia molto ampia, ma neanche così limitata, la mia frequentazione del mondo cattolico, non ho sentito alcuno fare riferimento e commentare la Settimana Sociale.
    E’ o non è questo un problema? E se lo è chi lo discute e quando? In questa “scarsa attenzione” non sta forse una delle ragioni della assenza dei cattolici in politica? Rodolfo Vialba

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