LE ACLI DI DOMENICO ROSATI – M.Dellacqua – ..quando un vecchio slogan ritorna d’attualità –
Mario Dellacqua inizia il suo commento al libro Claudio Sardo “Cristiani di frontiera. Scritti in onore di Domenico Rosati”, così.Al di qua del partito, oltre il sindacato. Quasi circolo cattolico, ma crocevia periglioso di ortodossie e eresie in magmatico fermento. Presidio caritativo di assistenza nelle periferie sociali, ma colosso e formica della cooperazione. Secondo monsignor Domenico Tardini, le Acli non erano “nè carne, né pesce”. Nelle mani della lunga presidenza di Domenico Rosati, le Acli si destreggiarono e si sinistreggiarono fra unità sindacale e compromesso storico, fra le protezioni del collateralismo democristiano e l’ardimento blasfemo della scelta socialista, fra fine traumatica dell’unità politica dei cattolici e ossequio al magistero della Chiesa, fra fedeltà atlantica e apertura a un pacifismo indipendente dai blocchi. (…)