IL PRETE DEI BARACCATI – seguì l’esempio di Don Milani -la lettera “Non tacere” dei suoi ragazzi-
Addio al «prete dei baraccati» – l’attualità di Don Milani e la vita tra gli ultimi – È morto don Roberto Sardelli il “prete dei baraccati", aveva 84 anni. Nel 1968, intorno ai 30 anni, la sua vita subisce la profonda mutazione. Viene inviato nella parrocchia di San Policarpo, a Don Bosco, zona popolare a est di Roma e lì incontra la condizione delle famiglie di baraccati che vivevano sotto le sue finestre. Di lì a poco andrà, a condividere la vita in baracca e fonda la scuola per i ragazzi che – sull’esempio di quella Barbiana di don Milani – resterà come una delle esperienze più straordinarie della vita sociale della capitale. Dopo dieci mesi di lavoro collettivo con i suoi ragazzi, nasce “Non tacere”, una lettera al sindaco in cui vengono evidenziate tutte le ingiustizie e gli episodi di esclusione sociale. (vedi allegato)
Sull’insegnamento e sull’esempio di Don Milani segnaliamo il libro “ Quel filo teso tra Fiesole e Barbiana” a cura di Francesco Lauria. E’ un testo che si sofferma sul rapporto tra Don Milani, il mondo del lavoro e il sindacato. In libreria dal 24 gennaio. Un libro a più voci, dedicato a Michele Gesualdi, edito da Edizioni Lavoro, in collaborazione con la Fondazione Don Milani
E’ nota la frase del priore di Barbiana secondo cui il sindacato, insieme all’insegnamento e all’impegno politico e civile, fosse una delle strade principali che egli insegnava ai ragazzi per praticare l’amore e dare una finalità alla vita. (vedi articolo allegato).
Allegato:
don_roberto_sardelli_una_vita_tra_gli_ultimi.doc
quel_filo_teso_tra_fiesole_e_barbiana_lauria.doc
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