FORMAZIONE E INNOVAZIONE – E.Valfrè e G.Ajassa – lavoro di qualità, produttività –
Torino e provincia primeggiano nel poco invidiabile primato del numero di cassaintegrati. Far ripartire la produttività del lavoro non è cosa semplice. Occorrono investimenti e formazione mirate a gestire e correggere la pericolosa tendenza della ripresa con lavori relativamente poveri. Alleghiamo due articoli che s’integrano: l’intervista di Enrica Valfrè Segretaria della Cgil di Torino e quello di Giovanni Ajassa, Direttore Servizio Studi Bnl/Paribas. A Torino le politiche attive del lavoro latitano da tempo. Così pure la formazione professionale finalizzata a lavori di qualità. Nessun serio approfondimento è stato fatto su due clamorosi fallimenti, pochi anni fa, di importanti centri di formazione torinesi: quello pubblico dello CSEA e quello dello IAL-Cisl
Scrive Ajassa “Il problema è combattere l'area della sotto-occupazione e dello scoraggiamento che rimane elevata anche in presenza di cali significativi della disoccupazione. Alla metà del 2017 in Italia i sotto-occupati e gli scoraggiati superano i 3,9 milioni di persone che sono equivalenti al quindici per cento della popolazione attiva (…) La sfida è rendere la rivoluzione digitale capace di ridurre il margine di inutilizzo del lavoro e non di aumentarlo. È una sfida impegnativa, perché nel mondo in cui le velocità di connessione alla rete salgono ai giga le opportunità di lavoro tendono spesso a ridursi ai "gigs”, l'espressione inglese che identifica i lavoretti “on-demand” e le occupazioni intermittenti a basso valore aggiunto.(…)
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Allegato:
innovazione_necessaria_attenti_al_lavoro_povero_valfre.pdf
con_la_formazione_si_rilancia_la_produttivita_ajassa.doc
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