DEROGA PER BREVETTI SALVAVITA – Epatite C – Ordine dei Medici di Torino –
L’Ordine dei medici di Torino suona la sveglia al ministero della salute perchè produca il farmaco salva-vita per l’epatite C in deroga al brevetto super miliardario della Gilead. Sara Strippoli scrive un articolo a commento su La Repubblica 20 agosto e intervista, in un secondo articolo, responsabili e assessore regionale della salute. Vedi allegati. Sono oltre 1 milione gli italiani che hanno contratto l’epatite C, un terzo dei quali con cirrosi. Solo 52 mila sono curati con il super farmaco (efficace al 90%) il cui ciclo costa 41.000 € alla Sanità. Con la proposta dei medici torinesi il costo del farmaco potrebbe scendere a 1000 euro, come in India. In Italia il tasso di mortalità per tumore al fegato è fra i più alti in Europa.
La casa produttrice Gilead si sta comportando non solo come un’azienda farmaceutica che impegna risorse nella ricerca, ma si è trasformata in azienda finanziaria che fa affari mettendo a rischio la vita di milioni di malati nel mondo. Ricorda Strippoli che: lo scoglio della tutela dei brevetti – per produrre il generico bisognerebbe attendere la scadenza – è superabile: è questa la tesi dell’Ordine di Torino. Le attuali norme sui brevetti e sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale (Il Trade Related aspects of Intellectual Property Rights dell’Organizzazione mondiale del commercio, ratificato dall’Italia nel ‘94) permettono infatti di ricorrere al meccanismo della “licenza obbligatoria” nel caso in cui si verifichi un’emergenza nazionale di sanità pubblica.
La Regione Piemonte, come pure il Governo, per ora non hanno assunto l’orientamento dell’Ordine dei Medici di Torino. Puntano ancora sull’appalto regionale o nazionale (come sostiene l’assessore Saitta) per avere più concorrenti per abbassare il prezzo. Mah! Per intanto i testi relativi alle trattative e accordi con Gilead restano secretati !
Il sindacato potrebbe fare la sua parte sostenendo la proposta dell’Ordine dei Medici di Torino che va nel solco già seguito con successo da alcuni paesi nel mondo. Potrebbe essere una grande iniziativa popolare nel paese, per derogare dal principio che il brevetto non può essere un dogma in qualsiasi realtà sociale e epidemiologica. Sì può dare uno squillo di troma per "svegliare" un po' tutti, oltre il ministero e il governo. Il sindacato confederale unitariamente lo può fare!
Per saperne di più aprire gli allegati
Allegato:
criteri_limitativi_e_casi_gravi_di_epatite_c_strippoli_repubblica.doc
il_caso_epatite_c_e_brevetti_strippoli_1.doc
epatite_c_cura_low_cost_alleva.doc
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