ARRANCA LA TRASPARENZA – è scomoda, a volta dolorosa – Cisl e altri sindacati –

Arranca la trasparenza – stipendi, indennità e bilanci – è  scomoda, a volta dolorosa –  La recente conclusione dell’Assemblea Organizzativa della Cgil (pubblicheremo gli atti) ha rilanciato la necessità della trasparenza degli stipendi dei dirigenti sindacali, intanto dichiarando nella relazione introduttiva, quanto percepiscono Susanna Camusso (3.850 € netti mensili) e i Segretari Confederali (circa 2800 € netti). E’ stato annunciato che gli stipendi omnicomprensivi dei dirigenti sindacali saranno presto on line, come il bilancio.(vedi allegato).

Non si è fatto cenno alla contestuale necessità dell’estratto conto Inps on line, per scoraggiare abusi nei versamenti integrativi per le  “pensioni dei sindacalisti” in aspettativa retribuita  e/o permesso sindacale.                                                    

La SG Annamaria Furlan, intervenendo, ha dichiarato che il nuovo Regolamento Cisl (2015) non consente mega stipendi. Però sui siti sindacali finora si è visto ben poco. La busta paga di Maurizio Landini (Fiom) che è stato il primo, poi Marco Bentivogli (Fim) che ha pubblicato il quadro C del 730, seguito da altri tre segretari nazionali. Altri -comunque pochi- hanno inviato (con e-mail agli organismi) copia della dichiarazione dei redditi. Tra questi il segretario Fistel Cisl del Friuli Venezia Giulia. (vedi articolo su questo sito).

Il problema è ritornato in primo piano, sui media e nei corridoi sindacali ma meno negli organismi, dopo la denuncia di Fausto Scandola (quella lettera al SG Furlan, poi all’Esecutivo Nazionale Cisl,  non era un dossier!) che gli  è valsa l’inopinata e ingiusta espulsione, contro la quale “tiepida” è stata finora la reazione del cosiddetto “pieno tempo” (dirigenti e operatori) della Cisl.

Tant’é che Fausto Scandola – in questo irreale silenzio ufficiale –  ha inviato una nuova lettera (il 18 settembre) all’Esecutivo Nazionale allegando dati dell’estratto conto Inps (2010-14) della SG Annamaria Furlan che certificano il versamento di contributi previdenziali relativi a due tipologie di compensi (l’indennità percepita prima come Segretario e poi Segretario Generale Cisl in aggiunta allo stipendio erogato dalle Poste per l’aspettativa retribuita). Vedi allegato.

Alcune considerazioni ….

1 – Gli stipendi in Cgil sono ancora quelli del 2008: La Segreteria e il Direttivo della CGIL hanno, infatti, deciso di non procedere ad adeguamenti salariali, per rispetto alle migliaia di lavoratrici e lavoratori colpiti duramente dalla crisi.

2 – Con il Regolamento 2015 (luglio) l’indennità per il SG Cisl Furlan è di 6.147 € lordi mensili, quindi circa 3820 € netti mensili, analogo allo stipendio di Susanna Camusso.

3- I numeri sono chiari, indennità e stipendio sono voci equivalenti? Le discussioni di queste settimane, quelle ufficiali e quelle ufficiose, quelle dette facendole seguire da tanti se e da tanti ma, hanno fatto dire a più persone di casa Cisl ( iscritti, rsu, dirigenti, ex-dirigenti) che:

  • 1) Si può supporre, ma non certo provare, che la fonte anonima  più volte richiamata da Fausto Scandola potrebbe anche essere nell’Inps –  o nei Caf ? – collegabile alla  rubrica "porte aperte" e all’attenzione posta alle operazioni "deviate" di alcuni dirigenti sindacali e di sindacalisti in aspettativa retribuita e distacco sindacale. Il tutto in concorso con le bordate critiche di  Matteo Renzi, e ambienti governativi, al sindacato?
  • 2) Il Regolamento Cisl del 9 luglio 2015 è stato proposto sia per ridisciplinare una situazione degenerativa (dopo oltre tre anni di vacanza di riferimenti anche solo di indirizzo), ma anche per coprire le situazioni "amorali" in essere di segretari nazionali confederali e di federazione. A tal fine viene introdotta l' "indennità  forfettaria di funzione" aggiuntiva alla indennità base tabellare (art. 8); e la mancata esplicitazione  della compensazione.per i segretari nazionali di federazione in quiescenza (art. 3, 2* c.). Situazioni in essere vengono cosi giustificate come regolari (es. Furlan, Ventura nel primo caso, Bonfanti nel secondo caso ). Questa copertura surrettizia delle "situazioni scandalose” e “dolorose" per l'etica dell' organizzazione è stata votata dall' Esecutivo nazionale con piena consapevolezza o con incolpevole incompetenza?

Oppure il collante che fa scaturire tante unanimità è cosa ben peggiore?

Comunque di questo si discuterà francamente dentro la Cisl, in concomitanza dei tanti appuntamenti per l’Assemblea Organizzativa Cisl che si concluderà tra poche settimane, oppure si attenderà quanto evidenzierà la Magistratura alla quale si è rivolto Fausto Scandola?

3) Si é fatta circolare la motivazione di una o più faide, se non addirittura complotti, al livello dei vertici della Cisl, con Scandola strumentalizzato a tale servizio. Pare invece, a non pochi nella Cisl, che la compromissione risieda oggi nell' "essere" della dirigenza sindacale nazionale. Cresce un modo di reagire in Cisl fondato sul seguente ragionamento: se pensano che fare il sindacalista sia una professione di cui si sentono manager, anziché una scelta valoriale che incorpora missione sociale ed anche volontariato nella prestazione di rappresentanza, allora si offrono ragioni a Renzi  che pensa di togliere sostegno e risorse pubbliche al sindacato, in cui circolano troppi soldi, male amministrati (cioè che c' è del marcio !)

Sono cose che pesano, che fanno soffrire chi da tanto tempo milita nella Cisl, sono cose da dire con forza se davvero si vuole cambiare questa Cisl, che così non va!

Toni Ferigo scrive una lettera ad amici della Cisl che potrebbe essere titolata "Serve un giubileo sindacale" (vedi testo allegato) che si conclude con queste riflessioni. Non sono in grado di valutare se la nuova segretaria generale Furlan sia la leader del rinnovamento Cisl di cui si parla. Dovrebbe dimostrarlo nella situazione di oggi. Non mi pare che finora l’abbia fatto. Il linguaggio resta quello di sempre. La discussione interna latita perchè non si vuole affrontare il nodo centrale, partendo dalla verità: Bonfanti si deve dimettere, Fausto Scandola deve essere reintegrato e la Segreteria Confederale chiarire e non giustificare malamente comportamenti passati. Accompagnare queste decisioni con opportune iniziative dentro e fuori la CISL. Non sarebbe male un po' di confessione dei propri peccati in un mondo che finge di non averne commesso alcuno. Serve un bel giubileo sindacale. O si salta o si affonda, il resto rientra nel solito e pernicioso modus operandi.

Per recuperare credibilità pubblica a chi si è candidato e si candida per cambiare la Cisl, nel comportamento e nella strategia, è indispensabile che i dirigenti e le Rsu – discutendone con gli iscritti-  nell’Assemblea Organizzativa di novembre, deliberino affinché siano pubblicati  sul sito della Cisl nazionale e per tutti i dirigenti sindacali in permesso sindacale, in aspettativa retribuita, a pieno carico del bilancio sindacale:

a) il quadro C della dichiarazione dei redditi presentata nel 2014;

b) l’estratto conto Inps del 2014.

Oltre agli allegati vedi questi link con articoli precedenti

LA CISL CHE TANTO CI PIACE – Fistel Fvg – redditi on line –

http://www.sindacalmente.org/content/la-cisl-che-tanto-ci-piace-fistel-fvg-redditi-line

 

PARTECIPARE PER CAMBIARE LA CISL – non solo le riservate sedi – iscritti protagonisti

http://www.sindacalmente.org/content/partecipare-cambiare-la-cisl-non-solo-le-riservate-sedi-iscritti-protagonisti

Allegato:
estratto_inps_furlan_2010-2014_scandola.doc
cgil_operazione_trasparenza_tetto_a_2800_euro.doc
cari_amici_ferigo.doc
i_misteri_dei_compensi_della_furlan_il_fatto_q_20-9-15.pdf

3 commenti
  1. Luigi Viggiano
    Luigi Viggiano dice:

    Penso che tutte le proposte indicate dalla direzione siano condizioni necessarie ma non sufficienti a recuperare il prestigio della Cisl e la onorabilità e dignità perduta dai suoi operatori e iscritti tutti.
    Questo perchè, se mai vedranno la luce regoleranno il futuro; ma la vicenda ha anche un passato, come ci ricorda molto bene l’amico Ferigo, un passato purtroppo per niente lineare e trasparente tanto che ha originato il problema che dunque va risolto.
    Personalmente ritengo che, quando l’infezione si è estesa troppo, non basta più la medicina ma necessita il chirurgo e dunque, per rendere le vostre proposte sufficienti le integrerei con quella del prof. Manghi ovvero “ un netto ricambio generazionale”.
    Lasciamo che siano gli interessati (in particolare i giovani) gli arbitri del loro futuro.
    Luigi Viggiano Fnp Savona

    Rispondi
  2. Maurizio Ortu
    Maurizio Ortu dice:

    Ieri mattina è pervenuata agli operatori della UST CISL Torino e Canavese (sono attualmente operatore dell’Ufficio Vertenze) una comunicazione della segreteria con la nuova tabella retributiva deliberata dall’esecutivo CISL Torino e Canavese. La nuova tabella (in cui ci sono i tetti per gli operatori, ma non quelli della segreteria) prevede una drastica riduzione delle retribuzioni, con conseguente congelamento di chi percepisce di più, fino a totale assorbimento dagli eventuali futuri adeguamenti. Attualmente la mia retribuzione lorda mensile (compresi gli scatti di anzianità) è di 2.040 euro (circa 1.400 netti) e il nuovo tetto è di 1800: prendendo a riferimento gli ultimi anni significa che andrò(?) in pensione nel 2022 (con 67 anni) con la stessa retribuzione di oggi. Ma il fatto più grave non è questo. E’ che questa decisione è stata presa e comunicata, senza neanche avvisarci che ne stavano discutendo: hanno congelato le nostre retribuzioni senza neanche avvisarci! Io capisco che la situazione economica e finanziaria della CISL Torino è difficile, capisco che ci sia la necessità di contenere i costi, capisco tutto, ma non che si prenda una decisione del genere senza coinvolgere minimamente gli operatori interessati!! Ahhh…. dimenticavo, noi siamo “operatori tecnici”, per cui storicamente pesiamo meno del due di picche. Il fatto è che se un’azienda comunicasse ai dipendenti che le loro retribuzioni vengono congelate unilateralmente scoppierebbe un gran casino. Il fatto è che come datore di lavoro il nostro sindacato è antidemocratico e antisindacale. Sono triste e amareggiato, a maggior ragione vedendo che anche da noi funzionano le stesse logiche governative: per contenere i costi si comincia dal basso, perchè non ci si può opporre (a meno che non si decida di fare una vertenza contro la CISL), poi, forse, chissà…un giorno anche ai livelli alti cambierà qualcosa.
    Aggiungo un’ultima riflessione: vedendo i dati dell’estratto della Segretaria Generale, ritengo che sia necessario chiedere un’integrazione al Regolamento. Più o meno così.
    “ il regolamento economico deve contenere una norma transitoria per dimezzare l’erogazione della rivalutazione operata (2015 su 2008) delle indennità per la segreteria confederale e le segreterie nazionali, per versarlo ad un fondo di solidarietà confederale per garantire i livelli retributivi nelle Ust in difficoltà economiche. Sarebbe per la Cisl un soprassalto dopo aver per prima proposto la solidarietà per altri, per il suo esterno”. Maurizio Ortu

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  3. Antonio Nava
    Antonio Nava dice:

    Buon giorno. Innanzitutto sul caso di F. Scandola (che ha coraggiosamente denunciato l’incoerenza tra regole “di indirizzo” e applicazioni/comportamenti)ho apprezzato l’intervento di F. Aloia del 8.9. per il reintegro. Poi, come pensionato, padre ed ex mediocre rsu Fim avrei due commenti.
    1) La redazione ha ben parlato di etica e scelte valoriali (come prima Pezzotta e Morese); poi il 24.9. M. Ortu ha toccato il tema della democrazia. Anch’io avrei citazioni sul tema, ma vorrei – più che fare “Amarcord”, pur necessario – auspicare “ricambi” buoni, in alto come in basso e possibilmente coi giovani.
    2) Capisco il disagio di M. Ortu per la nuova situazione retributiva sua e dei suoi colleghi, il pensiero alla pensione futura e anche il suo invocare un fondo di solidarietà. A me viene in mente un altro vocabolo (“principio di equità”) usato dal prof. T. Boeri nell’estate 2014 (prima di diventare presidente dell’Inps) a motivazione della sua proposta di chiedere ai pensionati un contributo sulla differenza fra contributi versati e assegno percepito. Mi rendo conto di scivolare su una questione grossa, in cui qualcuno vede discriminazione tra generazioni. Ma forse i valori di solidarietà e giustizia interrogano i “diritti acquisiti”. Le risposte non sono facili, però necessarie, pur vivendo tutti con istituzioni e immagini/opinione pubblica. Cordialmente.
    Antonio Nava

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