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CONFRONTO ITALIA E OLANDA – N.Cacace – accordo Wassenaar –

Ancora analisi fondate su dati di Nicola Cacace. Nel recente articolo di raffronto della disoccupazione tra l’Italia e l’Olanda afferma. In Olanda hanno capito per tempo gli effetti che la globalizzazione e soprattutto la rivoluzione tecnologica avrebbero avuto sull´occupazione. Di conseguenza sindacati ed imprese stipularono l´accordo di Wassenaar del 1982, basato su tre elementi, a) moderazione salariale con aumenti dosati sulla produttività, b) riduzione delle ore di lavoro, c) misure attive per stimolare l´occupazione e la flessibilità, contratti di solidarietà, incentivi al part time, formazione continua.

In primo luogo è stata introdotta la settimana lavorativa di 36 ore e poi si è favorita la diffusione del part time volontario. Si pensi che oggi quasi la metà dei posti lavoro in Olanda è occupata dai lavoratori a tempo parziale, tanto che la famiglia tipica è formata da un lavoratore a tempo pieno e da uno a part time. L´80% dei lavoratori è a tempo indeterminato ed il lavoro flessibile riguarda quasi esclusivamente i giovani, in genere studenti, che uniscono studio e lavoro. La paga oraria di questi lavori è bassa in relazione al lavoro a tempo pieno ma la loro diffusione è stata facilitata da incentivi fiscali e contributivi senza un aggravio di bilancio pubblico in quanto il loro costo è stato compensato dai minori sussidi di disoccupazione.

Cosa è successo invece in Italia?

In allegato il testo completo

  • Disoccupazione, l’Italia piange,  l’Olanda ride di Nicola Cacace 4-4-2014

Allegato:
disoccupazione_italia_piange_lolanda_ride_cacace_4-4-14.doc

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