E’ MORTO MARCELLO MALENTACCHI EX SEGRETARIO GENERALE FISM, IL SINDACATO INTERNAZIONALE METALMECCANICI

Marcello Malentacchi è stato trovato morto ieri pomeriggio in una strada vicino a Grosseto. Non si sa se il decesso sia dovuto a malore o ad un investimento. Personalmente devo molto a Marcello che mi chiamò quale rappresentante FLM nella segreteria internazionale della federazione metalmeccanici. Fu un'esperienza non solo politicamente avvincente, ma ricca umanamente. Marcello ,operaio emigrato in Svezia alla Volvo di Gothemborg,:prima delegato di linea, poi responsabile sicurezza e infine il gran salto a Ginevra nella segreteria generale della FISM era  affamato. come tanti operai di cultura, leggeva in continuazione.

Solo il lavoro, la bicicletta e la sua compagna lo toglievano a questa sua voglia di saper. Mi ricordo lunghe passeggiate a Ginevra dove chiaccheravamo di musica, libri. storia dei popoli , ideologie.fatti e persone che il nostro continuo viaggiare ci portava ad incontrare.

Parlava con accento toscano lo svedese, l'inglese e il francese di Ginevra. Non riuscì mai con il tedeco tra l'ironia degli svizzeri.

Non mancarono i litigi, non tutti i sindacati sono fiori all'occhiello con dirigenti integerrimi.. I più forti tendono a comandare essendo gli "azionisti di maggioranza", Marcello da buo n segretario, formato sindacalmente in quella grande scuola che è stata la socialdemocrazia svedese.tentava mediazioni (magari sperando che qualcuno sollevasse problemi.) e io cercavo di fare con lealtà la mia parte.

Ma i litigi passavano in fretta, (del resto diceva spesso marcello " con i sindacalisti anarchici è obbligatorio litigare), il domandarsi di cosa dovesse e potesse fare un sindacato internazionale nell'era della globalizzazione no: il ruolo dei consigli mondiali grandi imprese, gli accordi quadro sui diritti, le campagne di solidarietà spesso snobbate a livello nazionale, le nuove organizzazioni del lavoro da buon sindacalista svedese, con  i risultati non sempre felici anche scoraggianti.

Non è la banalità di cui non mancano sovente gli scritti di commiato. Con Marcello se ne và non solo un amico, una persona buona, ma un compagno di strada nel senso migliore del termine.Aver fatto un tratto di cammino insieme è una delle esperienze più importanti della mia vita, non solo sindacale.

Grazie alla esperienza che mi ha concesso fare, in piena libertà ,ho potuto vedere parti del mondo, del lavoro, di cui avevo un vago sentore da libri spesso troppo ideologici. E misurare la mia ignoranza. Spero davvero che i suoi ultimi attimi siano stati a cavallo della sua bici, la grande passione ,e non nel cozzo con un'auto che scappa.Aveva ancora molto da leggere all'Università per adulti a cui si era iscritto in Francia.

Ciao Marcello, grazie di cuore. La grande tristezza di questo momento è il segno di quanto ci siamo voluti bene.

Toni Ferigo

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