La ripresa di credibilità internazionale del nostro paese è uno dei pilastri dell’impegno del governo Monti. Una credibilità pesantemente incrinata negli ultimi anni dalle posizioni e dalle uscite poco felici del precedente governo. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo intervento alla Conferenza degli ambasciatori, tenutasi alla Farnesina subito prima del Natale, aveva sottolineato tra l’altro come “un ritorno autorevole dell’Italia al tavolo delle istituzioni europee e nella cerchia degli incontri ristretti è in atto” e come per chi rappresenta l’Italia nei tanti paesi “essere all’altezza del grande patrimonio di civiltà e dei periodi luminosi della nostra storia è al tempo stesso un’alta e gravosa responsabilità”.
Queste importanti dichiarazioni cozzano fragorosamente con quanto denunciato in questi giorni dall’Unità e da Repubblica, relativamente al gravissimo comportamento fascista del neo Consigliere Generale ad Osaka, Mario Vattani.
Vattani, di cui sono noti gli stretti legami con il leader del gruppo fascista Casa Pound: Gianluca Iannone, nel suo curriculum non vanta grandi imprese per l’Italia, ma solo azioni per nulla dignitose come la partecipazione alla band fascista “i Sottofasciasemplice” e l’incisione di dischi per l’etichetta Rupe Tarpea (basta farsi un giro in internet per capire che si parla di gruppi di estrema destra) e ai concerti del gruppo fascista a Casa Pound. Come ricordato dall’On. Morassut, "in Rete circolano alcuni video di sue esibizioni dove si inneggia alla Repubblica di Salò e alla bandiera nera, affermando che la Repubblica Italiana è fondata sui valori degli epuratori".
La carriera diplomatica del giovane Vattani, di cui non si conoscono altri pregi che quello di essere figlio dell’Ambasciatore Umberto Vattani, è stata brillante e velocissima. Subito in sedi diplomatiche autorevoli come l’Ambasciata d’Italia negli USA, come Primo Segretario Commerciale con competenze per agricoltura, Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale! E poi Console al Cairo, Consigliere diplomatico del Ministro dell’Agricoltura e del sindaco di Roma Alemanno e a marzo, premiato, non si sa bene per quali successi, con la nomina a Ministro plenipotenziario e Console generale ad Osaka.
Ogni volta che è emersa qualche denuncia circa il suo comportamento fascista il tutto è stato rapidamente insabbiato.
Ci auguriamo che questa volta il Ministro degli Esteri Terzi faccia rispettare fino in fondo i dettati della nostra Costituzione e decida non solo l’allontanamento dalla sede diplomatica italiana ma anche il licenziamento del Console Mario Vattani per ignominia.
I valori democratici e antifascisti su cui si fonda il nostro paese e la nostra costituzione, conquistati con dure lotte e con sacrificio della vita e della libertà da parte dei nostri padri e delle nostre madri, durante il fascismo e la Resistenza, non possono essere calpestati, soprattutto da un diplomatico, che dovrebbe rappresentare il Paese all’estero. L’antifascismo non è un valore del passato, ma è un valore che racchiude in se la lotta al razzismo, alle discriminazioni, alla cultura della violenza in Italia e negli altri paesi.
Va ricordato al Ministro Terzi che il comportamento di Mario Vattani è passibile di condanna penale secondo la Legge n. 205 del 25 giugno 1993, comunemente chiamata Legge Mancino.
La legge infatti punisce:
a) con la reclusione fino a un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi;
b) con la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo, incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.
La legge punisce inoltre chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni." L’articolo. 2 stabilisce che "chiunque, in pubbliche riunioni, compia manifestazioni esteriori od ostenti emblemi o simboli propri o usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi" come sopra definiti "è punito con la pena della reclusione fino a tre anni e con la multa da lire duecentomila a lire cinquecentomila."
La legge esiste e va applicata, Il nostro Paese merita di essere rappresentato da una diplomazia leale e fedele ai valori della democrazia, della pace, della non discriminazione e dei diritti umani. E’ ora di voltare pagina anche alla Farnesina e di far si che non solo la Politica torni ad avere un profilo alto, ma anche tutta la Diplomazia, abbandonando la logica di casta che troppo spesso sino ad oggi l’ha alimentata.
VATTANI VATTENE ( il testo )
Inneggia alla Repubblica di Salò e alla bandiera nera, affermando che la Repubblica Italiana è "fondata sui valori degli epuratori". E’ Mario Vattani, console italiano a Osaka. Stretti sono i suoi legami con il leader del gruppo fascista Casa Pound: Gianluca Iannone; nel suo curriculum non vanta grandi imprese per l’Italia, ma solo azioni per nulla dignitose come la partecipazione alla band fascista “i Sottofasciasemplice” e l’incisione di dischi per l’etichetta Rupe Tarpea (basta farsi un giro in internet per capire che si parla di gruppi di estrema destra) e ai concerti del gruppo fascista a Casa Pound.
Chiediamo al Ministro degli Esteri Terzi che faccia rispettare fino in fondo i dettati della nostra Costituzione e decida non solo l’allontanamento dalla sede diplomatica italiana ma anche il licenziamento del Console Mario Vattani per ignominia.
Cecilia Brighi CISL International Policy Department
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Allegato:
Console nazirock_Giulietti.doc
Brava Cecilia, aderisco e firmo sperando che una volta tanto si possa licenziare chi non ha sicuramente bisogno dell’art.18 per vivere e si fa sprezzo dei valori repubblicani dell’Italia democratica. Aderiscono alla firma per l’appello ‘Mario Vattani vattene’ Raffaele Barbiero, Forlì