La Libia intende rivedere i contratti stipulati dal vecchio regime con l’ENI. Lo ha annunciato in un comunicato, che riportiamo, il primo ministro del governo provvisorio. Vi ricordate le magliette di Calderoli , il “ non intendo disturbare Gheddafi “ di Berlusconi e i baciamano ? Cominciamo a vedere i frutti di tanta lungimiranza.
“Il primo ministro del governo di transizione Abdel Karim al Kib ha informato il direttore generale della compagnia italiana ENI, sig. Paolo Scaroni che ha incontrato mercoledì (…), che i contratti firmati tra ENI e il regime deposto andranno riesaminati conformemente agli interessi della Libia prima di essere applicati.
La Libia non accetterà che le vengano dettati progetti e avrà un ruolo effettivo e le sue osservazioni nella scelta dei progetti e la loro applicazione.
Tutti devono rispettare le scelte del popolo libico che ha trovato con il sacrificio dei suoi figli una piena sovranità.
Le compagnie straniere che operano in Libia devono dimostrare che erano un patner della Libia e non del sistema Gheddafi.
La compagnia ENI deve provarlo giocando un ruolo significativo nella ricostruzione delle città distrutte “
Agenzia stampa AFP da Tripoli
PS : all’inizio di Dicembre P. Scaroni aveva ritenuto “impensabile” che i contratti conclusi nell’era di Gheddafi potessero essere rimessi in causa dal nuovo governo.
T.F
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