GIORGIO GABER ED IL FINISMO – FareFuturo – politica & democrazia 19/4/10

Sul sito di FareFuturo, www.ffwebmagazine.it trovate un singolare ed arguto articolo zeppo di domande. Le risposte sono rimandate ad una canzone, La Libertà di Giorgio Gaber . L’artista milanese la scrisse nel 1972;  era un inno alla libertà intesa come partecipazione, libertà come gioia di seguire un’avventura. Libertà come… tante altre. Quella canzone, purtroppo, non accese la fantasia e non scaldò il cuore dei tanti partiti della sinistra, ne dei cortei sindacali.

La rivista di riferimento di GianFranco Fini la utilizza nientemeno che per spiegare cosa sia il finismo. Ecco l’articolo tratto dal web.

 

Una canzone meglio di mille articoli

Cos’è il finismo? Ve lo spiega Giorgio Gaber

di Filippo Rossi

 

Volete capire il finismo? Volete capire quel che si muove attorno a Gianfranco Fini? 

E capire perché ci sono tante persone che, sia a destra sia a sinistra, guardano al suo percorso politico con curiosità e interesse?

Volete capire perché tutti i sondaggi lo danno tra i leader italiani più credibili e rispettati?

E perché, ad esempio, nonostante il fuoco dei giornali berlusconiani, il sondaggio di Sky gli ha dato ragione? Volete capire l’insofferenza?

Volete capire l’anti-ideologia? La voglia di stare dalla parte dell’individuo?

Volete capire lo spirito laico? L’esigenza di affermare la propria opinione, i propri ideali?

Volete capire l’avversione per qualsiasi pensiero totalitario? Per qualsiasi monoliticità?

Volete capire la fuga dalle folle plaudenti e dai sorrisi stereotipati?

Dalla propaganda? Dai comizi? Dalla militanza intesa come obbedienza?

Dalla stupidità del partito preso?

Volete capire tutto questo e altro ancora?

Ascoltate con calma questa canzone di Giorgio Gaber. E poi ascoltatela ancora. E ancora e ancora.

Un inno? Perché no. E poi leggete il testo.

Alla fine avrete capito qualcosa di quel che sta succedendo.

Meglio di mille articoli di giornali. 

La libertà – Giorgio Gaber (1972)

Vorrei essere libero, libero come un uomo.

Vorrei essere libero come un uomo.

Come un uomo appena nato che ha di fronte solamente la natura

e cammina dentro un bosco con la gioia di inseguire un’avventura,

sempre libero e vitale, fa l’amore come fosse un animale,

incosciente come un uomo compiaciuto della propria libertà.

La libertà non è star sopra un albero,

non è neanche il volo di un moscone,

la libertà non è uno spazio libero,

libertà è partecipazione.

Vorrei essere libero, libero come un uomo.

Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia

e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia,

che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare

e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà.

 

La libertà non è star sopra un albero,

non è neanche avere un’opinione, la libertà non è uno spazio libero,

libertà è partecipazione.

 

La libertà non è star sopra un albero,

non è neanche il volo di un moscone,

la libertà non è uno spazio libero,

libertà è partecipazione.

 

Vorrei essere libero, libero come un uomo.

Come l’uomo più evoluto che si innalza con la propria intelligenza

e che sfida la natura con la forza incontrastata della scienza,

con addosso l’entusiasmo di spaziare senza limiti nel cosmo

e convinto che la forza del pensiero sia la sola libertà.

 

La libertà non è star sopra un albero,

non è neanche un gesto o un’invenzione,

la libertà non è uno spazio libero,

libertà è partecipazione.

 

La libertà non è star sopra un albero,

non è neanche il volo di un moscone,

la libertà non è uno spazio libero,

libertà è partecipazione.

 

Da Dialogo tra un impegnato e un non so

WWW.ffwebmagazine.it     Farefuturo

19 aprile 2010

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