L’obbligo di non contagiare
I diritti sulla libertà non contemplano in alcuno modo quello di contagiare con Covid, un virus in parte ancora sconosciuto nel comportamento e mutamento, un’altra persona. Esistono già leggi che indicano l’obbligo di non contagiare! Solo con la doppia dose di vaccino si è protetti da infezioni e ricoveri ma, avvisano gli scienziati, si può essere ancora contagiati in modo asintomatico, e quindi diventare diffusori, anche a propria insaputa, di contagi. E se i contagi con la variante Delta sono diventati moto più rapidi, e con essi le trasformazioni delle varianti del virus, il problema è ben lontano dalla soluzione. Quanto avviene nel mondo e in altri paesi Europei dimostra che l’ottimismo di essere usciti dalla pandemia è fuori luogo e non è neppure sufficiente ripetere di “tenere alta la guardia” senza fare seguire misure operative adeguate. Il Covid vive e festeggia – come già successo con gli assembramenti negli stadi e nelle piazze per il campionato europeo di calcio – in mezzo a noi anche per le vacanze estive.
L’intervista “ Se non fermiamo il vaccino muta ma con il richiamo siamo protetti” di Anna Maria Palamara, direttrice del Dipartimento Malattie Infettive, dell’Istituto Superiore Sanità, su La Stampa, qui allegata, induce a più riflessioni e alla convinzione sull’obbligatorietà del vaccino per più categorie professionali e settori di popolazione.
Altri interessanti articoli correlati – vedi allegati – sono quelli di Carlo Cottarelli “Il vaccino protegge il lavoro”, su La Repubblica, di Sebastiano Messina “Il populismo dei no vax” e quello dell’imprenditore Brunello Cuccinelli “Metto i no vax in aspettativa” , su La Stampa, nella sua azienda i no vax sono solo l’1% dei lavoratori ma la maggioranza si sente insicura avendoli a fianco. In allegato tre articoli sulle manifestazioni in molte città italiane, molto eterogenee come motivazioni e come partecipanti, ma unite dallo slogan “NO pass green”, e quello del fisico Vespignani che mette in guardia sulla crescita esponenziale dei contagi da variante Delta che possono rimettere in difficoltà gli ospedali in poche settimane.
Il passaporto verde (per il quale sarà necessario una vaccinazione con doppia dose o un tampone negativo nelle 48 ore precedenti) si prepara dunque a diventare l’elemento di vera discontinuità rispetto a quanto abbiamo conosciuto dall’inizio della pandemia. Si tratta di rafforzare e estendere per più attività e eventi quanto già vige in Italia con la Certificazione verde igitale Covid-19, come ha sottolineato dal ministero della Salute, per “ consentire la partecipazione a eventi pubblici (come fiere, concerti, gare sportive, feste in occasione di cerimonie religiose o civili), l’accesso alle strutture sanitarie assistenziali (Rsa) e gli spostamenti in entrata e in uscita da territori eventualmente classificati in zona rossa o zona arancione”. Rafforzarlo significa anche introdurre sanzioni per gli inosservanti contestando quanto sostiene Matteo Salvini che afferma “Si parla già di multe.Calma, non è il momento di terrorizzare gli italiani…“. Giorgia Meloni si è spinta ben oltre twettando questo messaggio affermando “L’idea di utilizzare il green pass per poter partecipare alla vita sociale è raggelante, è l’ultimo passo verso la realizzazione di una società orwelliana. Una follia anticostituzionale che Fratelli d’Italia respinge con forza. Per noi la libertà individuale è sacra e inviolabile». Ha risposto Gianfranco Pasquino in “Libertà e costituzione” , su Domani, con precisi richiami alla Costituzione, precisando che “.. Il green pass non ha nulla a che vedere con Orwell e con il totalitarismo. Pone le persone di fronte a una scelta. Chi desidera andare a teatro e allo stadio, al cinema e al palazzetto del basket, frequentare alcuni luoghi pubblici, prendere treni e aerei deve dimostrare di essere vaccinato, ovvero farsi vaccinare…”. Per proseguire aprire l’allegato
Claudio Cerasa in “Discoteche chiuse e scuole aperte” su Il Foglio, vedi allegato, pone precise domande a Matteo Salvini, e implicitamente lo contesta per sue continue insistenze aperturiste in nome della sacrosanta libertà personale, che ora sono rivolte per “ammorbidire” il Green pass che sarà varato sal Governo. Anche l’ipotesi mediatoria che già è stata avanzata dell’obbligo del green pass per i trasporti a lunga percorrenza e non per la mobilità locale, è una grave sottovalutazione stante gli ‘assembramenti elevati che si registrano sulle metropolitane e ai servizi interurbani.
La variante Delta, e i suoi ulteriori mutamenti sono più pericolosi di quanto finora avvertito. Come non allarmarsi leggendo i dati presentati dall’Istituto Superiore Sanità (Iss) relativi all’ultimo mese che evidenziano che tra gli anziani over 80, con doppio vaccino, i positivi sono stati 487 e 55 i decessi. Gli ottuagenari italiani sono ben 3 milioni e 977 mila, ovvero il 6,5% della popolazione totale, quindi i decessi risultano 0,00138 per cento della stessa, on doppio vaccino oltre il 90%. Per maggiori notizie aprire l’articolo allegato di Marzio Bartolini pubblicato su Il Sole. Anche in Israele si sono registrati 152 decessi di persone con la doppia dose di Pfizer. La carica virale Delta può essere anche a 1000 volte quella posseduta dalla variante Alfa. Com’è possibile ignorare queste dinamiche? Appare un grande azzardo quello di Boris Johnson di confermare il ritorno alla normalità in Inghilterra, dal 19 luglio, nonostante la cavalcata in corso dei contagi. Un azzardo come sono state le partite a stadio pieno a Wembley per il campionato europeo. Anche le notizie dagli Usa dello scontro Joe Biden-Facebook, raccontate, su La Repubblica, da Federico Rampini in “Dove stanno le fake news” destano forte peoccupazione “… La stragrande maggioranza dei nuovi casi, inclusa la variante Delta, non sono vaccinati. La percentuale è oltre il 95%. Chi ha ricevuto le due dosi del vaccino è al sicuro, ma la fascia di popolazione americana che non è stata inoculata rimane troppo alta. Più di quanto Biden aveva previsto e promesso. Per Independence Day, 4 luglio, il presidente voleva che il 70% degli americani avesse ricevuto almeno una dose. Due settimane dopo quella data, siamo solo al 68% dai 18 anni in su, al 56% nella popolazione totale...”. Per continuare aprire l’allegato. Allargando lo zoom oltre casa nostra c’è la situazione della vicina Africa senza difese con la nuova ondata, dove si registrano un milione di casi in più nel mese e decessi aumentati del 43% in una settimana, vedi articolo allegato di Alberto Magnani su Il Sole.
Il sindacato confederale, che conta oltre 11,3 milioni di iscritti, https://www.youtrend.it/2021/06/22/il-peso-dei-sindacati-e-degli-scioperi-in-italia/ circa metà anziani pensionati, può fare molto per spostare convincimenti erronei sulla privacy: sia consentito, ad esempio, ai dirigenti scolastici di conoscere i nominativi del personale scolastico e degli insegnati non ancora vaccinati, stessa cosa deve essere praticata nella Sanità e nell’Assistenza ai vari livelli; si predispongano gli strumenti per tempestivi tracciamenti (v.articolo allegato pubblicato su su Domani), in a in grado di isolare focolai. Chi sceglie la libertà di non vaccinarsi deve accettarne le conseguenze dalla sospensione dal servizio e dallo stipendio. Per il distanziamento nelle aule scolastiche si deve anche ricorrere, dove non si può fare altrimenti, all’introduzione dei turni con il conseguente dimezzamento delle classi numerose, quelle “pollaio”. E’ un mutamento dell’organizzazione del lavoro e di vita per gli insegnati, che richiede anche sacrifici ma sono, in questa emergenza, necessari per una vera solidarietà verso gli studenti che debbono ritornare alla scuola in presenza.
Il sindacato è chiamato a questo compito di orientamento, con la stessa determinazione che ha avuto all’inizio della pandemia quando ha posto il problema dei protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro, se vuole ritornare ad essere un soggetto sociale che contribuisce a fare avanzare la cultura di una vera solidarietà nel nostro paese.
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