Il pomo della discordia
Il Consiglio dei Ministri di martedì 12 gennaio 2021, ha approvato la seconda versione del piano, ampiamente modificata, che è stato inviata alle apposite Commissioni di Camera e Senato per il dibattito e l’approvazione. Il Piano dovrà attuare le direttrici del programma “Next Generation EU”, varato dall’UE per integrare il Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027. Il Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e la cabina di regia sono stati tra le principali cause del deteriorarsi dei dei rapporti nella maggioranza governativa che sono defragati in crisi aperta dopo le dichiarazioni contro il premier Conte pronunciate da Matteo Renzi nella conferenza stampa, convocata per rendere pubbliche le motivazioni delle dimissioni delle due ministre, Teresa Bellanova e Elena Bonetti, di Italia Viva. Con il link sottostante (dopo l’attivazione ci sono un paio di decine di secondi di immagini mute…) si possono riascoltare le parole di Matteo Renzi: molte delle denunce fatte da Renzi di quanto non funziona nell’attività di governo del paese (centrale e decentrato) fanno certamente parte del sentire comune di molti cittadini, ma aver messo nel mirino il premier Conte – con pesantissime accuse di accentrare il potere – anzichè cosa ben diversa, l’agire del governo e della stessa maggioranza (di cui Italia Viva è parte) – ha discreditato e per taluni aspetti reso incomprensibile l’iniziativa di Renzi.
Al tempo in cui è stato premier, Renzi si è reso protagonista di atti di autoritarismo ben pericolosi sul piano istituzionale, ricordiamo due fatti eclatanti: il primo, quando Enrico Letta fu “reso dimissionato” dal voto di una direzione dipartito, il Pd; il secondo, la riforma costituzionale poi sottoposta a referendum fu votata in Parlamento con un voto di fiducia! Il pulpito Renzi per lezioni di valorizzare il Parlamento, la democrazia parlamentare ha scatenato più cortocircuiti …e boomerang, fino a mutare il quadro di riferimento per una nuova maggioranza, tutta da costruire.
Lo sbocco parlamentare della crisi della maggioranza giallorossa dopo il defilamento di Italia Viva, il testo integrale della comunicazione del premier Giuseppe Conte alla Camera dei Deputati diLunedì 19 gennaio 2021- https://www.repubblica.it/politica/2021/01/18/news/discorso_giuseppe_conte_testo_integrale-283092792/?ref=RHTP-BH-I282597160-P2-S2-T1
L’azione di rilancio del Paese tracciata dal Piano è guidata da obiettivi su tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale. Il Piano si articola in sei missioni, che rappresentano “aree tematiche” strutturali di intervento:
- digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
- rivoluzione verde e transizione ecologica;
- infrastrutture per una mobilità sostenibile;
- istruzione e ricerca;
- inclusione e coesione;
- salute.
Le missioni raggruppano 16 componenti, funzionali a conseguire gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo, che a loro volta si articolano in 47 linee di intervento per progetti omogenei e coerenti.
Sulla seconda bozza del Recovery plan le parti sociali vogliono essere ascoltate e ci sono voci critiche. La Confindustria chiede una consultazione vera sulle modifiche, come pure la Coldiretti, Confcooperative e Confcommercio. I sindacati confederali sottolineano i “passi avanti” ma sollecitano la programmazione di una politica industriale. A tutt’oggi il governo non ha avviato alcun confronto. Numerosi i rilievi critici: in ordine prioritario la mancanza di concretezza, di cronoprogrammi, di risultati attesi e rimane per ora indefinita una governance del Piano. Intanto l’instabilità politica – non solo in Italia, ma anche in Olanda ed Estonia – ha indotto la Commissione Ue a sollecitare i Ventisette ad approvare rapidamente l’impianto che permetterà le risorse destinate alla ripresa dell’economia.
In allegato il testo completo delle 172 pagine della seconda bozza approvata dal Consiglio dei Ministri e alcuni articoli di approfondimento e considerazioni critiche.
Osservatorio Conti Pubblici Italiani (CPI) di Carlo Cottarelli- Il nuovo Recovery Plan: meno crescita e più contrasto alle diseguaglianze, meno incentivi e più investimenti pubblici https://osservatoriocpi.unicatt.it/cpi-archivio-studi-e-analisi-il-nuovo-recovery-plan-meno-crescita-e-piu-contrasto-alle-diseguaglianze?mc_cid=2826e741b5&mc_eid=eafdbb123e
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