La notte per il lavoro
Cgil, Cisl e Uil, come per il campionato di calcio…si va in campo di sera. Al via la mobilitazione per ricostruire il Paese: Martedì 29 luglio a Roma e in diretta su Collettiva.it il primo appuntamento “la notte del sindacato”.
La prima iniziativa pubblica, “la notte per il lavoro”, si svolgerà in piazza Santi Apostoli, a Roma, il prossimo 29 luglio, a partire dalle 20.30, ed avrà al centro le rivendicazioni sindacali, a partire dal blocco dei licenziamenti, la proroga degli ammortizzatori sociali fino alla fine dell’anno, la riforma fiscale e la lotta all’evasione, i rinnovi contrattuali nazionali privati e pubblici, investimenti, sanità, sicurezza sul lavoro, conoscenza, cultura, infrastrutture materiali ed immateriali, lavoro stabile, digitalizzazione, mezzogiorno, previdenza, legge sulla non autosufficienza, inclusione sociale e soluzione delle crisi aziendali aperte, con le testimonianze dei delegati e le conclusioni dei leader nazionali di Cgil, Cisl, Uil, Landini, Furlan, Bombardieri. (v.allegato)
Dopo l’avvio del confronto – governo e parti socilai) per la riforma degli ammortizzatori sociali (vedi abstract specifico), riparte (28 luglio) anche il tavolo di confronto per una riforma delle pensioni basata su una maggiore flessibilità in uscita, sul riconoscimento del lavoro gravoso, di cura, delle donne, su nuovi strumenti di accompagnamento al pensionamento e su un sistema che assicuri una pensione di garanzia ai giovani e a chi fa lavori poveri e discontinui. (v.allegato)
In Pzza Sant’Apostoli si rivendicherà a gran voce che il Governo utilizzi subito i 32 miliardi del MES? La Sanità pubblica e’ un settore specifico di nuova economia e di occupazione qualificata!
https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2020/07/29/news/la_notte_per_il_lavoro-210196/ PER RIVEDERE LA DIRETTA FARE UN CLIC SU QUESTO LINK
Quota 100 rimane fino alla fine del 2021 – Per ora Quota 100 non verrà toccata e resterà fino al suo limite naturale (fine 2021). Dopo le tante critiche di questi ultimi mesi, gli attacchi politici alla misura che consente di anticipare la pensione a 62 anni e 38 di contributi si sono attenuati. Uno dei motivi è squisitamente economico. Per Quota 100 si sta spendendo molto meno di quello che era stato preventivato: 156 mila uscite nel 2019 contro le 290 mila ipotizzate nel decreto istitutivo, varato l’anno scorso dal governo che era ancora giallo-verde, ovvero Cinque Stelle e Lega. Il risparmio, come da tempo fa notare la Cgil nazionale che ha dedicato al tema uno specifico studio, sarà alla fine del triennio di circa 7 miliardi sui 21 stanziati inizialmente. Risorse che la Cgil propone di investire sempre nell’ambito delle misure previdenziali.
In vigore dal 27 luglio l’ Irpef tagliata, la busta paga sale . Paolo Andruccioli su collettiva.it (nuova rassegna della Cgil) così commenta (…) Da oggi i cedolini di 16 milioni di lavoratori dipendenti saranno più “pesanti”. Ridotto il cuneo fiscale, aumenti fino a 100 euro netti. Ecco tutte le novità. Sono 16 milioni i lavoratori dipendenti che dal primo luglio beneficiano del taglio del cuneo fiscale definito dalla legge di Bilancio. Tra oggi e i primi giorni di agosto (per i lavoratori del commercio e dei servizi per esempio) si vedranno gli effetti concreti della misura fiscale. Tra questi 16 milioni c’è una parte (circa 5 milioni) che finora non aveva potuto godere di nessun beneficio. Gli altri, circa 11 milioni (quelli che dichiarano meno di 26.600 euro l’anno) avevano in busta paga il bonus degli 80 euro introdotto durante il governo Renzi. Per loro il bonus sarà potenziato e salirà da 80 a 100 euro. Per questa fascia di lavoratori la riduzione annuale delle tasse ammonterà a circa 240 euro. Chi guadagna tra i 28.000 e i 35.000 euro avrà una detrazione di almeno 80 euro mensili. Chi ha una retribuzione annua tra i 35.000 e i 40.000 euro potrà usufruire di una detrazione mensile che si abbassa gradualmente. I lavoratori che guadagnano fino a 12.500 euro non pagheranno l’Irpef.
I nuovi beneficiari – Ma è chiaro che le sorprese positive ci saranno soprattutto per quei lavoratori che non avevano nessun bonus. Stiamo parlando di fasce di reddito che vanno dai 26.600 ai 28 mila euro l’anno. Tutti questi lavoratori avranno (da oggi) in busta paga 100 euro secchi (come si vede dal prospetto di una busta paga di una insegnante che pubblichiamo su Collettiva). Dal momento che, per quest’anno, il contributo parte da luglio, l’importo complessivo massimo per il 2020 sarà di 600 euro. A partire dal prossimo anno, invece, diventerà di 1.200 euro perché verrà riconosciuto per 12 mensilità. Poi ci sono quelli che guadagnano da 28 mila a 40 mila euro l’anno. Per loro il beneficio è sotto forma di detrazione fiscale sperimentale per un valore decrescente (pari a 480 euro rimodulati che scende a 80 euro per un reddito di 35 mila euro lordi per poi progressivamente azzerarsi). Il problema è che per questa fascia di reddito la detrazione è finanziata solo fino alla fine dell’anno, quindi per confermarla sarà necessario trovare coperture nella prossima legge di Bilancio. (..) ATTENZIONE AL CUMULO DI REDDITI CHE RIDIMENSIONA IL TAGLIO IRPEF – PER MAGGIOR INFORMAZIONE APRIRE L’ALLEGATO.
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