C’erano molti operai, ora in pensione, a portare l’ultimo saluto a Pio Galli, mercoledì 14 dicembre a Lecco. Lacrime mute e volti della dignità dei lavoratori. E’ stato un gran sostenitore dell’unità dei metalmeccanici, divenne segretario generale della Fiom quando Bruno Trentin andò alla Cgil. Toccò a lui il compito di firmare l’atto di scioglimento della FLM nel 1985. Prima di raggiungere la vetta della Fiom, Galli era stato uno dei più convinti sostenitori dei consigli di fabbrica nati sulla spinta dell’autunno caldo del ’69.
Forse non molti ricordano la sua intuizione, la sua lungimiranza, quando nel 1980 la Fiat spiazzò la FLM con la richiesta di 23.000 in Cig a zero ore. Pio Galli propose di disdire il contratto nazionale dei metalmeccanici per rinegoziare l’articolo 4 che regolava la mobilità e concedeva pochi margini di manovra. Di fare della mobilità una questione nazionale con la vicenda Fiat. Quella proposta non ebbe l’OK nella FLM e nelle Confederazioni. A posteriori si può pensare che forse, accettandola, le cose sarebbero andate diversamente dalla conclusione della lotta dei 35 giorni.
Molti, a prescindere dall’appartenenza di organizzazione, hanno guardato con fiducia, con rispetto e con simpatia a Pio Galli, un uomo coraggioso, un “duro” con un costante sorriso.
A lui va il nostro saluto deferente ed un enorme grazie per quanto abbiamo condiviso in battaglie per i diritti, sacrifici nelle lotte, speranze. Per il suo spronare per un futuro più giusto, con meno disuguaglianze e con più democrazia. Un futuro che si avverte necessario ancora di più oggi. Grazie Pio.
Allegati – articoli di Bruno Ugolini, Loris Campetti e cronaca di Lecco
Allegato:
La morte di Pio Galli.doc
Pio Galli,l’operaio partigiano.doc
Cordoglio per la scomparsa di Pio Galli_Cgil.doc
Addio Pio Galli_Ugolini.pdf
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