TROPPI ROSPI INGOIATI – M.Dellacqua – ancora sul caso Scandola –
Troppi rospi ingoiati finiscono per paralizzare anche il più modesto contributo di partecipazione. Mario Dellacqua nella recente lettera inviata a Domenico Lobianco, Segretario Generale della Cisl Torino-Canavese (vedi testo allegato) prende atto, per quanto riguarda il caso Scandola, della fedeltà supina che alberga nella Cisl e conclude con amare considerazioni. “…Tuttavia, la convalida dell'espulsione di Scandola equivale per me alla colpevolizzazione della vittima, la quale si è avvalsa del diritto-dovere di resistere al malcostume dei megastipendi con i metodi democratici a disposizione. Un'offesa incredibile al principio costituzionale della libertà di espressione.
Sto pensando di andarmene. Però, alla Cisl sono debitore del suo decisivo intervento a sostegno della mia istruzione. L'appello alla gratitudine e il rifiuto di fare la brutta fine del free rider esercitano su di me un sottile ricatto che mi tiene incollato ad una penosa condizione di passiva fedeltà: un misto innocuo di rivolta, disgusto, estraneità.
Non voglio niente. Semplicemente segnalo che rospi ingoiati dall'alto e pugni nello stomaco arrivati con l'unanimismo dal basso alla lunga si incontrano, ingolfano il traffico e finiscono per paralizzare anche il più modesto contributo di partecipazione. Cordialità Mario Dellacqua
Nota –
La prima udienza contro l’espulsione di Fausto Scandola, presso i Tribunale di Verona, si svolgerà l’8 gennaio 2016. Prima di questa data faremo un riepilogo e aggiornamento del caso, anche alla luce di quanto è stato deciso a Riccione e nel recente esecutivo Cisl sui regolamenti. Daremo informazione anche su casi di dirigenti con eclatanti megastipendi (cumuli) che sono stati spostati e …promossi!
Siamo in tempo di Giubileo, eppure nessun dirigente Cisl di rilievo – tra chi ha gestito o autogestito in assoluta liberalità i propri compensi – ha avvertito l’opportunità per un sobrio “scusate”, nonostante la gran parte di essi si professi cattolico, estimatore di Papa Francesco. Così va il mondo, fino a quando?
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