TORINO RISCHIA IL DECLINO? – A.Serafino – territorio & economia
Torino a rischio di declino? Punti di osservazione e valutazioni diverse dell'Arcivescovo Cesare Nosiglia, del Sindaco Piero Fassino, della Segretaria del Pd Torinese Paola Bragantini.
Ricordiamo alcuni dati.Torino ed il Piemonte pagano più di altre Regioni italiane la recessione che erode occupazione e redditi. La perdita di valore acquisto dei salari e delle pensioni procede da molto tempo, morde di più sui livelli medio-bassi e bassi per il quali la rigidità dei consumi primari determina un livello d’inflazione ( stime dell’Istat) del 50% in più oltre la media statistica ufficiale. Torino è una delle città più care.
A Luglio 2012 sono cresciute ancora le ore di Cassaintegrazione ed è aumentata la disoccupazione in Italia: ed ancora il Piemonte e Torino in prima fila. Le misure del Governo Monti non hanno finora interessato la politica industriale che deve essere sostenuta da investimenti ed incentivi.
Il tasso di disoccupazione di luglio è ormai salito al 10,7%, facendo registrare così il picco massimo da quando l’Istat ha cominciato a fornire rilevazione mensili (gennaio 2004). Rispetto allo stesso mese l’aumento è stato del 2,5% mentre il numero di persone in cerca di lavoro è salito di 695 mila unità: se a queste aggiungiamo il famoso 30% di persone del campione Istat in attesa di rinnovo del contratto, la situazione appare davvero grave.
Tassi elevati che pesano ancora più negativamente se correlati alla percentuale di occupazione che in Italia si ferma al 57,1% ( circa 23 milioni di occupati sul totale della popolazione in età di lavoro). Molti punti percentuali in meno della Germania ed altri stai europei. Ancora più preoccupante è il livello di disoccupazione giovanile: molti giovani di età inferiore a 35 anni si ritrovano a causa della crisi senza un posto di lavoro, vittime dei contratti a breve termine ed ora prime vittime anche della nuova riforma del lavoro, che anziché favorire la trasformazione in posizioni lavorative stabili rischia di avere l’esatto effetto contrario. La disoccupazione giovanile sfiora adesso livelli record con i lavoratori di età compresa tra 15 e 24 anni che pesano per il 35,3% sul totale dei senza lavoro.
Torino è nell’epicentro di queste tendenze anche, ma non solo, per il fatto che la strategia della multinazionale Fiat-Chrysler ha orientato la sua rotta verso gli Stati Uniti e l’America Latina e per l’area europea ha privilegiato Polonia e Serbia. Un posto di lavoro in uno stabilimento Fiat (Torino) è collegato ad almeno altri tre posti di lavoro nell’indotto automotive.
Sergio Marchionne da mesi ha preannunciato la necessità di ridimensionare gli stabilimenti Fiat in Italia, con linguaggi diversi ha ripetuto che le ipotesi produttive e occupazionali di Fabbrica Italia non ci sono più. In questi primi giorni di settembre lo stesso amministratore delegato della Fiat si è stupito del quadro particolarmente negativo dell’auto ( che riguarda fortemente Torino) affermando “In vita mia non ho mai visto un numero così basso di vetture vendute in Italia” ( vedi articolo allegato con dati).
Questo grave quadro economico da molte settimane ha allarmato l’arcivescovo Cesare Nosiglia fino ad indurlo a ricorrere (dopo ripetute istanze rivolte al governo, agli enti locali, alla Fiat, ai sindacati) all’ultima istanza di cui dispone un credente: la preghiera. L’arcivescovo di Torino ha invitato, all’inizio di agosto, a pregare per Mirafiori e poi ancora nel giorno dell’Assunta (15 agosto) con l’Omelia pronunciata in Duomo sottolineando che se non si inverte rapidamente la tendenza, si corre il rischio del declino per la città di Torino. ( vedi articolo allegato).
Il Sindaco di Torino Piero Fassino, quattro giorni dopo, ha replicato senza mai citare l’arcivescovo così ”Non siamo una città in declino…Se fossimo solo noi in difficoltà, nel contesto più generale di un paese e di un'Europa in buona salute, allora si potrebbe parlare di declino. E invece mi pare che Torino stia nel range di una crisi internazionale che non risparmia nessuno. Ecco perché dico che non siamo un'isola infelice in mezzo a tante isole felici, ma siamo uno dei moltissimi territori alle prese con gli effetti di una crisi senza precedenti". ( vedi allegato)
La Segretaria del Pd Torinese Paola Bragantini, in occasione dell’avvio della Festa del partito, ha rilasciato un’intervista ( domenica 26 agosto, a Salvatore Tropea) nella quale si legge “…Nella polemica con l’arcivescovo Nosiglia, che ha invitato a pregare contro il declino della città, io ho scelto di stare convintamente con Fassino. Trovo sbagliato dare l’idea di un declino che non c’è o è qualcosa d’altro” proseguendo con un certo sussiego “L’arcivescovo dovrebbe farsi un giro intorno e si renderebbe conto che non è proprio come lui dice”. ( vedi allegato)
Nella stessa intervista, punzecchiata da un insistente Salvatore Tropea, che maliziosamente accosta il non aver invitato la Fiom a nessun dibattito alla Festa torinese con l'incarico per il settore automotive conferito mesi fa a Giuseppe Cavalitto, già segretario del Sida-Fismic negli anni 70-80, Paola Bragantini con gran disinvoltura risponde “ Cavalitto è un iscritto come tanti altri. E non mi risulta che abbia incarichi”. Eppure sabato primo settembre, mentre Cesare Damiano interveniva sul tema “Quali prospettive per l’automotive a Torino e in Italia” l’anziano Cavalitto era lì a distribuire comunicati e note sulla Fiat a firma di Paoloa Bragantini e Giuseppe Cavalitto (vedi allegato). Quanto imprecisione e disattenzione, Segretaria del Pd ! E anche i dati sull’occupazione a Mirafiori erano imprecisi: sono di più dei 10.486 citati (5.486 in Carrozzeria e 5.000 addetti agli uffici direzionali centrali).
Perché il Sindaco di Torino teme l’espressione “rischio di declino per Torino”? Per Torino si possono utilizzare le parole crisi, criticità, recessione ma non declino.
Il significato di declino è “ Perdita di forza, di vitalità; diminuzione di prestigio, di potere.” anche perdita d’iniziativa, di prestigio, di popolarità. Tutto ciò dopo gli investimenti fatti, in particolare quelli infrastrutturali e per le le Olimpiadi smentirebbe la validità e la credibilità del programma elettorale che era fondato su Torino capitale per più settori ritenuti strategici. Ancora oggi si sente il Piero sindaco utilizzare questo o quell’evento per individuare Torino come nuova capitale. Intanto perdiamo pezzi importanti del sistema industriale.
Vi invitiamo ad un’ulteriore riflessione. Le giunte di centrosinistra Castellani, Chiamparino, Fassino hanno in comune uno scenario positivo per Torino che poggiava su due immaginari: l’alta velocità Torino-Lione, il progetto MITO (Milano-Torino) per equilibrare il ridimensionato della Fiat mantenendo però "la testa e la progettazione" a Torino. Per la Torino-Lione, se per davvero si costruirà, si tratta di un’opera monca (low cost) che si ferma alla costruzione dell’infrastruttura meno prioritaria (il tunnel di base previsto come ultimazione dopo il 2020), il progetto MITO funziona bene…per assicurare pubblico alla Scala ed al Regio ed altri eventi. Altri pensano di scongiurare il declino torinese sempre con lo scenario vincente della Torino-Lione e la Fiat-Mirafiori salvata da Marchionne con l’accordo separato ( vedi in allegato le dichiarazioni dell’ex sottosegretario ai Trasporti, il torinese Bartolomeo Giacchino che risponde al Presidente della Comunità Montana Sandro Plano).
Paola Bragantini ha consigliato, un po’ sgarbatamente, all’Arcivescovo di “farsi un giro per Torino”. Non sò se l’abbia già fatto ma sono sicuro che molti parroci, le strutture della Caritas ed altre del volontariato cattolico, hanno presentato approfonditi rapporti e documentazione su quanto avviene nel sociale, nel territorio, all’interno delle famiglie che sono entrate in povertà o si accingono ad esserne risucchiate. Non si può dire che questo è già degrado? E' perdità di vitalità che difficilmente può essere recuperata, è distruzione di risorse umane, del cosiddetto "capitale umano".
Il rischio del degrado di Torino può essere visto o meno a seconda dei punti di osservazione che si scelgono. Ad esempio se scegliamo il punto di osservazione sull’utilizzo del territorio (urbanistica che troppo spesso si trasforma in mera edilizia) le cose appaiono ben diverse dal rischio degrado ( a parte qualche bruttura di progettisti). Se si scorrono i links di "Città Futura" di Urban Center si ritrovano motivi per prendere le distanze dall'Arcivescovo affiancandosi a Bragantini-Fassino. Se invece ci mettiamo in cima ai dati della cassintegrazione, dei disoccupati, dei precari, delle aziende che chiudono, di quelle strozzate dal chiusura di fidi, ci avviciniamo a Cesare Nosiglia e non a Piero Fassino che con le sue assicurazioni pensa di sconfiggere le insidie reali di declino. Il pessimismo della ragione può servire a delineare la cruda realtà che incombe sollecitando così la volontà a reagire con nuovi piani di lavoro e programmi adeguati. Non è di grande utilità riproprre osservatori e tavoli di monitoraggio quando i dati sono così consolidati come nel realtà torinese. Ha certo gioco facile il Giornale pubblicare il sibillino articolo "Filura s'inventa l'osservatorio sul declino" ( allegato).
Per incentivare una riflessione sul versante politico-partitito alleghiamo il pungente articolo di Ettore Boffano pubblicato su La Repubblica di domenica 2 settembre e la lettera di sostegno all'arcivescovo che alcuni laici del Pd gli hanno indirizzato e sulla quale Boffano esprime la sua valutazione non proprio benevola.
Proseguiremo con prossimi articoli per indicare quanto emerge di rischio declino da specifici punti di osservazione su Torino e dintorni, e cercheremo articoli che contengono idee per porvi rimedio. .
Buona lettura
Allegato:
dati_vendite_auto_e_marchionne.pdf
nosiglia_torino_rischia_il_declino_omelia_dellassunta.doc
la_citta_non_e_in_declino_fassino_19-8-12.doc
intervista_bragantini_tropea_0001.pdf
pd_torinese_e_fiat_cavalitto.pdf
tav_e_mirafiori_giacchino.pdf
filura_sinventa_losservatorio_sul_declino.pdf
larcivescovo_e_i_vassalli_fiat_boffano_2-9-12.doc
i_laici_del_pd_scrivono_a_nosiglia_30-8-12.doc
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