TASSARE I ROBOT? NON BASTA – S.Pezzotta – Industria 4.0 e dintorni –
Savino Pezzota, pubblica su “Il dubbio” e sul suo blog, l’articolo “Tassare i ribot? Non basta”. Così inizia. L’idea di tassare i Robot che sostituiscono il lavoro umano, avanzata da Bill Gates, sta entrando nel dibattito economico e politico e, spero, presto anche in quello sindacale. Bill Gates è stato accusato di fare del luddismo da miliardario e di avanzare una proposta estemporanea, si deve però tenere presente che ormai la problematica corre in tutto il mondo industrializzato.
Nella vicina Francia la proposta di tassare i robot è uno dei punti qualificanti del programma del candidato socialista alla presidenza della repubblica, Benoit Hamon. In Svizzera, l’idea è sostenuta dal professore di diritto, Xavier Oberson da diverso tempo ed è presente nel dibattito politico , istituzionale e sindacale della Germania .
La proposta solleva domande e molte perplessità come quelle avanzate rigorosamente dal giornalista Luca Tremolada su “Il sole 24 Ore” del 21 febbraio scorso.(v. allegato) Indicazioni di questa portata, data la loro complessità e novità assoluta, richiederebbero una discussione approfondita e non limitata alla dimensione economica in quanto sollevano valutazioni etiche, politiche, sindacali e coinvolgono una visione antropologica.(…)
Aggiunge. La questione della disoccupazione tecnologica è un problema reale che deve essere affrontato. Molti sono i discorsi e le proposte che vengono avanzate anche dal nostro governo sullo sviluppo italiano dell’industria 4.0 , ma troppo poco di lavoro 4.0 e questo è un limite sociale che va recuperato in fretta. Il futuro del lavoro sarà sempre più digitale, più flessibile e più in rete e caratterizzato da nuove e articolate condizioni e forme di lavoro. Questi cambiamenti produrranno opportunità e rischi per le lavoratrici e i lavoratori e metteranno il nostro sistema di sicurezza sociale alla prova. Si tratta dunque di riconoscere in anticipo le opportunità e i rischi associati alla robotizzazione per contrattare o normare con le aziende questi cambiamenti. Va definito un diritto alla formazione permanente e l’ambiente di lavoro deve essere orientato da una triade di tutela del lavoro: rispetto per la realtà della vita e della privacy dei dipendenti, da forme di negoziato sull’uso del tempo, la realizzazione di strumenti reali di partecipazione dei dipendenti alle scelte organizzative e strategiche dell’azienda. (…) per leggere i testo completo aprire l’allegato
Allegati
- Tassare i robot? Non basta di Savino Pezzota_il dubbio
- La strana idea di tassare i robot_Tremolada_Il Sole
Allegato:
tassare_i_robot_non_basta_pezzotta.doc
la_strana_idea_di_tassare_i_robot_tremolada_il_sole.doc
Ho letto di recente un libro “Il nostro futuro. Come affrontare il mondo dei prossimi vent’anni” di Alec Ross, esperto di tecnologia nonché Consigliere del Dipartimento di Stato per l’innovazione con Hillary Clinton e docente alla Columbia University.
Ciò che lui scrive è quanto ha visto, conosciuto e studiato da un osservatorio privilegiato, il Dipartimento di Stato Americano, che gli ha offerto, “una visione particolarmente nitida e ravvicinata delle forze che modellano il pianeta.”
Dice ancora Alec Ross: “I progressi e la creazione di ricchezza non cresceranno in maniera uniforme. Molti guadagneranno. Alcuni guadagneranno in modo esorbitante. Ma saranno molti anche quelli che rimarranno senza lavoro. A differenza dell’ultima ondata di globalizzazione e innovazione che, trainata dall’informatica, ha fatto uscire dall’indigenza un enorme numero di persone, la prossima ondata metterà in difficoltà i ceti medi di tutto il mondo, minacciando per molti un ritorno alla povertà”.
Non è un libro che parla di ciò che la politica o il sindacato sarebbe opportuno facciano per governare l’ondata di cambiamenti tecnologici, economici, sociali e politici già in atto, ma è un libro che parla dell’economia che verrà, dedicato a chiunque voglia sapere in che modo la prossima ondata di innovazione e globalizzazione, influirà sui nostri paesi, sulle società e sulle nostre vite.
Quanto scrive Savino non è meno importante, anzi, è l’avvertita urgenza di porre a tema del dibattito politico e sindacale le ricadute che sul piano nazionale hanno e avranno sempre più i cambiamenti citati, urgenza accompagnata dal tentativo di indicare qualche possibile, seppur parziale, risposta.
Rodolfo Vialba