” SI, SE PUEDE”:Obama rende omaggio a Cesar Chavez -T.Ferigo- globalmondo
Il " yes we can" , lo slogan della campagna vincente di Obama quattro anni or sono, ha un illustre, anche se poco noto, predecessore. Cesar Chavez , il dirigente sindacale chicano degli anni 60/70, leader amatissimo degli operai agricoli della California, simbolo dei latinos.Oggi , Lunedì 8 Ottobre, nella piccola città di Keene, 200 Km a nord di Los Angeles, dove si trovano la casa e la tomba del fondatore della UFW ( sindacato dei lavoratori agricoli ) ,Obama li dichiarerà monumenti nazionali.
Mettiamo da parte il solito commento, " e' una operazione elettorale". Lasciamolo alla destra. Certo, l'omaggio a C. Chavez, il riconoscimento un po' tardivo, del ruolo dei latinos nella società americana, avviene nel corso di una campagna presidenziale in cui la loro mobilitazione gioca un ruolo importante: 76% si dichiarano favorevoli al presidente. Ma non è a questo che pensa il figlio di Chavez quando dichiara , " E' per noi un onore".
Figura ancora molto popolare , in particolare in Arizona, dove è nato, e in California dove cominciò all'inizio degli anni 60 ad organizzare i raccoglitori di uva, Chavez lanciò il suo " Si può" nel 1972 , iniziando uno sciopero della fame contro il governatore repubblicano Jack Williams che voleva abolire il diritto di sciopero durante la vendemmia. Chavez e Obama hanno un piccolo tratto in comune, il si può non nacse da uno studio di marketing: Chavez si ispirava ai principi di del sociologo Saul Alinsky, padre del " community organizing", ( le comunità come terreno di organizzazione sociale), che furono guida di un giovane animatore sociale a Chicago, un certo Barak Obama. Il sindacato UFW non è mai stato un sostenitore entusiasta di Obama. Ha sostenuto Hilary Clinton nelle primarie del 2008. Le cose sono cambiate. In gennaio la UFW fa appello alla rielezione del presidente. In Maggio Dolores Huerta , la cofondatrice del sindacato, riceve la medaglia presidenziale della Libertà, una dei più alti riconoscimenti civili degli Stati Uniti. Saràoggi nella piccola città della California alla consacrazione del monumento. Non credo che gli importerà molto delle battute sull'opportunismo elettorale. Per lei è sempre la stessa campagna. Quella che iniziò tanti anni or sono con Cesar Chavez " community organising". VIVA CHAVEZ, VIVA LA HUELGA", se puede !
T.F
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!