In questa settimana, in un modo o nell’altro, votazione di sfiducia o rinuncia a proseguire, il Governo Berlusconi dovrebbe lasciare spazio o per le elezioni ( in questo caso sanno ancora gestite dal premier in carica) o per un nuovo governo di diversa natura e maggioranza. Lo spettacolo politico di questi giorni è per nulla innovativo con i tanti faccendieri e voltagabbana che si fanno protagonisti intuendo l’affondamento della nave su cui comodamente e con pigrizia e convenienza politica ci sono stati fin troppo a lungo.
La mancanza della maggioranza si è già evidenziata Martedì 8 novembre pomeriggio con il voto sul rendiconto di bilancio 2010: hanno votato sì solamente 308, un astenuto e 321 non hanno partecipato. Le opposizioni hanno così favorito l’astensione di parte del centro-destra, mettendo a nudo che il quorum raggiunto è inferiore di ben 8 voti a quello di maggioranza.
In questi giorni dovrebbero essere chiare due cose: la prima, che la mozione di sfiducia può essere presentata se sono certi i presupposti di successo (negativo sarebbe il ripetersi di un ploff); la seconda, che sia presentata in modo propositivo, una metodologia di “sfiducia costruttiva” proponendo cioè la soluzione alternativa ( governo con nuova maggioranza ed alcuni circoscritti scopi da conseguire nel brevissimo tempo, tra i quali in primis la patrimoniale per finanziare crescita e occupazione per i giovani) che includa la fissazione di nuove elezioni politiche, con una nuova legge elettorale, all’inizio del 2012.
Intanto i mercati hanno già votato la sfiducia dimostrandolo ancora una volta con le oscillazioni dello spread sui titoli decennali per il finanziamento del debito italiano. Ma che siano i mercati finanziari ed il loro giochi, o intrighi per nulla trasparenti, a dettare gli eventi non è un buon e bel vivere né per i cittadini né per la politica. E’ pertanto importante che voti la politica, ma anche il sociale come ebbe a dire alcuni mesi orsono il prof. Mario Monti. E’ indispensabile riportare la finanza all’interno del recinto dell’economia tagliando le unghie alla speculazione ed all’imbroglio che distrugge anche la nozione di lecito profitto.
Allegato – Sfiduciato dai mercati e spread – M.Giannini La Repubblica 7/11/11
Allegato:
Sfiduciato dai mercati_Giannini.doc
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