Guglielmo Epifani afferma che lo sciopero generale di venerdì 12 marzo, proclamato dalla Cgil, è : “Uno sciopero con molte ragioni”. La mobilitazione e la protesta è per il lavoro, il fisco, per l’integrazione degli immigrati e per difendere l’articolo 18. Sono state indette manifestazioni in molte città. Pubblichiamo l’intervista di Paolo Serventi Longhi al Segretario Generale della Cgil, tratta da Rassegna Sindacale di giovedì 11 marzo. Questo il testo completo.
I recenti dati dell’Inps, dell’Istat e persino dell’Ocse, le elaborazioni dell’Ires, tutti gli indicatori sottolineano che non solo la crisi non è finita, ma sta vivendo forse il momento più drammatico, specie per quanto riguarda gli effetti sull’occupazione, il lavoro e i redditi. Dal governo, come emerge dalla discussione parlamentare di queste ore, continuano a giungere risposte “contraddittorie e insoddisfacenti”. Non solo, l’esecutivo e la maggioranza respingono le proposte per un fisco più equo e, con l’approvazione del ddl sul diritto del lavoro, indeboliscono le tutele dei lavoratori e i diritti dei cittadini. Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, ribadisce in una intervista a Rassegna Sindacale, che “vi sono tante, nuove e buone ragioni per partecipare allo sciopero generale della Cgil di venerdì 12 marzo e alle manifestazioni che saranno organizzate in tutta Italia”. Il lavoro innanzitutto, e poi i redditi di lavoratori e pensionati.
“Le regole vanno rispettate – afferma Epifani – e bisogna farlo sempre, a partire da quelle elettorali, certamente. Ma anche a partire da quelle sul lavoro che, come dice la nostra Costituzione, è un diritto individuale e collettivo. Il governo deve fare di più, deve accogliere le proposte della Cgil per riformare gli ammortizzatori sociali e varare misure di emergenza. Il ricorso alla cassa integrazione, ordinaria, speciale o in deroga, sta aumentando fortemente, così come l’utilizzo della mobilità e dell’indennità di disoccupazione”. Sono molti i lavoratori, aggiunge il leader della Cgil, che stanno terminando il periodo di cig o la mobilità e non hanno prospettive di rientro nelle aziende, molte delle quali, nonostante gli sforzi del sindacato, annunciano chiusure o delocalizzazioni, come fanno la Fiat a Termini Imerese, l’Alcoa e tante altre imprese. “Bisogna che il governo faccia di più – osserva Epifani – per sostenere i redditi di chi perde il lavoro, ma anche quelli dei pensionati che vedono ridursi la loro capacità di spesa”. Da qui la proposta della Cgil di misure fiscali “forti”: “ridurre le tasse per i lavoratori e i pensionati – rileva Epifani – si può, rilanciando la lotta all’evasione e tassando i grandi patrimoni”. E la Cgil conferma le proposte per l’accoglienza e la regolarizzazione dei migranti che lavorano e per la lotta alle nuove schiavitù.
Rassegna. Lo sciopero generale della Cgil si svolge in un momento molto difficile per i lavoratori e per il Paese.
Epifani Mi sembra chiaro che ci sia oggi, in Italia, un problema di rispetto delle regole forse mai così attuale. Regole del lavoro, diritto al lavoro e diritto del lavoro, dei lavoratori, che vengono messe in discussione dal governo e da una parte del sistema delle imprese. Regole nuove per un fisco più giusto, per una distribuzione del reddito più equa. Regole non punitive per gli stranieri che lavorano. Del resto anche le regole della convivenza civile, del sistema elettorale, come vediamo, cambiate in corsa alla vigilia di una importante consultazione.
Rassegna. Molte ragioni, quindi, per partecipare allo sciopero generale.
Epifani Le lavoratrici e i lavoratori, i pensionati sanno che per cambiare le cose bisogna avere la capacità di mobilitarsi, di lottare. Lo hanno dimostrato a dicembre, lo dimostrano oggi che la situazione è, se possibile, peggiorata. La crisi continua a colpire duro, come dimostrano i dati dell’Inps e dell’Istat ma anche le elaborazioni dell’Ires che abbiamo reso note nei giorni scorsi. Sono milioni ormai i lavoratori licenziati, disoccupati, in cassa integrazione e in mobilità, precari, per i quali il governo deve adottare misure urgenti, eccezionali. Mentre quelle in discussione in Parlamento sono contraddittorie e del tutto insufficienti.
Rassegna. La Cgil rilancia le sue proposte?
Epifani Certamente. Bisogna garantire la prosecuzione della cassa integrazione in deroga, aumentare i massimali della cig e raddoppiare la durata dell’indennità di disoccupazione. Occorre inoltre tutelare i lavoratori precari sostenendone il reddito in maniera seria e non con demagogici palliativi e prevedendo anche per loro, specie i più giovani, ammortizzatori adeguati. Abbiamo anche proposto che siano previsti periodi di formazione durante la cig, per affrontare la riorganizzazione del sistema produttivo, e incentivi alle imprese per l’assunzione stabile dei lavoratori disoccupati e in mobilità. E’ possibile infine estendere l’esperienza positiva dei contratti di solidarietà.
Rassegna. La situazione appare particolarmente difficile in alcune situazione di crisi e nel Mezzogiorno.
Epifani Non c’è dubbio: vi sono centinaia di aziende, grandi, medie e piccole dove la minaccia di ridimensionamento o addirittura di chiusura è più forte, dalla Fiat ad Alcoa a tante altre imprese il futuro è incerto ed il sindacato impegnato in dure vertenze nelle sedi del governo e a livello aziendale. In talune circostanze, come all’Answer di Pistoia, si sono ottenuti risultati positivi. In altri casi c’è ancora molta incertezza. Anche su questo versante il governo deve fare di più, impedire la chiusura delle aziende e i licenziamenti. Ma occorre anche ridefinire la politica industriale specie nel Mezzogiorno. Ed è nel sud che lo sforzo deve essere più consistente, dove il tessuto sociale regge con maggiore difficoltà l’impatto della crisi.
Rassegna. Il tuo giudizio su quanto fa il governo è quindi assai negativo.
Epifani Continuo a pensare che sia assolutamente insufficiente. Dietro le cose fatte, e soprattutto dietro le cose non fatte, intravedo un disegno che punta a indebolire i lavoratori e le loro tutele, e che comunque non dà risposte a chi perde il lavoro, penalizza le retribuzioni e le pensioni, ripropone un sistema fiscale che colpisce solo i redditi fissi, i lavoratori e i pensionati. Di fatto, il governo utilizza la crisi per allargare le diseguaglianze, fa pagare la crisi ai lavoratori e ai pensionati.
Rassegna. Di qui anche le richieste e le proposte per un fisco più giusto.
Epifani La crisi, come abbiamo visto, sta peggiorando la situazione economica dei lavoratori mentre le misure fin qui decise dal governo aumentano il divario sociale. Il fisco continua ed erodere salari e pensioni. Sarebbe necessario aprire da subito un tavolo di confronto specifico sui temi della politica fiscale. Ma il governo finora ha risposto picche. E’ possibile ridurre le tasse per lavoratori e pensionati rilanciando la lotta all’evasione e all’elusione, tassando come in Europa le rendite finanziarie, i grandi patrimoni. E’ possibile abbassare la prima aliquota al 20 per cento e dare risposte ai più poveri con misure d’emergenza. Magari con una restituzione immediata di almeno una parte del fiscal drag.
Rassegna. Tra le ragioni dello sciopero c’è la politica per i migranti.
Epifani Il nostro Paese fa esattamente il contrario di una politica dell’accoglienza e del rispetto dei lavoratori regolarizzati che pagano la crisi come gli altri. Abbiamo chiesto che sia sospesa la legge Bossi-Fini per i migranti in cerca di rioccupazione, di abolire il reato di clandestinità, di riconoscere la cittadinanza alla nascita in Italia, di equiparare il reato di caporalato a quello di tratta degli esseri umani.
Rassegna. La Cgil ha fortemente criticato il ddl del governo sul diritto e il processo del lavoro.
Epifani Non da oggi. Sono mesi che solleviamo il problema dell’iniquità di un simile provvedimento.Adesso è stato approvato approvato. E’ un provvedimento che riduce i diritti dei lavoratori, frustra la possibilità che specie i più deboli ricorrano alla magistratura contro le ingiustizie. Di più, è una norma che dice cose diverse dalla stessa Costituzione, in base alla quale il lavoratore è la parte più debole nel rapporto di lavoro e quindi va tutelato. Su questo tema la mobilitazione proseguirà in tutte le sedi, anche con il ricorso alla Corte Costituzionale.
Rassegna. Ancora uno sciopero generale della sola Cgil.
Epifani Purtroppo. La Cisl e la Uil hanno alcune posizioni, per esempio sul fisco, analoghe alla nostra. Ma non ritengono si debba ricorrere alla mobilitazione e alla lotta. Pensano che sia giusto avanzare una richiesta e non aprire una vertenza vera e propria con il governo. Ce ne dispiace anche perché riteniamo che le ragione dello sciopero unitario di due anni fa sul fisco, con il governo Prodi, siano anche oggi più che valide, e non si giustifica un comportamento diverso.
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