SCIOPERI E PROTESTE IN EU – redazione – Belgio e Romania 18/1/012
I sindacati belgi hanno proclamato lo sciopero generale per il 30 gennaio prossimo, giorno in cui è previsto il vertice straordinario della Ue. Ma è in Romania il nuovo fronte delle proteste di massa. Il paese dove molte aziende hanno de localizzata per avere più “tranquillità produttiva e sociale”. Il paese è attraversato da grandi manifestazioni contro il governo e le misure di austerità: tagli a stipendi e pensioni, licenziamenti anche nel pubblico, privatizzazioni. Violenti scontri con la polizia, decine di feriti e molti arresti. Di seguito alcune prime note tratte dal web. In Romania, il 2012 è iniziato con una mobilitazione di massa, le più vaste dalle elezioni presidenziali del 2004.
Da una settimana le proteste continuano. All’origine della protesta la grave situazione economica e la dilagante corruzione politica, nonostante la Romania continui ad essere il Paese con la crescita più alta dell’Unione europea, (nell’ultimo trimestre dell’anno scorso ha registrato un +1.8%). La Romania, nel 2009, ottenne un primo prestito dal Fondo monetario internazionale (Fmi) e dalla Banca Mondiale. Iniziarono così una serie di tagli alla spesa pubblica, ai fondi per le pensioni, agli stipendi degli statali e dipendenti pubblici. Attualmente un pensionato romeno con 37 anni di lavoro prende in media 160 euro al mese. Il salario medio è di 350 euro.
Questi tagli imposti da Fmi hanno fatto crollare la fiducia verso a coalizione governativa, e, soprattutto, nei confronti del leader Basescu, il politico fino a poco tempo fa più popolare del paese. Il fatto che ha fatto esplodere e dilagare la protesta, la settimana scorsa, è stato la privatizzazione dello Smurd, la struttura del pronto soccorso medico in Romania. Per saperne di più leggi l’allegato.
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