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SALVINI INCONTRA DUGIN.. – Il filosofo della Quarta Teoria politica – a Mosca – E’ proprio così?-

Paolo Mieli ospite di Lucia Annunziata in “1/2 ora” di domenica 28 ottobre, si è soffermato sui viaggi di Matteo Salvini a Mosca, sostenendo che il ministro degli Interni né conosce né, probabilmente, ha mai incontrato Vladimir Putin. Certamente sì Aleksandr Dugin, uno dei filosofi più ascoltati in Russia, che ha elaborato la “Quarta teoria politica” (vedi allegato) alternativa al liberalismo, al comunismo al nazifascismo.  

Si legge nell’articolo di Luca Bagatin sul sito www.geopolitica.ru/it/article/la-quarta-teoria-politica-di-aleksandr-dugin    (…) Alla fine degli Anni '90 Dugin rompe con Limonov – diventato un fiero oppositore di Putin – per diventare uno dei filosofi più ascoltati in Russia, specie fra i settori più critici nei confronti del liberalismo, sino ad affascinare talvolta lo stesso Putin…

(…) Aleksandr Dugin – attraverso quella che definisce appunto la "Quarta Teoria Politica" – si propone dunque di analizzare, per quindi superare, le tre teorie politiche dei secoli passati, ovvero il liberalismo, il comunismo ed il nazifascismo, che identifica come totalitarismi ideologici della modernità in antitesi rispetto a valori quali la giustizia sociale, la comunità popolare, la libertà della persona nell'ottica di un nuovo progetto culturale che guardi all'essere umano.

(…) In questo senso, nel suo saggio per la prima volta tradotto in Italia, Dugin recupera il concetto del filosofo Alain De Benoist – con il quale ha spesso collaborato – ovvero la contrapposizione fra centro (le élite) e la periferia (i popoli), che è aspetto che fa decadere l'antico steccato destra/sinistra e di fatto lo supera

(…) Il liberalismo, ovvero la prima teoria politica, è diventata l'ideologia dominante del centro, ovvero delle élite politiche occidentali, sconfiggendo la seconda teoria (il comunismo) e la terza (il fascismo). Il liberalismo, che di fatto ha ormai inglobato tanto la Destra che la Sinistra, sorto nell'800, si è sì dimostrata la teoria più stabile, ma ha di fatto negato cittadinanza a tutte le altre in nome di una falsa idea di libertà, ovvero in nome della libertà economica (di chi possiede le risorse) e dunque dello sdoganamento dell'egoismo umano. In questo senso Dugin precisa e rileva che i liberali sono "liberi da" (governi, chiese, dogmi, responsabilità comune dell'economia, redistribuzione della ricchezza, legami etnici, identità collettive), ma non sono affatto "liberi di", come invece lo erano i socialisti originari e gli anarchici alla Proudhon, ovvero coloro i quali puntano all'autonomia ed all'autodeterminazione e considerano ad esempio alternativo al governo il lavoro libero e autogestito in comune. Per Dugin dunque, la libertà positiva (essere "liberi di") rappresenta l'autentica libertà dell'essere umano.

(…) Il nemico della Quarta Teoria Politica duginiana è dunque l'individualismo, la liberaldemocrazia, il consumismo, la xenofobia, lo sciovinismo, il razzismo, il capitalismo, la società dello spettacolo già denunciata dal filosofo francese situazionista Guy Debord.

Così si chiude l’articolo, che segnala link di altri articoli . La Quarta Teoria, nelle parole stesse di Dugin, è un recupero del nazionalbolscevismo che rappresenta "il socialismo senza materialismo, ateismo, modernismo e progressivismo". E' altresì un recupero della Tradizione spirituale gnostica ed esoterica originaria e un invito al dialogo costruttivo fra la sinistra radicale e la Nuova Destra debenostiana, oltre che con i vari movimenti Verdi ed ecologisti, superando vecchi steccati ideologici ed approdando a nuove sintesi ideali.

Una visione – quella di Aleksandr Dugin – antica, ma, forse, proprio per questo, profondamente attuale e destinata a diventare una interessante alternativa democratica allo status quo.

Per leggere il testo completo aprire l'allegato, vedi anche l'intervista al filosofo russo

Allegato:
la_quarta_teoria_politica_di_aleksandr_dugin.doc
intervista_a_dugin_il_rasputin_di_putin_huffpost_22-6-18.doc

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