REFERENDUM SI’ O NO? – S.Antoniazzi e G.Quadrelli -sorti del governo e della Costituzione-
Cattolici democratici e cittadini laici. Le sorti del governo Renzi e quello della Costituzione. Sandro Antoniazzi scrive una lettera ai cattolici democratici (vedi allegato) che sostengono il No al referendum costituzionale. Dissente da questa posizione sottolineando che “ personalmente mai e poi mai voterei con la destra contro un governo e un partito di centro sinistra, quando l’unico scopo della destra è far cadere il governo o comunque metterlo in seria difficoltà. Qui il mio dissenso è totale; con la destra io non voto (…). Gaetano Quadrelli pur sostenendo che quella di Antoniazzi è una bella lettera esprime il suo parere a sostegno del No (vedi allegato) e fa notare “Leggo del Sì della Cisl, della Coldiretti, delle Acli, di partiti e gruppi politici di matrice popolare. E questo Sì mi sorprende. Per il metodo e per il merito (…). Quadrelli allega un secondo documento (12 cartelle! una sua ricerca) che motivano le sue ragioni “laiche” e non “in quanto cattolico” a sostegno del No. (vedi allegato)
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Allegato:
lettera_ai_cattolici_democratici_antoniazzi.doc
il_parere_diverso_di_quadrelli.doc
le_ragioni_del_no_quadrelli.doc
Caro Sandro, come ricorderai sono un tuo vecchio seguace ed ammiratore, avendo imparato da te tante cose; non soltanto da Alberto Tridente e Cesare Delpiano, fisicamente più vicini. Sono un torinese d’adozione come loro.
Eppure, avendo letto con attenzione la tua lettera per il SI al referendum costituzionale, mi sei sembrato totalmente fuori strada.
Potrei risponderti in mille modi ma voglio mirare al cuore della tua argomentazione. Certo che quel voto che siamo chiamati a esprimere é un atto politico (come se, nella scuola che è proprio nostra, la politica possa prescindere da una valutazione di merito). Solo che, in questo caso, la tua politica è soltanto nazionale: non ci si potrebbe distaccare da Renzi affiancandoci a Brunetta. Non ti sei accorto che, nell’epoca dell’egemonia della finanza e delle multinazionali, che è anche quella di una sempre crescente diseguaglianza, l’attacco alla democrazia è un male sempre più diffuso. È una guerra dichiarata. Leggi a questo proposito la lunga lettera della Banca Morgan (un tempo stratega del consolidamento internazionale del regime di Mussolini), 30 maggio 2013, che attacca le costituzioni del secondo dopoguerra, eccessivamente democratiche, tali da difendere per eccesso diritti e welfare, cui bisognerebbe porre rimedio. Essa cita persino l’Italia come caso dal suo punto di vista promettente, in cui si avvia una stagione di riforme. Non a caso la riforma Renzi indebolisce ulteriormente il ruolo del parlamento, creando una camera che – contrariamente alla vulgata – rende più complesso e contraddittorio l’iter legislativo (cfr. Art. 70) e lede ulteriormente il diritto di scelta dei propri rappresentanti, già compromesso dal Porcellum e dall’Italicum. Si indeboliscono i contrappesi al potere esecutivo e si attenua la seprazione dei poteri già claudicante.
Caro Sandro, ti abbraccio con l’amicizia e la stima di una vita di militanza in gran parte comune, tuo Gian Giacomo (Migone)
G.gmigone@libero.it