PERDERE CASA E SFRATTI – programmi carenti – elezioni 2013
Forse sembra, ma la casa non c’e’ in questa campagna elettorale, si fanno “sparate” sull’imu ma non si parla di emergenza abitativa che in qualche modo riguarda più milioni nel nostro paese. Scrive il “Sole 24 ore”« il fatto che il 18% delle famiglie italiane viva in affitto, di queste, un quarto circa è inquilino nelle case popolari ed è quindi al riparo dal libero mercato, ma per circa il 14% delle famiglie, cioè almeno 3 milioni, il problema esiste ed è destinato a crescere». Serve l'ampliamento dell'offerta di abitazioni in affitto compatibile con i redditi della domanda attraverso un piano poliennale, finanziato con un apposito fondo, che preveda programmi con una quota prevalente di edilizia residenziale pubblica a canone sociale integrati da altri interventi di edilizia sociale indirizzati prioritariamente alla locazione. Questa è la richiesta di SUNIA, SICET, UNIAT e UNIONE INQUILINI, in un appello inviato a tutti i candidati che al momento non ha avuto risposta degli interessati. (allegato articolo di Giovanni Baratta – Sicet)
Il problema è grave a Torino, capitale per il numero di sfratti, con 35.000 case sfitte che portano il Centro Sociale Gabrio ad aprire uno sportello casa ed a mobilitarsi per l’occupazione di case. ( vedi allegato)
Il problema è gravissimo in Spagna dove la bolla edilizia, dell’insolvenza dei mutui per la casa, degli sfratti ha dimensioni molto grandi. Il dramma del perdere casa ha già generato numerosi suicidi. ( vedi allegato).
Allegati – cinque articoli
Allegato:
casa_e_elezioni_baratta.doc
cosi_torino_e_diventata_la_capitale_degli_sfratti.doc
un_fondo_salva_sfratti_a_torino.doc
la_spagna_perde_casa.doc
non_possiamo_essere_complici_pamplona_sp.doc
Giovanni Baratta ci dice sempre l’essenziale in poco spazio con il linguaggio dei buoni argomenti. Sottolinerei che il rilancio dell’edilizia deve coesistere con la lotta alla cementificazione selvaggia. Ad esempio non se ne può più dei grandi centri commerciali ai quali molti sindaci continuano ad abbarbicarsi per rastrellare qualche soldo in oneri di urbanizzazione (e raccontare agli elettori disperati che da lì vengono nuovi posti di lavoro). L’edilizia può dare lavoro e proteggere il territorio se l’urbanistica promuove con incentivi l’ammodernamento e la ristrutturazione ecologica del patrimonio esistente e, specialmente, se si occupa del riuso civico delle aree industriali dismesse. Ciao a tutti.
Mario Dellacqua