Per un nuovo sindacalismo

Per una nuova società : con + democrazia + uguaglianza + giustizia + libertà + solidarietà + sindacatoPrender parola è un’Associazione di sindacalisti, con o senza più tessera, con lunga militanza anche ex dirigenti e operatori sindacali; osservatori della vita sindacale di ieri e di oggi. Pensiamo di avere esperienza e ancora “cuore e occhi” da sindacalisti militanti per avanzare idee e proposte per un rinnovamento del sindacato e della sua azione. Pensiamo che la democrazia nel sindacato – uno dei principali cosiddetti corpi intermedi della democrazia occidentale – sia anche un paradigma per la democrazia di un paese. La democrazia partecipata è in crisi: qui e nel mondo!

Ci ritroviamo a Verona alla Camera di Commercio, martedì 31 Maggio, (vedi allegati) dove  cinque anni fa abbiamo presentato il libro “Il metodo Scandola, prendere parola” di Giovanni Graziani. Fausto era scomparso l’anno prima dopo aver sferzato con tutte le sue energie quell’ambiente, la Cisl, che si è profondamente involuto e anche degradato per quanto si vesta d’immagine di modernità. Scandola anche quando fu ingiustamente espulso ha sempre sollecitato iscritti e militanti a non abbandonare il sindacato ma a prendere coraggiosamente parola. Ora su questi punti.

La strategia del gambero per la democrazia rappresentativa, per la democrazia sindacale – In cinque anni cosa è cambiato sindacato in generale?  Nella Cisl? Avvertiamo e tocchiamo con mano il deterioramento e lo svuotamento lo svuotamento della democrazia associativa e rappresentativa come descrive Giovanni Graziani (vedi allegato)

Sulla pace e la guerra – Ci proponiamo di dare un contributo attivo per superare la “guerra fredda” tra Cisl e Cgil-Uil che si è avviata con lo sciopero generale  separato del 16 dicembre e si è aggravata con il mancato confronto unitario del sindacato confederale con il variegato pluralismo del movimento pacifista, con una responsabilità in più per la Cisl di Luigi Sbarra.  Pensiamo che il movimento sindacale  italiano e quello europeo perdano di senso se privi di una strategia reale per contrastare la guerra, per costruire la convivenza pacifica pluralista e competitiva (…) .

Su cosa manca oggi nella strategia della Cisl e nell’insieme del sindacato italiano . Siamo increduli quando sentiamo che la Cisl metta ancora come priorità la contrattazione aziendale, quella di secondo livello, (validissima negli anni 60-70) nel mentre il mondo si capovolge, quando il mondo è attraversato dai processi epocali di transizione energetica e climatica, dentro l’era digitale e, ora, anche delle ricorrenti pandemie. A tutto ciò si aggiunge la sconvolgente tragedia della guerra che ha già diviso il mondo e quando si concluderà la globalizzazione sarà in una situazione geo-politica del tutto diversa, con filiere  produttive più corte, con costi energetici più elevati, con tutti i generi del nostro consumismo che costeranno di più, con più disoccupazione e lavoro povero.

La debolezza della strategia sindacale si è clamorosamente evidenziata in occasione del BATTAGLIE NON DATE su annosi problemi italiani quali: la riforma del catasto e la delega fiscale, e la vicenda del superbonus 110%. . Si è lasciato campo libero alle mediazioni elettoralistiche dei partiti che assecondano, con codicilli e rinvii, l’evasione e l’elusione fiscale, la regressione della progressività per il pagamento delle tasse, il non trasferimento del peso fiscale dal lavoro al patrimonio e alla rendita.

Abbiamo discusso e scritto su questi temi. Ci impegniamo per farli conoscere maggiormente raccogliendoli con un link specifico facile da diffondere.

Ci siamo richiamati ai valori del “personalismo comunitario” – antidoto all’individualismo dilagante – per costruire una visione della società con una riduzione significativa del tempo di lavoro tradizionale per dedicare queste ore ad altre attività per il “tempo per la vita”, per la cura, per lo sviluppo e l’emancipazione della persona, alcune di esse già enunciate nel secolo scorso da E. Mounier e da J.M.Keynes. Quelle intuizioni, quelle idee ritornano di grande attualità in quest’era digitale, della transizione energetica e climatica, della globalizzazione rimessa in discussione dalle guerre e dalla corsa al riarmo.

Il logo dell’Associazione

Abbiamo individuato prime idee-proposte che ci proponiamo di “fare rimbalzare” qua e là utilizzando i modesti strumenti di cui disponiamo…  dateci una mano e si moltiplicherà la diffusione e la discussione.  

1 – Il Manifesto proposto nel Seminario on line del 27-2-21

2 – La lettera dei “53”- Ripensaci Cisl –  in merito al mancato confronto della Cisl con il variegato movimento per la pace, ponendo al centro la grande e complessa questione della neutralità attiva, che per essere efficace significa rilanciare e rinnovare il ruolo dell’Onu in alternativa al riarmo di ogni paese che incentiva “la parola alle armi”.

3 – Lettera e documento sui distacchi retribuiti e non, proponendo la revisione di quelle specifiche norme scritte contenute in accordi sindacali o per prassi  (es. distacchi retribuiti senza neppure aver completato il periodo di prova in un’azienda! Progressione di carriera e riconoscimenti professionali pur non essendo presenti in azienda) che, in determinate categorie, configurano inaccettabili privilegi trasformando i dirigenti sindacali che utilizzano tali distacchi in sindacalisti a tempo pieno, a vita, beneficiando di due progressioni professionali (quella reale di sindacalisti e quella virtuale nell’azienda da cui si utilizza il distacco retribuito). Il passo è breve per trasformarsi in “ceto sociale” ben diverso da chi si vuole rappresentare, come ricordava il compianto Fausto Scandola. Inoltre sollecitiamo una vera trasparenza anche per i distacchi sindacali non retribuiti al fine di prevenire possibili truffe verso l’Inps, come allarmano le indagini e i sequestri cautelativi operati dalla Guardia di Finanza verso più sigle sindacali, molte della Cisl, in Lombardia e altre regioni.

4 – Lettera e documento per una radicale riforma degli ammortizzatori sociali prendendo atto della passiva gestione pluriennale degli stessi che ha contribuito alla dequalificazione della mano d’opera per l’assenza di formazione finalizzata e per utilizzare i cassaintegrati in lavori socialmente utili. Sono state disattese le finalità delle leggi consentendo un diffuso e negativo assistenzialismo. Sosteniamo la necessità di un salario minimo con validità erga omnes, che richiede una norma legislativa anche per certificare le rappresentanze e i reali iscritti e voti di rappresentanza delle Rsu. La Cisl non deve ancorarsi alla tradizione del primato assoluto della contrattazione: la realtà di questi anni certifica la perdita d’incidenza della stessa: il lavoro è povero perché saltuario e frammentato, anche di pochi giorni, svolto in luoghi e circostanze dove il sindacato per ora non arriva, o non si scuote per arrivarci; e poi i minimi contrattuali sono troppo bassi (in buona con responsabilità diretta della contrattazione!). Sosteniamo anche la necessità di riorganizzare e riformare la normativa del cosiddetta “somministrazione”, con una Agenzia nazionale (pubblico-privata) articolata nel territorio che gestisca la flessibilità con contratti a tempo indeterminato ben retribuito e con periodica attività di formazione professionalizzante retribuita. Cambiare anche il termine “somministrazione” serve.

Nota – Le lettere sono state inviate alla Confederazione Cisl, alle segreterie nazionali di categoria e delle Unioni Regionali. Non abbiamo avuto riscontro, nei Congressi Cisl poco o nulla se ne è parlato…Sono un buon motivo per continuare con rinnovato impegno nella nostra attività.

Per saperne di più aprire gli allegati

2 commenti
  1. salvatore mancuso
    salvatore mancuso dice:

    Non credo al cambiamento del sindacato attuale, dall’interno. Un sindacato nuovo dovrà nascere dalle condizioni economico-sociali generate dal cambiamento epocale al quale stiamo assistendo. Sul sindacato attuale dico cosa penso in questi versi, scritti 4 anni fa.

    IL SINDACATO ATTUALE

    Il sindacato attuale
    ha sciolto
    ogni legame
    con l’equità
    e la giustizia sociale:
    è diventato
    solidale
    col capitale.

    (30-dicembre-2018)
    salvatore r. mancuso

    Rispondi
  2. salvatore mancuso
    salvatore mancuso dice:

    CAMBIAMENTI EPOCALI

    C’è stato un tempo
    in cui
    il lavoratore
    era tutelato
    e il sindacato
    era rispettato.

    Ad un certo momento
    tutto é cambiato:

    il mondo ha generato
    un nuovo proletariato.

    Il vecchio sindacato
    è come se
    non ci fosse mai stato.

    Per tutelare
    il lavoratore sfruttato
    dovrà nascere
    un nuovo sindacato.

    (6-giugno-2022)
    salvatore r. mancuso

    Rispondi

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