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PARLANO I DATI – pensionati unitari piemonte – più flessibilità e meno povertà –

Ci sono dati significativi del sistema previdenziale pubblico italiano che è bene conoscere. Con la riforma Fornero, il fine primario del governo Monti è stato quello finanziario: risparmiare, entro il 2020, 80 miliardi di euro per ridurre il debito dello stato. Il sistema attuale non protegge più le pensioni (non rivalutate) e tantomeno le giovani generazioni, proiettate ad andare in pensione dopo i 70 anni con importi ancora più bassi, tali da aumentare l’area della povertà. Il tetto per andare in pensione (che aumenterà ancora da gennaio 2016) crea pesanti rigidità e gravi ripercussioni (es. esodati), è indispensabile cambiare la normativa con un sistema flessibile d’uscita non penalizzante.

I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil a febbraio hanno scritto una lettera al ministro del Lavoro Poletti nella quale chiedono "un incontro per conoscere le intenzioni del Governo e proporre i contenuti della proposta del sindacato" sulle pensioni al fine di "porre rimedio alle gravissime ripercussioni" della Fornero.

Per saperne di più, su dati di bilancio, sulla svalutazione del montante contributivo e aprite il documento allegato della Cgil,Cisl Uil pensionati del Piemonte.

Vedi allegato

Vedi anche un precedente articolo con allegata la piattaforma unitaria confederale sulle  pensioni

http://www.sindacalmente.org/content/sindacaticrisi-di-credibilita-obbligati-cambiare-piattaforme-eprodi

 

Allegato:
i_dati_parlano_cgil_cisl_uil_pensonati_piemonte.pdf

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