NOTE SUL SEMINARIO MICROMEGA-FIOM – A.Serafino – sindacato& politica 31/1/11

Il Seminario indetto sabato 29 a Torino da Micromega e dalla Fondazione Claudio Sabattini è stato un bel successo per la Fiom; oltre al folto ed attento pubblico, molti giovani. Il seminario ha avuto due sintonie, quella di Floris D’Arcais e quella di Maurizio Landini.  Mi è parso che Floris D’Arcais ripercorresse una narrazione, dell’inizio 2000, già fatta da Fausto Bertinotti sui movimenti, bella da ascoltare ma che in genere tralascia le parti più ostiche per realizzare l’auspicata alternativa al capitalismo oppure semplicemente al modello di sviluppo attuale. Mi è sembrato che la sua idea sia quella di movimento che faccia di un tutt’uno strategico tra partito e sindacato, sul modello sperimentato dalle Trade Unions e Labour Party. Non così mi è parso invece il percorso tracciato da Maurizio Landini  per costruire un sindacato con l’autonomia  della scomparsa FLM degli anni ’70. Ho condiviso quel concetto di autonomia ma mi ha stupito, ed in un certo senso deluso,  l’assenza di una strategia per ricostruire la condizione base di quella autonomia, che va ricercata in un percorso di unità d’azione con i sindacati ora divisi. Senza unità non solo non c’è autonomia ma non si possono vincere le sfide più impegnative, come quelle che proprio Landini giustamente propspetta. Ascoltando Floris D’Arcais e Maurizio Landini ho pensato alle "convergenze parallele" , un’espresione utilizzata da Aldo Moro, un evidente ossimero, per indicare una strategia d’avvicinamento della Dc centrista alla sinistra, al PCI. Già, ma le convergenze parallele s’incrociano all’infinito.

In allegato

  • L’intervento di Luciano Gallino pubblicato anche su La Repubblica del 30/1/11
  • una nota di Adriano Serafino sul brllante intervento di G.Zagrebelsky

Allegato:
Il significato della democrazia e la grande impresa_Gallino.doc
Zagrebelsky è un’intesa asimmetrica.doc
Le riserve di Zagrebelsky_Serafino.doc

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