Il Presidente del Consiglio dice che la scuola pubblica non è una proprietà degli insegnanti. Lui non voleva attaccarla. Voleva solo mettere in guardia la nazione dall’indottrinamento ideologico di alcuni insegnanti che “vogliono inculcare dei principi che sono il contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare ai loro figli" In effetti ha ragione e mi dichiaro colpevole.
Insegno che la pena di morte va superata. Molti dei loro genitori dicono ai loro figli che essa va mantenuta, ma solo in alcuni casi. Parlo del dettato costituzionale che vuole il rispetto della dignità umana della persona e concepisce la pena in funzione della rieducazione del detenuto. Molti dei loro genitori gli dicono invece che in carcere si sta troppo bene perché c’è la televisione. Esalto i valori della Resistenza che con tutti i suoi difetti di cui non bisogna avere paura di ammettere ci ha dato la libertà e la Repubblica. Molti dei loro genitori gli rivelano che anche i partigiani sono stati violenti. Racconto che in uno Stato laico tutte le fedi religiose hanno uguale libertà. Molti dei loro genitori gli spiegano che se noi andassimo negli Stati arabi non ci lascerebbero così liberi. Spiego che il diritto alla vita è sacro e che con gli stranieri bisogna affrontare la fatica della legalità e dell’umanità. Molti dei loro genitori gli dicono d’accordo, però prima i nostri. Mi permetto anche il lusso di difendere la dignità degli omosessuali. Molti dei loro genitori li deridono o ne hanno ribrezzo.
PS Ho scritto come fosse una lettera aperta al premier Burlosconi che ha dichiarato cose inacettabili sulla scuola pubblica, per poi ritrattare il giorno dopo affermando di essere stato frainteso. Di nuovo???!!!! Mario Dellacqua
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