META’ GIALLA, META’ VERDE – rivoluzione elettorale – anche sociale? dati…e “occhi chiusi”-

Finchè non si toglieranno “le fette di salame” dagli occhi non si potrà vedere che l’onda popolare anti establishment (l’insieme dei detentori del potere economico, finanziario e politico) è tutt’altra cosa di un sentimento anti costituzionale, anti sistema democratico pluralista; ha un’anima, probabilmente maggioritaria, di insofferenza allo stato quo; definirla populismo anti-sistema è miopismo e non porta a comprendere le ragioni più profonde del malessere del nostro paese. Neppure comprendere le ragioni profonde per le quali gli schieramenti con anima “riformatrice e/o di sinistra” sono ai minimi storici.

In allegato trovate articoli tratti in gran parte da La Stampa, uno dei principali media dell’esthablisment, che così ha annunciato l’esito del voto “Vince Di Maio, Italia ingovernabile” e nel giorno seguente, ha titolato “metà gialla, metà verde:la rivoluzione italiana”, sopra le immagini sorridenti di Di Maio e di Salvini. Troverete articoli sui flussi, sulle forze della sinistra al minimo storico, sui voti di sinistra confluiti nel M5S. Interessante l’articolo del sociologo Domenico Di Masi (M5S socialdemocrazia del futuro?) e le sue considerazione sul reddito di cittadinanza e sulla dignità del lavoro. Nei prossimi giorni selezioneremo altri commenti. Infine alleghiamo l'editoriale di Maurizio Molionari (Stampa) e di Norma Rangeri (Manifesto).

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