Lettera aperta ai dirigenti della Cisl. Siamo un gruppo di iscritti CISL della Valle di Susa, apparteniamo a diverse categorie contrattuali, abbiamo alle nostre spalle anni di appartenenza all’associazione. Ci siamo riuniti per discutere sia in merito alle esternazioni del Segretario Generale, del Direttore del quotidiano sindacale CISL “Conquiste del lavoro” e di vari Dirigenti nazionali e territoriali, a proposito dei fatti accaduti nella notte tra il 23 e il 24 maggio alla Maddalena di Chiomonte e della manifestazione promossa dalla CISL e dalla categoria degli edili a Susa il 31 maggio.
E’ opportuno premettere che per molti di noi l’iscrizione alla CISL è stata coerente con gli ideali di democrazia che hanno sostenuto tutte le scelte politiche della propria vita: non un sindacato monolitico dove i vertici decidono, ma un “popolo in cammino” – rispettoso delle specificità di ciascuno – verso una società giusta e partecipe, un luogo d’incontro e di crescita.
Perciò abbiamo chiesto di poter fruire di locali a disposizione della nostra organizzazione sindacale per discutere nel merito della questione in oggetto. Ma ci è stato negato.
Ci siamo sentiti un po’ come quei figli cui viene negata la possibilità di incontrarsi coi loro amici in casa, solo perché i genitori non conoscono bene gli amici in questione, anche perché non hanno mai davvero voluto conoscerli!
Ma, forse, è stato meglio così.
L’incontro è infatti avvenuto alla ex Moncenisio, negli stessi locali in cui degli operai dissero NO al posto di lavoro sicuro per una scelta morale: non volevano essere correi di morte nel fabbricare armi. Ottennero un’alternativa.
Anche noi, cislini, condividiamo con le maestranze di quel tempo che non sempre sia giusto lottare per “il lavoro ad OGNI costo”.
Condividiamo la condanna dell’atto violento del lancio dei sassi sull’autostrada, effettuato da alcuni dimostranti contro l’apertura del cantiere della Maddalena, ma non possiamo accettare la definizione di “fascisti” data dal segretario Bonanni ai manifestanti, né tantomeno il paragone fatto da Francesco Guzzardi con la strage mafiosa di Portella della Ginestra, per sostenere il Bonanni.
Sappiamo che il lancio delle pietre è stato effettuato sull’autostrada chiusa al traffico da due ore e non contro gli operai e le forze dell’ordine, né contro i mezzi di lavoro.
Le affermazioni (di inaudito disprezzo della protesta e della legittima contestazione ad un’opera faraonica inutile e dannosa, fomentanti una dura repressione, anziché invitare al dialogo e alla riflessione) mal si addicono ad un sindacato che ha sempre fatto del ragionamento dialettico la propria bandiera.
Qui in Valle, noi iscritti, ci viviamo ed abbiamo contatti quotidiani con la gente, con le istituzioni locali e con iscritti ad altri sindacati: non vogliamo perderci la faccia per le esternazioni dei nostri dirigenti.
Abbiamo una dignità ed intendiamo difenderla!
Anche a costo di sbattere la porta di casa.
Vorremmo che chi ci riconosce come iscritti CISL ci guardasse come coloro che hanno autonomia di giudizio, libertà di espressione e capacità di proporre ipotesi di contrattazione. A maggior ragione in questo caso, in cui sono in gioco valori di verità ed uguaglianza, e non ci vedesse invece come servi del padrone e cassa di risonanza del Governo!
Cordialmente.
Bert Marina, Bonaudo Angela, Bonaudo Monica, Bonaudo Rosanna, Bonaudo Teresa, Bossù Giovanni, Cometto Giulio, Cordola Giorgio, Falca Giorgio, Favaro Gianni, Ferigo Antonio, Genta Silvia, Lanfranco Matilde, Pent Marco, Serra Renato, Zamolo Valentino
Condove, 17/06/2011
Questo lettera è stata inviata a :
Spett. CISL Nazionale
via Po n. 21 00198 Roma
Att. Segretario Generale
Raffaele Bonanni
CISL Conquiste del Lavoro
Att. Direttore Responsabile
Francesco Guzzardi
CISL Piemonte
via S. Anselmo 11 10125 Torino
Att. Segretario Generale
Giovanna Ventura
CISL Torino
via Madama Cristina 50 10125 Torino
Att. Segretario Generale
Nanni Tosco
Ed inoltre ai seguenti giornali:
"La Valsusa", "Luna Nuova”” , "La Stampa", "La Repubblica", "Il Manifesto", "Il Fatto Quotidiano" e
"La Voce".
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