LE PENSIONI DEI PRECARI – M.Maffai – stato sociale 30/5/11
Le pensioni dei precari e il futuro dei ragazzi. Meglio non sapere! «Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati, rischieremmo un sommovimento sociale». Così qualche mese fa dichiarava, a margine di un convegno, Antonio Mastrapasqua, presidente dell´Inps. E dunque, per evitare il deprecato sommovimento sociale, in alto è stato deciso che i precari non potranno, come gli altri lavoratori, avere accesso dal sito dell´Inps ai dati che simulano le loro future prestazioni pensionistiche. Meglio non sapere… O, per essere più precisi, meglio non far sapere alle centinaia di migliaia di precari che, quando andranno in pensione riceveranno 100, 200, o, nel migliore dei casi, 300 euro al mese.
Martin Amis, lo scrittore inglese autore di successi come "Cane giallo" e "Il treno della notte" ha immaginato e descritto recentemente lo spettacolo mostruoso che potrebbe sconvolgere in un futuro non molto lontano la nostra società, affollata da vecchi poveri e malati privi di pensioni decenti e decenti mezzi di sussistenza ai quali verrebbe proposto, come unica soluzione possibile, un tranquillo suicidio: «Ad ogni angolo di strada dovrebbe esserci una cabina dove, se hai l´età giusta, puoi prendere un Martini o la pastiglia della buona morte…».
Per questo, tutto sommato, forse fa bene l´Inps a negare loro l´accesso ai dati che simulano le future pensioni. Ed è, diciamo la verità, da irresponsabili dichiarare, come ha fatto ieri il presidente Antonio Mastrapasqua che «i conti sono a posto e i giovani avranno la loro giusta pensione». A meno che il presidente Mastrapasqua non consideri «giusta» una pensione di otto euro al giorno…
Niente di tutto questo è avvenuto, non solo per la sordità dei governi di destra che si sono succeduti nel Paese, ma anche per i ritardi e le incertezze della opposizione, incapace di avanzare proposte condivise e su queste di organizzare le necessarie battaglie.
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