LA NEWCO E’ LEGITTIMA LA FIOM FUORI NO -redazione- sindacato & rappresentanza 18/7/11

A tre mesi dal ricorso promosso dalla Fiom-Cgil contro Fabbrica Italia Pomigliano, la newco costituita dalla Fiat e nata fuori da Confindustria con un contratto ad hoc, arriva la sentenza del tribunale di Torino. Il giudice del lavoro Vincenzo Ciocchetti, al termine della seconda udienza e dopo sei ore di Camera di Consiglio, ha riconosciuto la legittimità del contratto collettivo di primo livello del 29 dicembre 2010 ed il contratto collettivo di secondo livello (integrativo) del 17 febbraio 2011. Ma Ciocchetti ha anche dichiarato il «comportamento antisindacale» della Fiat perchè ha determinato, «quale effetto conseguente, l’estromissione della Fiom-Cgil» dal sito di Pomigliano d’Arco. Uno dei punti al centro del ricorso della Fiom.

E’ stato un dibattito intenso ed impegnato, in aula c’erano più avvocati che sindacalisti e lavoratori. Anche questo è un segno dei tempi. Sarà interessante leggere la sentenza con le motivazioni che bocciano la parte dell’accordo che riguarda la rappresentatitività tramite le RSA con esclusione di chi ( la FIOM, ma non solo) non ha sottoscritto quell’accordo.

Ricordiamo che questa norma non ha mai avuto "cittadinanza" nel modello di relazioni sindacali in Italia, dove l’esclusione di questa o quella sigla sindacale ha riguardato – e riguarda – la partecipazione o meno ad incontri e negoziati con la Direzione Aziendale, non già la sua presenza in azienda. L’esclusione dal "tavolo" sindacati-direzione aziendale è stata utilizzata in periodi storici della guerra fredda ( es. alla Fiat con il modello Valletta), è attuato tutt’ora verso organizzazioni sindacali con minore rappresentatività delle principali Confederazioni. Le modifiche (peggiorative) subite dallo Statuto per via referendaria ( iniziativa dei  radicali e di un’ala di Rifondazione Comunista) spinsero le tre Confederazioni e la Confindustria a definire le regole per la presenza delle RSU e per la loro elezione. Era il 1993.  Tale importante accordo è stato disdettato dalla Fiat  e abbandonato dai sindacati firmatari degli accordi per le Newco, ritornando così alla situazione dello Statuto dei Lavoratori "mutilato" da quel referendum, ovvero ad un quadro legislativo "zoppo"  che formalmente ha consentito alla Fiat di introdurre in Italia il modello americano, di gran lunga più arretrato di altri modelli di relazioni sindacali.

Il Giudice Vincenzo Ciocchettii potrebbe aver individuato un "fumus boni iuris" ( probabibile fondatezza del diritto) di antisindacalismo in tale percorso, tanto più che i firmatari degli accordi separati Fiat erano all’epoca e sono tutt’ora soci della Confindustria e delle Confederazioni che sottoscrissero quell’accordo del 93, ora sostituito dall’accordo del 28 giugno 2011. In altre parole il giudice potrebbe aver deciso – per il combinato disposto –  considerando legittimo il percorso ed il merito per la Newco per quanto riguarda la normativa contrattuale in senso stretto ma non così per la parte che modifica radicalmente la presenza ed i diritti dei sindacati in fabbrica, nel caso per escludere il sindacato che non sottoscrive un accordo.

Potrebbe ben essere che un indiretto sostegno alla tesi del giudice Ciocchetti  sia conseguente al tanto discusso accordo unitario interconfederale del 28 giugno che stabilisce quando  un accordo aziendale è valido erga  ommes, valido per tutti e pertanto da rispettare, ovviamente anche da chi non lo condivida o non l’abbia sottoscritto. In tal caso viene meno tutta la "filosofia" Marchionne – subita o accettata dai firmatari – che ha cambiato le RSU elette con le RSA paritetiche designate. Un vero pasticcio anche dal punto gestionale oltre ad essere una palese lesione per chi ha più iscritti.  In tal caso il citato accordo interconfederale sarebbe risultato utile al sindacato e meno alla Fiat. Infatti Marchionne lo considerò insufficiente quando ancora l’inchiostro non si era asciugato. Vedremo con la pubblicazione della sentenza le deduzioni del Giudice che hanno valutato come attività antisindacale l’introduzione della normativa delle RSA a danno delle RSU.

il Segretario Generale della Cgil SusannaCamusso ha replicato a Sergio Marchionne che, dopo la sentenza, ha dichiarato di congelare la decisione sugli investimenti, in attesa di leggere e valutare attentamente la sentenza del giudice Ciocchetti.

In allegato

  • la cronaca ed il commento dei due giornali cittadini La Stampa e La Repubblica
  • l’intervista di Susanna Camusso su La Repubblica del 18-7-11

Allegato:
Sentenza Fiat sì alla newco.doc
Marchionne è insopportabile_Camusso.doc

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