Cgil, Cisl e Uil presentano in commissione Bilancio alla Camera gli emendamenti al decreto Monti. Tra le richieste: una svolta epocale nella lotta all’evasione, nuove tasse sui grandi patrimoni mobiliari e immobiliari. Ecco dove trovare il denaro per lasciare invariati i saldi della manovra e non far pagare sempre gli stessi. Secondo le tre confederazioni, che tornano a parlare con una voce sola, dei tre criteri sbandierati dal presidente del Consiglio Mario Monti, cioè equità, crescita e rigore, nel decreto "salva Italia" c’è solo l’ultimo. La loro prima decisione è andare insieme allo sciopero generale di tre ore lunedì prossimo (l’ultima volta fu nel 2005 contro la finanziaria di Berlusconi).
Nel mirinodelle tre confederazioni ci sono i temi più volte evidenziati in questi giorni: il blocco della rivalutazione delle pensioni, l’aumento delle tasse sulla prima casa, dell’addizionale regionale Irpef, dell’Iva e delle accise sui carburanti. Anche perchésul lato della crescita, secondo Cgil, Cisl e Uil "le misure sono poche e scarsamente selettive, mentre sull’occupazione dei giovani e delle donne compaiono provvedimenti solo simbolici".
La manovra "sul piano dell’equità non ha requisiti positivi. Ha uno schema che complessivamente pesa sui lavoratori, che ha un effetto di peggioramento delle loro condizioni e di recessione dell’economia", ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. Per il leader Cisl, Raffaele Bonanni, "ci sono ceti privilegiati che prendono pensioni di centinaia di migliaia di euro: fare assistenza per loro diventa un fatto diabolico". Luigi Angeletti per la Uil sottolinea come il pacchetto Monti "avrà un impatto naturale su milioni di persone: va modificato tramite un confronto con governo, forze politiche e parlamentari. Altrimenti, tra 12 mesi ne servirà un altro".
Da queste premesse nasce il documento ( vedi allegato) illustrato ai deputati della commissione Bilancio da Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Il testo è diviso nei due macro capitoli previdenza e fisco. Ecco le proposte:
PENSIONI. Ripristinare il sistema di indicizzazione attualmente in vigore. Sbloccare la rivalutazione fino ai 1.400 euro lordi, come sembra emergere da un primo accordo in commissione, "non basta", ha chiarito Camusso.
ANZIANITA’. Riconoscere una maggiore gradualità nell’abolizione delle cosiddette “quote” (somma di età anagrafica ed età contributiva) per anzianità rispetto ai requisiti previsti per la vecchiaia. Equiparare il requisito contributivo richiesto per l’accesso al pensionamento a prescindere dall’età anagrafica a 41 anni e 1 mese dal 2012, sia per gli uomini che per le donne. Eliminare, ai fini dell’accesso al pensionamento a prescindere dall’età anagrafica (41 anni e 1 mese), la penalizzazione del 2% attualmente prevista per ogni anno di anticipo rispetto ai 62 anni; eliminare l’aggancio del requisito contributivo (a prescindere dall’età anagrafica) all’aumento dell’aspettativa di vita.
ETA’ DONNE. Si chiede una maggiore gradualità nell’accesso al pensionamento di vecchiaia delle lavoratrici. Cgil, Cisl e Uil propongono una radicale riformulazione dell’articolo 24 nella parte in cui alza l’età minima del ritiro dal lavoro.
ESENZIONI. Eliminare il limite per l’accesso al pensionamento dei lavoratori in mobilità, fissato dalla manovra a quota 50mila. Prevedere, per tutti i disoccupati che hanno già concluso il periodo di fruizione degli ammortizzatori sociali, strumenti di sostegno al reddito che possano accompagnare gli interessati fino alla pensione.
LAVORI USURANTI. Conservare la possibilità di anticipo fino a tre anni dei requisiti di accesso al pensionamento rispetto all’attuale sistema delle “quote” date dalla somma di età anagrafica ed età contributiva. Prevedere un aggiornamento della normativa sui lavori particolarmente faticosi e pesanti, ampliando la platea dei potenziali beneficiari.
ALIQUOTE PER GLI AUTONOMI. Aumento di almeno 4 punti percentuali delle aliquote di contribuzione previste per i lavoratori autonomi, commercianti e artigiani, iscritti alle gestioni Inps e per coltivatori diretti, coloni e mezzadri iscritti alla relativa gestione Inps.
IMU. Alzare la soglia di detrazione sull’abitazione principale dai 200 euro previsti dal decreto a 500 euro. Rendere progressiva l’imposta, introducendo aliquote differenziate a partire dalla seconda casa.
LOTTA ALL’EVASIONE. Per mantenere invariato il saldo della manovra, come detto i sindacati chiedono una stretta all’evasione fiscale.
TRACCIABILITA’ A 500 EURO. Riduzione del limite per la tracciabilità dei pagamenti a 500 euro a fronte dei 1.000 previsti.
CONVENIENZA DELLO SCONTRINO. Introdurre meccanismi di contrasto di interessi “compratore – fornitore di beni o servizi”, che rendano “sconveniente” anche per il compratore la mancata emissione della ricevuta fiscale o della fattura, con il riconoscimento di detrazioni fiscali sulle spese per servizi e famiglie. dal sito rassegna.it il 7 dicembre 2011
Allegati –
- le modalità dello sciopero generale e dichiarazione segretari generali Cgil, Cisl, Uil
- Audiuzione di Cgil-Cisl-Uil alla Commissione Bilancio del 7-12-11
Allegato:
Modalità dello sciopero generale e dichiarazioni.doc
Audizione di Cgil-Cisl-Uil alla Commissione Bilancio 7-12-11.pdf
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