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LA LIBERTA’ DALL’ARBITRIO DEL MERCATO – N.Urbinati – articolo 18 –

Nadia Urbinati sintetizza con grande lucidità perché tanto s’insiste per modificare l’art 18. Perché, dice chi è per la sua abolizione, lo vogliono i mercati, gli investitori. È una decisione simbolica, un segnale. Ma perché i mercati hanno bisogno di questo tipo di segnale? Molto probabilmente perché pensano che la democrazia debba avere una nuova regia: non la legge (il legislatore, lo stato), ma il mercato. Per questo, essi pensano che una parte importante della sfera sociale debba tornare a essere privata.

Sottolinea Urbinati “Il limite della “giusta causa” che l’articolo 18 impone è il vero ostacolo che si vuole rimuovere dunque, quello che segnala la priorità del pubblico sul privato, della legge sul mercato: che impone al datore di lavoro di rendere conto della ragione della sua decisione di licenziare. L’articolo stabilisce che il rapporto di lavoro non è solo un fatto privato, legittimato dal consenso dei contraenti. Questo articolo rispecchia il principio fondamentale della democrazia, che è la libertà dal dominio e dall’arbitrio. E ogni riforma proposta dalla sinistra dovrebbe mirare a confermare questo principio di libertà”.

Allegato

  • L'articolo 18 che divide la sinistra – N.Urbinati La Repubblica 1-10-14

Allegato:
lart_18_che_divide_la_sinistra_urbinati.doc

1 commento
  1. Rodolfo Vialba
    Rodolfo Vialba dice:

    Sono in molti che si pongono la domanda se Matteo Renzi è di sinistra o di destra. So bene che questa classificazione è considerata superata, ma credo abbia un senso e meriti una risposta in quanto mi è difficile comprendere o adeguarmi a un “fare politica” dove tutto viene giocato sulle apparenze, sugli slogan, sulle contrapposizioni. Dunque, Renzi è Presidente del Consiglio dei Ministri e si regge su una maggioranza che comprende il Nuovo Centro Destra di Alfano, interprete di quella cultura ideologica dell’economia di mercato così spiegata da David Harvey, economista sociologo alla City University di New York, “le crisi sono funzionali al sistema: servono a ristabilire i rapporti di forza. D’altronde – diceva un banchiere negli anni venti del secolo scorso – è proprio grazie ad una crisi che le ricchezze ritornano ai loro legittimi proprietari”. Orbene, e solo per restare all’art. 18 divenuto, grazie a Renzi, il moloch ideologico che ha deciso di abbattere perché lo vogliono i mercati e gli investitori, se la memoria non mi inganna, questo tema non era nel programma con il quale il PD ha vinto le elezioni politiche del 2013 e nemmeno in quello su cui Renzi ha ottenuto la fiducia in Parlamento. Era invece nel programma del NCD di Alfano da lui continuamente riproposto quasi come un ricatto e quale condizione per rimanere al Governo. Credo che questo sia il senso e la ragione delle scelte di Renzi: conquistare l’elettorato e i voti del centro destra praticando la politica che va bene al centro destra, ai mercati e agli investitori. Se così è Renzi è di sinistra o di destra? Certo è che un fatto vale più di mille intenzioni………. Ma Renzi è anche Segretario del PD, cioè di quel partito (PCI prima, DS poi) che era la sinistra storica italiana e da cui è nato, nel 2007 dalla fusione con la Margherita, il Centro Sinistra. Si può dunque ritenere che il PD sia ancora un partito di centro sinistra quando a larghissima maggioranza sostiene e approva le proposte suggerite dal centro destra e fatte proprie dal suo Segretario?
    Rodolfo Vialba

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