LA CAMPAGNA DEL NONOSTANTE CHE – quel combinato disposto sarà modificato – il Sì e il No –
Siamo sicuri che la nostra sia la Costituzione più bella del mondo? Solamente nella parte terminale della campagna referendaria sono stati approfonditi alcuni punti cruciali dei testi legislativi sottoposti al voto popolare. Quelle norme si propongono di far funzionare meglio le istituzioni oggi gravate da procedure che possono allungare oltremodo i tempi (navetta ripetuta a causa del bicameralismo perfetto) nonché agevolare protagonismi e “giochi” partitico-politici, nonchè alimentare un crescente contenzioso di attribuzione di competenze come quello che ha investito la Corte Costituzionale. Negli ultimi anni sono stati circa 1500 i ricorsi, la maggioranza di essi ha riguardato il Titolo V della Costituzione ( v.allegati) modificato nel 2001.
La campagna elettorale è stata aspra e molte volte deviante dai reali contenuti sottoposti al giudizio popolare. Dopo il recente scambio di “cortesie” tra Renzi e Grillo ( "accozzaglia" e "scrofa ferita"), Nadia Urbinati su La Repubblica del 24 novembre ha pubblicato “La campagna del nonostante” (allegato) che ben riassume quanto avvenuto. Romano Prodi dichiarando, negli ultimi giorni, il suo Sì è l’esempio lampante di quanto scrive Urbinati, tant’è che alcuni hanno dichiarato – tra questi Bersani – che con le valutazioni fatte da Romano Prodi, tanti nonostante che, si può votare No.
Innumerevoli sono state le bufale e le retoriche sopra le righe su tre punti: la nuova formulazione del Titolo V sulle competenze dello Stato e delle Regioni, il superamento del bicameralismo paritario, il combinato disposto che collega il contenuto per la riforma costituzionale con la legge elettorale (Italicum), la modalità di elezione per il nuovo Senato (da parte dei Consigli Regionali o da parte dei cittadini?) che il testo, volutamente criptico, sottoposto a Referendum consente più interpretazioni.
La storia insegna che il cambiamento, tutto quello che viene dopo non sempre è positivo. Alessandro Manzoni in una sua opera ricordava “..che non tutto quello che viene dopo è progresso”. Ci sono buone ragioni per votare Sì e altrettante per votare No al referendum. Ma le categorie del "nuovo" e del "cambiamento" non vogliono dire assolutamente nulla in politica. Una cosa può essere buona o cattiva sia che sia "nuova" sia che sia "vecchia".
Chi andrà a votare per il Si o per il No terrà certamente conto del testo referendario e dalle precisazioni e degli impegni pubblici assunti dagli schieramenti che sostengono il Sì o il No. Su questo aspetto la campagna elettorale è stata ricca di novità e, in entrambi gli schieramenti, il ballottaggio previsto dall’Italicum è ormai in coma, difficile da rianimare!.
Inoltre, nel campo del Sì, il principale partito (PD) e il premier Renzi, hanno assunto l’impegno pubblico politico di cambiare l’Italicum (documento PD dell’apposita Commissione incaricata dalla Direzione del partito) che farebbe venir meno le insidie del temuto combinato disposto tra fiducia al governo conferita da parte di una sola Camera e l’elezione della stessa con criteri maggioritari sproporzionati e fuori dai criteri Costituzionali sulla rappresentatività; è stato deciso l’aperto sostegno alla proposta legislativa depositata da Chiti-Fornaro e altri che chiarisce il percorso e le modalità che definiscono la scelta dei Senatori (di emanazione regionale ma con il voto diretto dei cittadini.
Molti sono stati i proclami per il "voto del popolo", per il voto diretto dei cittadini per eleggere i Senatori e nel contempo il puntare il dito contro i Consigli Regionali come la casta politica più sensibile a tangenti e clientele, più corrotta. Ricordiamo che per le votazioni del Consiglio regionale e del Presidente (Governatore) la votazione è nominativa con preferenze anche date con il metodo del voto disgiunto.
Nel campo del No, più variegato di quello del Sì, sono state proposte riforme elettorali basate su criteri proporzionalisti con soglie di sbarramento (M5S), altri aggiungono (Forza Italia) il premio di maggioranza solo alla coalizione e non al singolo partito.
Alleghiamo il documento "La Costituzione non si tocca..si ritocca" dell'Associazione Umberto Ambrosoli, inizia con un breve capitolo "Anzitutto serve serenità d'animo e voglia di capire..". Ahinoi, così non è stata questa campagna elettorale e la volontà di chi l'ha voluta mettere su un altro binario. Sono dieci pagine con riflessioni schiette, compresa quella sui padri fondatori della Carta Costituzionale che, per quanto detto allora, non la consideravano di certo la "Costituzione più bella del mondo": Vedi www.associazioneumbertoambrosoli.it
Infine gli articoli di Franco Astengo e di Romano Prodi, appelli dell''ultima ora, utili alla riflessione perchè espongono a sostegno del No e del Sì due analisi e valutazioni profondamente diverse e contrapposte.
Allegati
- La campagna del nonostante_ N.Urbinati La Repubblica
- Il nuovo Senato sarà eletto dai cittadii_R.D'Alimonte Il Manifesto
- Competenze e conflitto tra Stato e Regioni_Magro
- Come cambia il Titolo V_Il Sole
- Come cambia la navetta_Trovati_Il Sole
- Sceda dei nuovi 14 percorsi legislativi
- La Costituzione non si tocca…si ritocca_Associazione Ambrosoli
- Per il No al Referendum:regime e plebiscito_Franco Astengo sul web
- Sì, soprattutto per riformare la legge elettorale_Romano Prodi sul web
Allegato:
la_campagna_del_nonostante_urbinati.doc
nuovo_senato_sara_eletto_dai_cittadini_dalimonte.doc
competenze_e_conflitto_tra_stato_e_regioni_magro.doc
come_cambia_il_titolo_v_il_sole.doc
cosi_cambia_la_navetta_trovati_il_sole.doc
scheda_i_nuovi_14_percorsi_legislativi_il_sole.pdf
la_costituzione_si_ritocca_associazione_ambrosoli.doc
no_contro_regime_e_plebiscito_astengo.doc
un_si_a_sostegno_della_riforma_della_legge_elettorale_prodi.doc
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