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INGERENZA DELLA CHIESA? – etica e politica – Papa e potere temporale –

I recenti attacchi al nuovo corso della Chiesa, sospinto con grande energia da Papa Francesco, sono condotti all’insegna della laicità. Alfieri di questa campagna sono da tempo Il Foglio e Giuliano Ferrara, e poi Libero, con gli editoriali di Maurizio Belpietro e gli articoli di Antonio Socci. Non è sufficiente dire che in quegli articoli aleggia una “ laicità pelosa”, è necessario che il popolo laico di sinistra e progressista sappia controbattere con grande attenzione quegli slogan che potrebbero aggregare quei settori popolari (e poveri) che vedono nell’arrivo delle migliaia di disperati dell’immigrazione un serio pericolo per la propria già difficile situazione economica e sociale. E proprio il Papa “rosso e marxista” è il principale difensore di “quei disperati”. Recenti giudizi critici di Papa Francesco, e ultimamente quelle di Monsignor Nunzio Galantino, su come la politica si manifesta e opera, hanno fatto dire a molti che quelle parole delineano “un'aperta ingerenza della chiesa nella politica, sono parole che alimentano il qualunquismo..“. Lo pensano molti a destra, al centro e anche nella variegata area della cosiddetta sinistra. Su Libero i titoli a tutta pagina sono eloquenti: La chiesa come la Cgil, Il Partito del Papa, la coalizione peronista. (vedi allegato)

C’è davvero ingerenza della Chiesa nella politica italiana con le parole di Monsignor Galantino? C’è un  piano politico del Papa per un’alleanza peronista mondiale come ipotizza Antonio Socci sulle pagine di Libero? E’ un coraggio laico quello di Salvini quando richiama i vescovi a  “non rompere le palle ai politici”?

Sono interrogativi a cui non pochi potrebbero rispondere affermativamente aggregandosi in quel polo di destra che punta a conquistare il voto d’opinione di settori poveri, alimentando  l’idea  che la principale causa della loro condizione è l’immigrazione, quei disperati che si riservano alle frontiere dell’Europa scappando da guerre, miseria, carestie.

Eugenio Scalfari approfondisce con grande lucidità il problema nel suo tradizionale “sermone” settimanale, del 23 agosto. Un editoriale “Quando un Papa cita Ulisse e si oppone al potere temporale” con un titolo simile ad un abstract, per annunciare un lungo articolo che affronta alla radice la natura del nuovo messaggio della chiesa di Francesco che è certamente ingerenza nell’etica ma non nel potere temporale della politica, diventata monopolio dei partiti o dei poteri forti. Difficile riassumerlo e vi invitiamo alla lettura (vedi allegato)

Le parole sulla politica e lo stile di vita di Monsignor Nunzio Galantino non sono proprio le stesse del cardinal Tarcisio Bertone che, cogliendo l’attimo, si è ben ributtato nell’agone con una buona dose di ingerenza, questa sì, per “suggerire” norme al Parlamento in tema di diritti civili.

Papa Francesco e Monsignor Galantino parlano di cosa debba essere la Politica, la Polis, di quale etica debba  accompagnarsi all’agire per il popolo, per il bene comune, con particolare attenzione a chi è più debole, povero, con meno difese. C’è un abisso tra Galantino e Bertone.

Nunzio Galantino non ha replicato direttamente alle tante critiche ricevute per sue frasi e concetti ripresi (e a volte anche un po’ manomessi) dai media. Ha scelto di mandare in rete la sua lectio magistralis su Alcide De Gasperi, un grande politico italiano e europeo, una figura che ha unito e diviso un popolo nel periodo post bellico in una situazione di grandissima emergenza sociale e politica. (vedi allegato)

Per maggior informazione aprire i sette  allegati

Allegato:
quando_un_papa_cita_ulisse_scalfari_23-8-15.doc
galantino_insiste_meeting_cl_rimini.doc
lectio_degasperiana_galantino_2015.pdf
linternazionale_peronista_libero_23-8-15.pdf
la_chiesa_come_la_cgil.pdf
il_partito_del_papa_libero.pdf
il_papa_predica_a_un_mondo_che_ostellino.pdf

1 commento
  1. Rodolfo Vialba
    Rodolfo Vialba dice:

    Due temi prioritari.
    Esprimere delle valutazioni di senso sull’insieme degli interventi che si registrano a seguito delle dichiarazioni di Mons. Galantino e soprattutto di Papa Francesco, richiederebbe tempo e spazio non consentito da un semplice commento. Pertanto mi limito a due considerazioni sul tema del lavoro richiamato da Papa Francesco e su quello della politica citato da Mons. Galantino.
    Sono in molti coloro che discutono di crescita dell’economia, di vincoli di mercato, di regole del lavoro avendo come parametro centrale delle loro riflessioni la finanza e il profitto, ma sono pochi coloro che discutono degli stessi temi partendo dalla certezza che l’economia, il mercato e il lavoro sono per l’uomo e a servizio dell’uomo e non il contrario. Ancor meno che pochi, quasi nessuno salvo Papa Francesco e qualche altro, che afferma che il “Lavorare – nelle sue mille forme, anche quello casalingo – è proprio della persona umana. Esprime la sua dignità di essere creata a immagine di Dio. Perciò si dice che il lavoro è sacro”, “il lavoro dà dignità a una famiglia”. Sono parole semplici ma rivoluzionarie per il pensiero unico dominante della finanza e del profitto. Sicuramente ci sarà chi riprenderà e rilancerà l’accusa a Papa Francesco di essere “comunista”. Io sto comunque e sempre con Papa Francesco, anzitutto perché è il successore di Gesù Cristo posto a capo della sua Chiesa. E per non sbagliare io sto con Mons. Galantino di Cerignola anche, anzi, soprattutto, perché c’è qualcuno che ha il cervello perennemente scollegato dalle corde vocali, che dice che lui è un Vescovo “comunista”. Forse lo dice per via del fatto che a Cerignola è nato anche Giuseppe Di Vittorio, Segretario Generale della CGIL negli anni del dopo guerra. Ma forse esagero nell’attribuire a costoro un simile pensiero. Rodolfo Vialba

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